Capitolo 18

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Il giorno dopo l'inaugurazione ,le porte della scuderia rimasero ancora aperta al paese.
Marco non si vide tutto il giorno e non si fece nemneno sentire.
Malgrado il suo compito fosse finito, rimasero ancora alcuni particolari che, senza fretta, lui avrebbe dovuto portare a termine.
Come è possibile dichiararsi il giorno prima come l' uomo più innamorato del mondo ed il giorno dopo non trovare un secondo per un semplice ciao?
Decisi di non cercarlo.
Passarono altri due giorni, lavorai duramente, riuscii malapena a dedicarmi un' ora per il parrucchiere, cercai di non pensare a Marco che, continuò  a non farsi sentire.
Ero fuori di me! Ma come può? Come può sparire così? Come può essere sempre online e non scrivermi?
Decisi di non pensarci e mi ripetei che senza di lui potessi benissimo sopravvivere.
Dovetti pianificare le ore di lezione ai miei bambini e non fu facile, un lavoro che riuscivo a fare ad occhi chiusi ,si presentò a me con varie difficoltà...dimenticai in che turno fossero stati inclusi bambini più piccoli a differenza dei ragazzi già di un livello superiore.
La preoccupazione si impossessò del mio stato d'animo, ma il mio orgoglio fu più forte e poi pensai che essendo online, lui,  in ogni caso fosse vivo, stesse bene e probabilmente che stesse bene anche senza di me.

Era sera, avevo finito di lavorare, ero di ritorno a casa, suonò il telefono per l' ennesima volta e sempre per l'ennesima volta non era Marco, le lacrime iniziarono a farsi sentire e mentre cercai di riprendermi, fu un attimo, ebbi un piccolo incidente d'auto; una macchina non mi diede la precedenza ed io non fui abbastanza lucida da evitare l'impatto.
Scesi dall'auto, mi preoccupai di chiedere se le persone dell' auto accidentata stessero bene, quando vidi che erano belli pimpanti ed incarogniti con me perché non riuscì ad evitarli, li mandai a quel paese. Chiamai i carabinieri, mi misi a lato della macchina e non diedi loro retta.
Fui apatica, nulla mi creava pensieri o problemi.
Sapevo di avere ragione ma se così non fosse stato avrei semplicemente risarcito il danno e tutto sarebbe finito.
Volevo tornare velocemente a casa, ero stanchissima ed il giorno dopo sarei dovuta partire per l'Abruzzo per l'acquisto di un purosangue.

Arrivarono i carabinieri,vollero sapere la dinamica dell'incidente, ci fecero separatamente alcune domande, controllarano i documenti, misurarono la frenata e finalmente ci congedarono.
Nuovamente le lacrime.
Presi il mio maledetto cellullare e gli scrissi.

"Amore , ciao , scusa l' assenza ma ho avuto un po' di casini e non sono riuscito a scriverti "
Questa la risposta di Marco al mio : "Ciao"

Mi vennero conati di vomito, avrei voluto ucciderlo, con quale freddezza ed indifferenza mi rispose, lo odiai.

" Come stai? " un secondo messaggio dopo la mia non risposta al suo.

" Ho appena avuto un piccolo incidente, piccoli danni alla macchina ma sto bene, sono solo molto stanca ", risposi.

" Come un incidente? Sei sicura di stare bene? Sei andata a farti vedere? Com' è successo? Hai bisogno?"

Improvvisamente divenne la mia meravigliosa creatura.
Ero molto infastidita da questa sua preoccupazione a parer mio, falsa.

" Sto bene, grazie, non ho bisogno di altro se non che una doccia calda ed un letto subito pronto, buona serata, a presto!"

" A domani, si, riposati " mi rispose subito.

Rabbia, dolore, insicurezza, ingenuità, amore, odio, apatia...Dio che confusione, dovevo assolutamente riprendere il mio controllo.

Non mi accorsi di appoggiare la testa sul cuscino, dormii tutta la notte, il suono della sveglia mi riportò alla realtà.
Stavo bene, il mio corpo non accusava nessun dolore, il mio cuore un po' di meno.
Accesi il cellulare che la sera prima spensi per la poca voglia di sentire le persone.
Inutile dire le chiamate e i messaggi presenti.
Marco Mattei 2 messaggi whatsapp, mi segnalava l'anteprima della chat.
Non entrai

Elisa ti sei appena alzata , hai 600 km da percorrere, hai bisogno di fare colazione, di conseguenza, Lui può aspettare.
E così feci.
Riuscii anche a preparare una valigia per 3 giorni di assenza, partii.
Al primo autogrill dopo due ore di viaggio ,decisi di entrare nella chat; i suoi messaggi dicevano:
 " Ciao amore, come stai?"
" Ci vediamo?"

