Prefazione

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Nella seconda metà dell'Ottocento, Lev Tolstoj scrisse "Guerra e Pace" per raccontare il più importante evento storico di quel secolo: l'era di Napoleone, vista dall'ottica di una serie di personaggi appartenenti alla nobiltà russa.
Questo romanzo prende le mosse dalla celebre opera per raccontare l'evento che, un secolo più tardi, sconvolse il mondo, cambiandone per sempre il modo di vedere le cose: la Prima Guerra Mondiale.
Infatti c'è un prima e un dopo la Grande Guerra, come viene genericamente chiamata: da una parte, la Belle Époque con le sue ambizioni, i suoi progressi, la fiducia smisurata nell'uomo e nelle sue mille possibilità; dall'altra, anni di povertà e confusione che hanno portato la politica a passare da un estremo - il Biennio Rosso - al suo opposto - il Fascismo.
Ma la mattina del 16 aprile 1912, nessuno degli appartenenti alla nobiltà romana radunata nel salotto di Palazzo Solari immagina che l'affondamento del celebre transatlantico segna l'inizio di un irrimediabile declino dell'epoca più florida che il mondo moderno avesse mai conosciuto; solo il giovane Emilio Silvestri, figlio illegittimo del conte Gaetano Marconi, ha il coraggio di mettere in dubbio la solidità di un'epoca che sembra destinata a durare per sempre: il ragazzo è intelligente e idealista, ha studiato molto ma si scontra con una realtà decisamente gretta e meschina, che mette pettegolezzi e matrimoni al di sopra di tutto, anche delle idee.
Una realtà ben rappresentata dalla contessa Isabella Solari, vedova Negroni, zia di Emilio, che trama affinché il nipote erediti l'immensa fortuna del moribondo conte Marconi e sposi così Lucia Negroni, unica figlia della contessa e perdutamente innamorata di suo cugino Giuliano, secondogenito di Aristide Solari, fratello di Isabella e padrone di casa.
Lucia e Giuliano, insieme col loro amico Giovanni Castroni, passano il tempo tra festini, piaceri mondani e scommesse amorose: è il giovane Solari che ne avvia una, giurando che riuscirà a conquistare entro un anno la timida Nadia, figlia di Alessandro Berardi, l'amministratore delle terre della famiglia Solari, anch'egli invitato insieme alla moglie Delia.
Intanto Greta, la figlia minore di Aristide, rimane affascinata da Renato Giardini, figlio del principe Paolo Giardini e marito di Andreina Mazzanti; quest'ultima è la sorella di Francesca, moglie a sua volta di Filippo Solari, ma innamorata di Renato da sempre e rancorosa verso Andreina.
Completano il quadro Daniele, fratello delle due Mazzanti; Armando e Marcello Ghisoni, spiantati ma ambiziosi giovani Nobili; Paolo e Oriana Giardini con la secondogenita Teresa e la sua dama di compagnia, nientemeno che Elena Berardi; Oreste e Rosa Belfiore, rampolli di una delle più ricche famiglie di Roma, a cui tutti fanno a gara a proporre matrimoni.
Una scacchiera perfetta, in cui Aristide Solari e Paolo Giardini cominciano a muovere i primi scacchi combinando le nozze tra i rispettivi figli Giuliano e Teresa: l'intera famiglia viene invitata nella tenuta di campagna del principe nell'estate 1914, il tutto mentre Emilio, divenuto qualche mese prima il conte Marconi, convola a nozze con Lucia, costringendo entrambi ad un'unione infelice; tuttavia Giuliano non tarderà ad intrecciare una relazione con Elena, mentre Teresa dovrà occuparsi delle sorti del fratello e di suo figlio appena nato, rimasti senza Andreina.
La guerra romperà gli equilibri della società e delle famiglie, portando i protagonisti a fare scelte drastiche, a livello politico ma anche sentimentale; il bisogno di ritrovare un senso alle rispettive vite li porterà sui campi di battaglia, nelle basi della Croce Rossa Italiana, a San Pietroburgo nel pieno della Rivoluzione d'Ottobre.
Nell'arco di dieci anni ognuno di loro cambierà, ritrovandosi a proprio agio nel mondo nuovo oppure rimpiangendo ciò che era stato prima della guerra: perché quando sfioriamo la morte, ci verrà voglia di affrontare tutta la vita che non abbiamo.

Tutta la vita che non abbiamoWhere stories live. Discover now