Capitolo 16

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Mi scrisse.
Continuò a scrivermi.
Mi vide in scuderia
Mi guardò ripetutamente, cercò sempre il mio sguardo.
Non gli risposi.
Non lo guardai.
Non lo cercai.

Mi ripetei continuamente che avrei dovuto troncare la nostra relazione, una relazione malata .
Lui non mi obbligò mai a fare ciò che facemmo ma non riuscì mai a capire che le mie paranoie, i miei prendere tempo, i miei si ,significavano " Ti prego , ama solo me, se hai coraggio amami, amami di un amore pulito "

Iniziammo a vederci di meno.
Lui mi cercò a giorni alterni, le solite scuse quando gli chiesi a cosa erano dovute le sue assenze.
Fu sempre più raro stare insieme come due persone innamorate e sempre più raro incontrarsi in albergo.

"Ci vediamo "
"Ti voglioooo"
"Amoreeee"
"Ci sei dopo lavoro"
"Sto arrivando da Brescia, ci sei più tardi?"

Questi i suoi messaggi per vedermi, vedermi quei 30 / 40 minuti solo per fare sesso, Lui si accontentava di poco , Lui doveva sfogarsi, niente più inviti, niente più voglia di passeggiare insieme abbracciati.

Gli feci notare anzi gli dissi che mi mancava la mia meravigliosa creatura, l' uomo che conobbi tempo prima, l' uomo che mi dava il buongiorno, la buona notte, l' uomo che voleva rotolarsi per ore nel letto con me, l' uomo che, appena presente l'occasione, chiedesse di passare la notte insieme, quell' uomo non c'era più....eppure continuò a spergiurare amore ed io continuai ad amarlo e sorridergli in presenza e piangere in assenza.

In quei giorni mi dedicai inesorabilmente ed esclusivamente alle lezioni di equitazione ed intanto studiai per approfondire il primo livello medico sulla salute dei cavalli.
Fui irreperibile, brevi incontri in scuderia e mezze risposte ai suoi messaggi.
Mi iscrissi anche ad un breve corso di ostacoli, ebbi contro tutta la famiglia, ritennero che praticare uno sport come ostacoli per hobby alla mia età non era consigliato.
Non ascoltai nessuno, feci di testa mia, dovevo iniziare a rivivere la mia vita senza pensare a come fare stare bene Marco , a come dargli priorità.

Era quasi sera, mi stavo allenando nel paddock, ero stanca, ma quel maledetto ostacolo alto un metro non doveva darmi problemi.
Decisi di non scendere da cavallo finché non lo avessi superato, intanto twothousandeleven, un magnifico purosangue inglese sembrava non stancarsi, aveva voglia di "sgambettare" più che mai, sentivo la sua forza di continuare.
Dopo un trotto regolare e tranquillo lo lanciai al galoppo ,andai incontro all'ostacolo, lo superai per il rotto della cuffia ma lo saltai senza penitenze.
Provai una scarica di adrenalina incredibile, stanchissima ma felicissima riempii di carezze il mio puro.
Scesi da cavallo, a piedi lo portai alla doccia, misi una buona musica ed iniziai a pulirlo , provai un senso di pace, stavo bene, stavo facendo quello che avevo sempre amato, quello che mio nonno, mio padre mi insegnarono fin da quando ero piccolina.
Portai twothousandeleven in box, gli diedi da mangiare, lo accarezzai augurandogli la buona notte e decisi di passare in cantiere.
Entrai nelle vecchie scuderie, i lavori proseguivano decisamente bene...sorrisi e pensai che Marco fosse veramente tra i migliori architetti.
Se mi amasse così come ama il suo lavoro probabilmente ora sarei sua moglie, pensai.
Sentivo le lacrime scendere ma poi mi guardai intorno, tutto quello che vedevo era mio, un mondo difficile ma incredibilmente interessante, Marco era solo una persona di passaggio e come Lui ne avrei potuti conoscere molti altri.
Mi rincuorai malgrado fosse un pensiero d' anima povero.
Andai a dormire, strano ma mi addormentai subito, Marco non fu nei miei pensieri quella notte.

Avrei  voluto fargli conoscere il mio mondo, la mia realtà, il mio essere, la mia vita ereditata  dai nonni.
Avrei  voluto fargli varcare porte di casa a lui sconosciute, a nudo avrei messo l'intimità della mia famiglia, i ricordi del passato, il presente ed i progetti futuri.
Qualcosa involontariamente non lo aveva permesso , qualcosa volontariamente mi aveva fermata.
Tutto questo per onore del rispetto che veniva e viene prima di ogni cosa... principalmente importante per me e per  pochi altri.

Se solo potessimo essere di nuovo estranei. Место, где живут истории. Откройте их для себя