" Ciao, sto bene, scusa il ritardo ma ho avuto un po' di casini da sistemare prima di poter partire tranquillamente.
Sono in viaggio, sono diretta a Chieti, torno verso fine settimana "

"Come sei partita? E me lo dici così?", rispose

"A dopo, sono nuovamente in autostrada e c'è traffico, ciao ", gli risposi così e mi promisi di non cercarlo assolutamente e non dirgli nemmeno quando fossi già sul posto.

Arrivai dopo un' altra sosta, feci un giro a Vasto di Chieti, una cittadina incantevole sul mare.
Scattai alcune foto, decisi di dedicarmi tempo.
Ero una turista a tutti gli effetti.
Aperitivo, chiamata con invio di foto a Rossella ed ai miei ragazzi.
Finalmente mi stavo rilassando.
Marco fu nei miei pensieri ma decisi di non scrivergli, non ne sentivo il bisogno o semplicemente non avevo voglia di leggere le sue risposte da gran idiota.
Mi regalai una cenetta a base di pesce su di un terrazzo che affacciava sulla riviera, che meraviglia!
A fine cena, volli fare ancora una passeggiata e cercai una gelateria per un gelato.

"Sei arrivata??", eccolo, Marco, presente quando ne avesse voglia.

" Sì, sono ferma a Vasto, dormirò qui, domani mattina dopo colazione, riparto ed incontro l'allevatore per il purosangue in vendita " , non accennai nessun saluto.

" Com' è Il tempo lì? È bella Vasto? Non ci sono mai stato......" , insomma Marco improvvisamente era di nuovo a disposizione, i tre giorni di assenza per lui erano già dimenticati, ma non per me.
Risposi con freddezza e gli feci capire che non avevo tempo di messaggiare e così lo congedai.
Lui non continuò più.
Arrivai finalmente in albergo.
Lasciai i documenti, chiesi l'orario per la colazione e salii in camera.
Un albergo a conduzione famigliare, molto elegante, sobrio , il bianco ed il bordeaux i colori predominanti.

Tirai fuori dalla valigia il pigiama.
Feci subito la doccia, indossai il pigiama e mi ritrovai nel letto stanchissima ma tranquilla.
Decisi di leggere un buon libro che mi portai dietro, letteratura moderna, soft e poco impegnativa.

" Notte ❤"  , Marco scrisse così.
" Notte" , risposi

Chiamai i miei figli, due chiacchiere con loro e poi silenziai il cellulare, non avevo voglia di dialogare con nessuno.
Lessi ancora un' ora e poi decisi di dormire, il giorno dopo avrei nuovamente dovuto percorrere km e in tutta sincerità non vedevo un giorno facile, l'allevatore che mi stava aspettando non era dei più simpatici.

Arrivò il mattino, riposi nella valigia il pigiama, presi le poche cose tirate fuori e scesi a fare colazione.
Una colazione leggera, due chiacchiere con la proprietaria , il ritiro dei documenti e nuovamente in viaggio.

Marco non mi scrisse più dopo la buona notte augurata.

Sapendo cosa mi aspettava , insomma non avrei avuto tanto tempo libero, decisi di sedermi su di una panchina,  al sole,  e chiamai Rossella.
Provammo a fare in modo di vederci ma, purtroppo, i tempi non combaciarono.
Inutile nascondere la nostra delusione ma ugualmente quante risate nei nostri racconti, Lei fu unica quel mattino, ad ogni mio pensiero fu pronta a farmi trovare il lato comico, ironico..malgrado fossimo al telefono, io vidi il suo volto scimmiottare e come imitò perfettamente Marco.
Già! Marco! Mi ero dimenticata di mandargli un  saluto ma anche ricordandomi Rossella mi disse:  " non disturbarlo,  l ' architetto, ops, scusa, la meravigliosa creatura magari sta ancora dormendo o magari è davanti lo specchio ad ammirarsi e sistemarsi perfettamente la cravatta...non disturbarlo...."
Scoppiai in una risata.
Era verissimo il narcisismo di Marco fu da sempre la sua firma.
Io e Rossella ci salutammo.
Partii

Arrivai in scuderia, un pargolo stava facendo lezione su di un pony in completa autonomia.

Mi venne incontro l'allevatore, mi aspettava, ci recammo alle stalle

Se solo potessimo essere di nuovo estranei. Where stories live. Discover now