Colloquio

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Cazzo! Lei pensa che io non l'ho mai amata. Mi ha lasciato qui in camera sua andandosene furiosa. Mi sento sconfitto, ogni piccola cosa che faccio e che mi sembra sia giusta, immediatamente Ludo con due parole la distrugge. Il bello di tutto è che non è colpa sua, è tutto una conseguenza del mio tradimento. Mesi prima avevo letto della teoria del piano inclinato.
Se si mette una pallina su un piano inclinato la pallina comincia a scendere, e per quanto impercettibile sia l'inclinazione, inizia a correre e corre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile. Ma per fortuna gli uomini non sono palline: basta un gesto, un'occhiata, una frase per  fermare il corso delle cose.
Ci sto provando, ci sto provando con tutto me stesso ma non è così facile.
Ludo è una ragazza che se ferita si chiude a riccio e non lascia entrare più nessuno.
Ho pensato che se cerchiamo di tornare amici prima che io le dica la verità, magari avrei avuto una piccola possibilità che lei possa perdonarmi ma ora non ne sono così sicuro.
È la sfida più dura della mia vita ma non posso mollare, non posso lasciarla andare.
Prima di uscire dalla sua camera, prendo un foglietto che trovo nel cassetto della piccola scrivania e le scrivo

Sarò sempre Cha per te.

