Compito

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Erano passate due settimane.
Due settimane estenuanti di compiti scritti e interrogazioni.
Ma finalmente quel giorno arrivò e Veronica non vedeva l'ora.
Finalmente le due avrebbero passato del tempo insieme fuori scuola! E da sole, o almeno lo credeva.
Lei continuava a farsi trip mentali, ad illudersi che forse questo le avrebbe permesso di legare ancora di più con Blossom, o chissà cos altro sarebbe successo.
Continuava a chiedersi come fosse possibile che nonostante tutto quello che abbiano passato insieme, ancora non fossero completamente amiche. Questa cosa le dava molto fastidio perché per lei non esistono vie di mezzo, o ci sei o non ci sei. E la Blossom alcune volte c'era, altre no. La confondeva, la rendeva vulnerabile, la faceva impazzire.
Non capiva cosa voleva da lei, perché l'aiutava? Perché era sempre lì presente nel momento del bisogno? Perché la difendeva quando tutti le andavano contro? Tutti, tutti quanti scappano quando vieni preso di mira perché hanno paura di finirci dentro anche loro.
Nessuno vuole problemi, soprattutto quelli degli altri.
Ma questa ragazza era diversa, per quanto non fossero amiche, si comportava da amica più lei che coloro che definiva "amici". Al contrario degli altri, rimaneva, nonostante i problemi, nonostante i giudizi. Non le importavano, se per lei una cosa non era giusta, lo diceva, non taceva come tutti. Era una persona vera, che seguiva la sua testa, il suo pensiero, le sue idee.
E nessuno lo aveva mai fatto prima, l'avevano sempre lasciata da sola per paura di essere isolati anche loro.

Uff che palle ancora 10 minuti e finalmente sono libera pensava la Lodge mentre con le dita giocherellava con i capelli.

Finalmente la campanella suonò e fu libera di uscire.
Corse fino al suo autobus, e fece tutto di fretta. Aveva ansia, l'ansia di vederla.
Tornata a casa mangiò con foga, si cambiò, prese i libri necessari e si incamminò verso la fermata.
Non vedeva l'ora di fare la ricerca di storia insieme a lei.

Mancavano ancora 5 minuti e sarebbe salita sull'autobus.
"Hey allora come facciamo per la ricerca?"
le scrisse un numero, che nemmeno aveva salvato in rubrica.
Non capii, e rispose, "forse hai sbagliato numero".
"No, non ho sbagliato numero, mi hanno detto che dobbiamo fare la ricerca insieme per storia"
"Ma come...io sto nel gruppo con Cheryl, sono alla fermata del bus per andare in biblioteca, ci saremmo incontrate la"
"Boh che ti devo dire io ero assente e mi hanno detto così, altrimenti non so con chi farla"

Veronica andò in panico. Tutte le sue speranze crollarono. Si sentii illusa, da se stessa, da Cheryl, dai compagni, dall'insegnante, dal mondo, dall'universo. Da tutti.
Chiamò la rossa per chiederle spiegazioni. Anche lei non ne sapeva nulla, ma le disse di farla con l'altra ragazza, perché era rimasta da sola, e loro sarebbero state un gruppo da 3, altra cosa che avevano omesso.

Veronica allora tornò a casa, e scoppiò in lacrime nella sua stanza.
Sua madre sentii tutto e chiese spiegazioni.
Non voleva parlare, non voleva dire nulla, ma raccontò l'accaduto e lei si arrabbiò.
Nonostante le promise che non si sarebbe immischiata, il giorno dopo ne andò a parlare con l'insegnante a sua insaputa, che si arrabbiò poi con la classe intera.
Questi compiti che assegnava da fare insieme, spiegò, non erano per gioco, o per punirci, ma per farci legare come classe, perché non era per nulla unita, soprattutto con Veronica che non riusciva ad adattarsi. Ma pare che questo lo avesse capito solo V.
A nessuno importava di nulla, certamente ognuno di loro era nato e cresciuto lì, avevano la loro vita privata, i loro amici, lei non aveva più nulla di tutto questo ed era molto triste.
Praticamente l'unica persona del posto che poteva considerare amico, o quasi, era Reggie, con cui si stava sentendo...o quasi.
Ma tutto questo l'avrebbe fatta crescere giusto?

Il peggio però arrivò dopo scuola.
Le chiesero di incontrarsi tutti insieme in piazza che ne avrebbero parlato, e lei accettò a testa alta.
Non sapeva cosa le aspettava, ma non fu bello di certo.
Erano tutti arrabbiati con lei.
Quell'episodio le ricordò la sua vecchia scuola, ma non fu nulla di peggiore.
Volarono solo un po' di insulti, le diedero la colpa per aver parlato, e Veronica non ce la fece più.

Ebbe qui, davanti a tutti, il suo primo attacco di panico, il primo di tanti.

Cuore in 40enaWhere stories live. Discover now