13. Ore 19.30

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Sorrido, perchè l'etichetta vuole così.

Lascio andare i miei pensieri in modalità standard, così le mie orecchie capteranno le parole chiave del discorso e daranno una risposta consona e vaga, in modo che sembri interessato alle banalità che mi vengono raccontate come se fossero la cosa più importante del mondo.

Forse.

O forse basterebbe solo dire di no.
Solo

No

Nessuna spiegazione
A loro non interessa sapere, è solo etichetta
A te non interessa spiegare, è solo etichetta
E l'etichetta conta
O forse no

Mentre spremo il mio intelletto per carpire il valore dell'etichetta, una domanda si fa largo nel marasma delle domande insensate che affollano i miei pensieri.

Tutto questo elugubrare sul nulla, a cosa mai potrà servire?

Servirà all'uomo che ha fatto del suo corpo un tempio, che ha rinunciato alle tentazioni di Satana per dar valore alla sua etichetta, quando morirà in un incidente stradale di cui non aveva colpa?

Servirà alla donna che innalza i pugni al cielo per i diritti degli animali nel tempo che non occupa a ignorare il barbone che dorme sotto casa sua, perchè nuoce all'etichetta?

Faccio silenzio ai pensieri
Poso nuovamente gli occhi sul telefono, sul messaggio, sull'invito

È solo un cazzo di aperitivo

"Mi spiace ma devo fare un sacco di cose in casa e sono già le sette e mezza. Prossima volta"

ParanoiaWhere stories live. Discover now