2. Ore 8.02

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Sono a letto.
Steso a letto.
Respiro lentamente, rallento i battiti che picchiano in testa.

Per un periodo indefinito attendo. Se attendo abbastanza a lungo sarò sicuro di essere solo.

Sono solo.
Sono solo?

Il respiro riempie di nuovo i miei polmoni come un'ondata di piena, che copre tutto di una patina grigia, una marea piatta come  la normalità della routine.

Fermo. Attendo.

Il ronzio del microonde che scalda l'acqua del té.
Il fumo del té bollente che si raffredda.
L'acqua del lavandino che diventa calda.

Osservo.

Il timer ruota, lento.
Il fumo sale, lento.
L'acqua scende, lenta.

Silenzio.

Il tempo ticchetta senza sosta, grigio come le nuvole nel cielo, come l'asfalto per terra. Sono tardi, sono sempre tardi.

Mi lavo, mi vesto, mi preparo.
Sono tardi.
Mi fermo, osservo attorno a me, in silenzio.
A qualcuno importa?

Devo andare, sono le 8.02

ParanoiaWhere stories live. Discover now