Capitolo IX

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Olevano Romano, 5 maggio 1916

I Solari arrivarono verso l'imbrunire: la servitù di casa, non appena aveva saputo della loro venuta, aveva arieggiato la casa, lavato le tende, rassettato le stanze e preparato una cena abbondante; i padroni venivano per scampare al pericolo che correvano in città, il loro soggiorno doveva essere il più confortevole possibile.
In paese si era sparsa la voce del loro arrivo, per cui non appena gli abitanti di Olevano videro le loro carrozze, si affacciarono tutti dalle finestre, salutandoli con i fazzoletti al vento.
<< Non sarà esagerata tutta questa accoglienza? Addirittura i fazzoletti, non siamo militari che partono per il fronte... >> commentò Lucia, quasi divertita da una tale ammirazione.
<< Sono paesani, Lucia. Non succede mai niente qui, la nostra venuta è l'unico evento che avranno dopo la festa patronale... >> sbuffò Francesca.
<< Almeno torneremo a Roma da vivi, mia cara >> la zittì Isabella.
Non potevano mettersi a discutere in quella situazione, dovevano restare tutti uniti.
<< A me fa piacere rivedere tutti, venire qui mi fa pensare all'estate piuttosto che alla guerra! >> esclamò Greta, sporgendosi dal finestrino per salutare tutti.
Tra gli adulti, sembrava la più ottimista.

                                    ***

Olevano Romano, 6 maggio 1916

Il mattino successivo consumarono un'abbondante colazione, di quelle che in città cominciavano a scarseggiare.
<< Questo latte è meraviglioso, non trovate? >> osservò Greta.
<< Effettivamente, per quanto riguarda la qualità della vita, la campagna è decisamente migliore della città. Specialmente di questi tempi... >> concordò Lucia.
<< È vero che viene dalle mucche? >> domandò curioso Vittorio.
<< Tesoro, anche il latte di città viene dalle mucche >> lo corresse Francesca, rimarcando che il soggiorno in campagna non le andava proprio giù.
A un certo punto Damiano Parisi, il maggiordomo della tenuta, si avvicinò alla contessa con una missiva.
Isabella lo congedò e ne lesse il contenuto.
<< I Giardini ci invitano per un tè, domani pomeriggio >> li informò.
<< Che bello! A me piace tanto la loro casa, e poi il piccolo Luigi è così dolce! >> applaudì Agata.
<< Bisognerà cominciare a scegliere gli abiti adatti. Siamo sfollati, ma si tratta pur sempre di un tè... >> saltò su Greta, in preda all'euforia.
Le altre non capivano, ma la ragazza era sicura dei sentimenti che provava per Renato, così come lo era che lui ricambiasse.

                                     ***

Genzano, 7 maggio 1916

Fu Teresa a fare gli onori di casa, sebbene un po' impacciata: Isabella e Francesca constatarono che la principessa non fosse proprio tagliata per la vita mondana.
<< Mio padre è un po' stanco, ma ci raggiungerà in salotto... >> disse la Giardini, facendoli accomodare.
<< Ciao, piccolino! >> esclamò Greta, mentre il principino Luigi correva incontro agli ospiti, seguito più cautamente dal nonno.
<< Buonasera a tutti >> esordì il principe Giardini, facendo il baciamano alle donne.
<< Principe, siamo onorati del suo invito. Sa, gli sfollamenti non sono mai occasioni per incontrarsi... >> commentò la contessa.
<< Mia moglie e mia nuora sono morte, mio figlio è al fronte e la dama di compagnia di mia figlia si è sposata... Avevo proprio bisogno d'incontrare qualcuno che parlasse di cose diverse rispetto a santi e passi biblici! >> sospirò il padrone di casa, parlando chiaramente di Teresa, che abbassò gli occhi, mortificata.
<< Ma c'è vostro nipote, a rallegrare l'atmosfera! >> gli ricordò la Negroni.
<< Questo sì, come tutti i bambini. Immagino che anche voi abbiate bisogno di stemperare la tensione, dopo lo scandalo che vi ha travolti lo scorso Natale, dico bene? >> la punzecchiò Giardini, volgendo lo sguardo verso Lucia.
<< So che per la vostra generazione l'annullamento di un matrimonio avviene solo con la morte di uno dei coniugi, ma Emilio e io siamo stati onesti, principe >> replicò l'ancora contessa Marconi, piccata da quell'insinuazione.
Paolo stava per controbattere, quando Greta decise di intervenire per evitare una catastrofe.
<< Il principe Renato non è in congedo? >> chiese perciò.
<< Mio figlio sarà in congedo la settimana prossima >> dichiarò l'uomo, seguitando le parole con dei colpi di tosse.
<< Papà, forse è meglio che tu vada a riposare... >> intervenne prontamente Teresa, accompagnando suo padre nella camera da letto.
La contessa Negroni pensò che le condizioni di salute del principe fossero peggiori di quanto lasciasse credere.

Tutta la vita che non abbiamoWhere stories live. Discover now