Capitolo 13

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Mi presi qualche giorno di riposo.
Decisi di andare a Trieste da Rossella.
Pazza ed unica amica.
La chiamai e le dissi ridendo:
"La mia stanza è pronta? Vorrei venire da te, fare shopping, andare a mangiare dove sappiamo noi....posso?"

"Eccola! Stanza pronta, shopping, mangiare....decisamente tu non stai bene! Penso proprio tu non stia bene! Ahahahah", mi rispose.

Avevo un po' di impegni, ma ritenni  che tutto poteva aspettare; io e Marco avremmo dovuto vedere un fornitore, gli dissi semplicemente che poteva fare benissimo da solo e che se avesse avuto bisogno di qualcosa, avrebbe potuto contattare mio padre.
Forse ci rimase male o forse sarei potuta mancargli, ma non feci caso a questi particolari.

Partii.

I suoi messaggi non mancarono mai.
"Che Fai?" , "Tutto bene lì?" , "Quando rientri?"
Insomma fu presente, costantemente presente.

Come stavo bene! Rossella mi faceva stare bene!
Dormivo come un ghiro la notte, il mattino mi alzavo gioiosa, avevo davanti a me giornate spettacolari e in fondo sapevo di ricevere contatti da Marco e quello mi bastava, ero felice.

Io e Rossella decidemmo di regalarci una giornata alle terme.
Lasciammo il recapito telefonico della struttura ai nostri famigliari, così finalmente il cellulare poteva riposare, spento, in casa. 

Libere, semplicemente libere.

Il percorso che ci proposero fu favoloso, iniziammo con una doccia con scrub per poi passare ad una sauna turca, tempo massimo della sauna venti minuti, ne passarono trenta...iniziammo ad immaginare cose mai esistite, a fantasticare ed ogni tanto a dire di smettere di parlare perché tutto quel caldo ci stava uccidendo....che ridere!
Prima delle docce emozionali ci toccò un breve passaggio in vasca con acqua gelida.
Io e Rossella ci guardammo ed insieme esclamammo: " Al 3, via!"
Entrammo con vigore nell'acqua gelida, iniziammo a gettarci schizzi di acqua addosso.
Facemmo un vero schiamazzo.
Io e lei ,bambine.
Io e lei, ridere e ridere e poi ancora ridere.
Io e lei, bastava uno sguardo per capirci.
Io e lei, complici.

"Docce emozionali, a noi!" Urlammo.

Getti di acqua tiepida e fredda e luci tenue  rimbalzavano sul nostro corpo, il piacere era unico...finché decisi di tirare la corda, la corda di una tinozza piena di acqua fredda che Rossella aveva sulla propria testa.

"Oddioooooo" urlò Rossella.

Le feci una doccia che in quel momento non si sarebbe mai sognata o semplicemente una doccia che lei pensava di indirizzare a me.
Mi rincorse per tutto il percorso, non ho idea le volte che rischiai di scivolare, fino a tuffarci nella mega vasca idromassaggio che ci aspettava.
La temperatura dell'acqua era meravigliosa.
Riuscimmo ad ascoltare la musica e a socchiudere gli occhi per dieci minuti.
Ci facemmo cullare dal momento, dai profumi, dal calore.
Per finire ci portarono una tisana a testa che sorseggiammo avvolte  da un accappatoio su due favolose chaise longue.
Il nostro relax stava terminando, ci preparammo per partire e tornare a casa.
Questa fu una delle molteplici giornate che io e Rossella passammo insieme quando si poteva.

Accesi il cellulare, Marco mi aveva inviato decine di messaggi ma neppure una chiamata...già, Lui non sentiva la necessità di ascoltare la mia voce.
Non ne lessi nemmeno uno, non entrai online.

Andammo a dormire.
Mi addormentai rilassata e con il pensiero di Marco...mi mancava..

Se solo potessimo essere di nuovo estranei. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora