Capitolo 16

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Ho deciso di farlo da sola perché voglio fare i conti con le mie emozioni.
Le mie cugine sanno che sono qui così come il mio migliore amico e hanno tutti insistito per accompagnarmi, ma io non ho voluto.
Ho bisogno di farmi coraggio e voglio riuscire in questa cosa con le mie sole forze.

Sono davanti al garage da ormai un paio di minuti.
So che fissarlo non serve a niente e che dovrei darmi una mossa, ma dire che sono terrorizzata è dire poco.
Sento il cuore battere fortissimo all'interno del mio petto.
È normale, continuo a ripetermi.
Dopo aver preso un lungo e profondo respiro finalmente varco la soglia del garage.
Proprio come mi aveva detto Jayce, la sua vecchia auto è qui dentro.
In passato l'ho guidata già altre volte e questo dovrebbe andare a mio favore, almeno credo.
Mi avvicino lentamente e, quando mi sento pronta, sblocco le portiere del veicolo.
Sta per succedere, non mi sembra ancora possibile.
Sono tentata dallo scappare, ma farlo non servirebbe a niente.
Sono arrivata fino a questo punto e mi impongo di andare fino in fondo.

Mentre poggio la schiena sul sedile sento l'agitazione crescere dentro di me.
Mi viene da piangere e ho il fiato corto.
Ho un nodo in gola e lo stomaco sottosopra.
Sollevo le mani per poggiarle sul volante e solo in questo momento mi accorgo di star tremando come una foglia.
Sento uno strano formicolio nelle gambe e presto la stessa sensazione arriva anche alle labbra.
No, non adesso.
Sono forte, continuo a ripetermi.
Ma è tutto inutile.
Le lacrime iniziano a scivolare lungo le mie guance e mi sembra di sentire un macigno schiacciarmi il petto.
Sono stata un'illusa.
Come ho potuto pensare di poter tornare a guidare?
Perché Levi mi ha detto di fare una cosa del genere?
Io non ce la farò mai.
Non posso.

Prendo il cellulare.
Devo chiamare le mie cugine.
Ho bisogno che qualcuno venga qui.
Sono stata una stupida a pensare di poter affrontare tutto questo da sola.
Vado nella sezione delle chiamate recenti per chiamare Maggie, ma i miei occhi cadono su un altro contatto.
Senza che me ne renda neanche conto, il telefono sta già squillando.
Lo porto all'orecchio e, quando sento la voce di Harry rispondermi, una scarica di elettricità mi investe il corpo.
Non capisco perché mi fa così tanto effetto, ma adesso non mi importa.

"Marley?"

Io non riesco a dire niente.
Continuo a piangere e a singhiozzare ancora seduta in auto.
Mi sento così impotente in questo momento.

"Ehi che hai? Sei a casa?" mi chiede preoccupato "Marley, parla con me."

Mi manca il fiato, sento quasi di star per svenire.
Respirare, devo respirare.

"A-aiutami." riesco a dire

"Mar dimmi dove sei. Riesci a scrivermi un indirizzo?"

Allontano il telefono dall'orecchio per digitare un messaggio.
Le mie mani tremano tantissimo e sento di non avere il pieno controllo di esse, ma dopo diversi tentativi riesco a inviargli la mia posizione.

*****

Mentre aspetto che arrivi Harry cerco di concentrarmi sulla respirazione per tranquillizzarmi.
Non impiega molto tempo per raggiungermi.
Quando lo vedo scendere dalla sua auto per venire verso di me, mi sento sollevata.

"Mar, vieni qui."

Mi dice facendomi uscire delicatamente dall'auto e abbracciandomi.
Comincio a piangere di nuovo, più forte di prima.
Lui mi accarezza la schiena e mi stringe forte.

"Shh. Ci sono io, starai bene." mi ripete

Vorrei credergli.
Vorrei credere alle sue parole ma so che non è così.
Non starò mai più bene.
Il mio passato mi tormenterà per sempre e non avrò mai indietro una vita normale.
Dopo qualche minuto finalmente riesco a riprendere il controllo di me stessa.

È solo successo ||Harry Styles||Where stories live. Discover now