Esco dalla sua camera rientrando nella mia vicino alla sua, ci avevo messo una vita a convincere Lorenzo a fare a cambio di camere, voglio starle vicino e siccome ora non posso, mi accontento di un muro soltanto di distanza. Sono patetico, uno stupido patetico innamorato perso.

~~~~~~~

"vuoi parlarne Ludo?"
"no Lore, gli ho detto che siamo amici, almeno è contento tanto è quello che vuole"
"e tu che vuoi?"
"quello che vorrei non è possibile, quindi mi concentro sul colloquio"
Gli do un bacio sulla guancia e entro.

Mezz'ora dopo esco dalla stanza stringendo la mano del capo delle comunicazioni.
"allora a domani Ludovica, benvenuta a bordo"
"grazie. Grazie davvero non la deluderò"
Gli Sorrido mentre lo guardo rientrare e mi volto felice.
Lorenzo e Arthur sono qui e mi sorridono avendo sentito le parole del capo.
"wowwwww!" urlo gettandomi letteralmente tra le loro braccia.
Ci abbracciamo felici, avrei tanto voluto sentire altre due braccia intorno a me ora per rendere la mia felicità completa.
"lo sapevo! Lo sapevo!" mi dice Arthur
"sei grande Ludo!" mi dice invece Lorenzo
"senza di te Lore questo non sarebbe stato possibile"
Mi stacco da loro mostrandogli il tesserino che mi hanno dato.
Insieme abbracciati ci avviamo per tornare in hotel.

Passando per la Pit lane mi sento chiamare.
"Ludovica!"
Mi volto e lo riconosco subito, per anni durante la mia precedente vita con Charles lui aveva fatto parte di parecchie nostre avventure. È uno dei migliori amici di Charles e un ottimo amico anche per me, anche se lo avevo perso di vista dopo la mia partenza per Trieste.
"Gasly!"
Mi raggiunge con pochi lunghi passi
"io ancora non ho capito perché Charles combina guai non mi ha detto che saresti venuta qui!"
Lui lo ha sempre chiamato così, Charles combina guai.
"perché forse è troppo impegnato con la sua perfetta vita con la perfetta fidanzata"
"ahia, sento un leggero velo di incazzatura o sbaglio?"
"lascia stare Pierre, vieni qui e abbracciami"
Ci abbracciamo ridendo.
"sei stupenda Ludo, ti trovo magnificamente bene"
"beh grazie, anche tu non scherzi"
"tanta palestra piccola. Hai tempo per un caffè con un vecchio amico?"
"Non chiedo di meglio"
"forza allora, fammi prendere il telefono e andiamo, voglio che mi racconti tutto di te"
Salutiamo per il momento Arthur e Lorenzo e con Pierre vicino ci avviamo verso il bar del paddock.
Passiamo davanti al box Ferrari e anche se non voglio, allungo il collo sbirciando all'interno.
Pierre se ne accorge subito.
"Non c'è Ludo. L'ho sentito poco fa, andava a correre con Andrea"
"mica cercavo lui"
"ah no? Strano. Quando la finirete di litigare e tornerete insieme voi due?"
"mi ha lasciato tanto tempo fa Pierre, ora vuole solo essermi amico"
"tu ne sai poco delle logiche di noi maschietti vero?"
"Dio Pierre, sembri Max ora"
"a proposito di Max! Com'è stare con lui?"
"e tu come lo sai?"
"a parte che ho letto i vostri commenti su Instagram e poi qualcuno mi ha chiamato disperato al telefono dicendo che una certa ragazza frequentava Verstappen e che alla persona in questione gli giravano le palle"
"si abituasse"
"cattiva eh"
Entriamo al bar ridendo, il tempo con Pierre scorre veloce, parlare con lui è semplice, ci raccontiamo tante cose, felici di esserci ritrovati dopo tanto tempo.
Nel bar sono entrati quasi tutti i piloti. Ho ritrovato alcuni di loro che conoscevo ai tempi in cui andavo con Charles ai kart come Esteban. Ne ho conosciuti di nuovi come Lando e Carlos Sainz, uno spagnolo molto gentile e galante. Abbiamo parlato molto nella sua lingua e mi ha fatto mille complimenti per la mia pronuncia. Anche se conosce bene l'inglese mi aveva detto che all'intervista del giorno dopo avrebbe parlato solo in spagnolo per mettermi alla prova.
Sfida accettata.

Saluto Pierre fuori al bar e mi incammino verso l'hotel.
Appena arrivo in reception e prendo la chiave della mia camera vedo davanti l'ascensore Charles e Andrea.
Decido di aspettare che siano saliti, li vedo entrare e appena Andrea si volta per spingere il tasto del piano mi vede e esce di corsa lasciando Charles da solo in ascensore.

"speravo di vederti Ludo"
"ciao Andrea, come stai?"
"tutto ok, tu? Ho saputo che hai superato il colloquio. Complimenti ragazza"
"grazie"
"ascolta Ludo, ho bisogno di chiederti un immenso piacere e so già che ti chiederò molto"
Lo guardo pensierosa

"Andre se posso certo. Dimmi pure"
"si tratta di Charles"
"è successo qualcosa?" gli chiedo subito preoccupata
"no no è solo che... Beh ecco lui ora non è concentrato come dovrebbe. Ha altro in testa e io sono preoccupato. Ha mille pressioni e in macchina deve essere lucido. Ha bisogno di te Ludo"
Resto impietrita
"Andrea tra noi ora le cose sono difficili e credo tu lo sappia"
"si Ludo lo so però solo tu ora puoi dargli quella serenità di cui ha bisogno, non ti chiedo molto ma solo di parlargli civilmente, di essergli amica, di non allontanarlo"
"Andrea non posso, mi ha ferito in un modo allucinante. Non riesco ancora ad essere solo un'amica per lui"
"lo capisco, però pensaci almeno ok?"
"d'accordo ci penserò"
Saliamo entrambi in ascensore e ci salutiamo davanti la mia camera.

Mi spoglio e mi infilo sotto la doccia ripensando alle parole di Andrea.
Quando entra in macchina deve essere concentrato e lucido. Quello tra di noi ci rende nervosi e non posso permettere che gli accada qualcosa di terribile, cazzo Ludovica guida a 300 all'ora! Va bene, mettiamo da parte l'orgoglio e il mio dannato amore per lui e facciamo finta di essergli amica. Andrò all'inferno per tutte le cazzate che sto raccontando. Ancora una volta metto lui davanti a tutto.
Esco dalla doccia e mi asciugo in fretta. Mi infilo una tuta e gli scrivo un messaggio, non so che diavolo di camera ha.

Ciao leclerc, che numero di camera hai? Devo parlarti.

Lu! La camera vicino a te! 😍

No Charles, niente cuori, niente emoji, solo due parole e poi ci vediamo in giro.
Ancora con i capelli bagnati vado da lui ignorando il mio stupido e cretino cuore che accelera i battiti.

The Game Of Love Where stories live. Discover now