tempismo perfetto

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Naturalmente, come ogni compleanno, soprattutto per un diciottesimo, non poteva mancare, oltre al cibo, dell'alcol.
Il menù era a base di pesce, accompagnato da del vino rosso.
V. non beveva spesso, ma questa volta voleva solo passare una bella serata senza pensare a niente, anche se non era nel luogo più adatto, poteva contare almeno su Reggie e Cheryl.
Infondo, nessuno è mai solo.

Dopo mille chiacchiere ed un bicchiere dopo l'altro, finì per ubriacarsi, e probabilmente anche gli altri.
V. allora decise di andare in bagno, anche se era molto difficile camminare sui tacchi in quello stato, perciò decise di toglierseli, e camminò così per la sala, scalza, senza porsi nessun problema.
Si sentiva così libera, per la prima volta non le importavano i giudizi dei suoi compagni, non le importava ciò che pensassero, agiva d'istinto, con spontaneità, forse anche un po' troppo.

"Cheryl...sei tu?" in bagno si sentiva qualcuno singhiozzare.
V. non aveva la minima idea di chi fosse, poiché la ragazza si era chiusa in uno dei bagni, ma seguì il suo istinto, che le fece pronunciare proprio quelle parole.
A quel punto la porta si aprì, e per un attimo si guardarono negli occhi.
Veronica ci aveva preso in pieno, come tante altre volte. Spesso la pensava e se la ritrovava davanti, come se le loro menti fossero connesse l'un l'altra.

La visione di lei in lacrime le fece cambiare totalmente umore, si rattristì anche lei, non riusciva a sopportare di vedere altre persone soffrire, le faceva male al cuore.

"hey calma, cosa succede?" chiese preoccupata, e allungò le mani verso il suo viso per asciugarle le lacrime.
"I-io...mio fratello"
"Cosa tuo fratello?"
Non aveva la minima idea di quel che stava dicendo, d'altronde la conosceva pochissimo, nessuno sapeva molto dell'altra.
E fu a questo punto che Cheryl si aprì, e racconto l'accaduto: in estate uscì con suo fratello per una gita in barca sul fiume SweetWater. E fu qui che il suo gemello Jason perse la vita annegando in acqua.
Veronica non poteva nemmeno immaginare un dolore simile, la sua famiglia era semplicemente distrutta, anche lei perse parenti in passato ma non un gemello.
Sono nati e cresciuti insieme, erano fratelli, gemelli e migliori amici, potevano contare l'uno sull'altro e tutto ad un tratto lei si ritrovò sola e dovette iniziare a contare solo sulle proprie forze.

Veronica non ci pensò due volte, e abbracciò la ragazza accarezzandole la schiena e le strinse per un attimo la maglia. Non voleva lasciarla andare.
Non aveva parole, non sapeva cosa dire, non avrebbe potuto mai immaginare una cosa simile e nessuno ne parlò mai, come se avessero tutti dimenticato, e lei fino ad ora si era fatta vedere sempre forte, ma infondo siamo tutti umani, non siamo macchine, quelle le costruiamo.

L'abbraccio fu abbastanza lungo e caloroso, anche se Veronica moriva dalla voglia di baciarla, ma come avrebbe potuto? Non voleva rovinare il momento, e la rossa aveva bisogno di un'amica, una spalla su cui piangere, non un bacio rubato in un mome...

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L'abbraccio fu abbastanza lungo e caloroso, anche se Veronica moriva dalla voglia di baciarla, ma come avrebbe potuto? Non voleva rovinare il momento, e la rossa aveva bisogno di un'amica, una spalla su cui piangere, non un bacio rubato in un momento di debolezza e inopportuno.
Però, se mi baciasse lei...
pensava la ragazza.

Quando si distaccarono, Cheryl le sorrise e Veronica ne approfittò per guardare le sue labbra.
Dio, ha un sorriso bellissimo
"Grazie" rispose la rossa.
Rimasero lì a guardarsi, o meglio ammirarsi, per un attimo, senza dire nulla.
Forse si, forse sarebbe scappato un bacio, ma qualcuno entrò nel bagno.
Tempismo perfetto
E dunque le due ragazze decisero di uscire fuori dal ristorante per prendere una boccata di aria fresca, ma, purtroppo , vi erano alcuni degli invitati.

Si sedettero una affianco all'altra senza dire una parola; spesso è più bello restare in silenzio e pensare insieme, piuttosto che parlare.
"No dico davvero...grazie" interruppe il silenzio Cheryl, con una voce molto calma e dolce, ed accarezzò il braccio della ragazza, dalla spalla fino a scendere e soffermarsi sulla sua mano, ma l'imbarazzo la fermò subito e si girò dall'altra parte.
Veronica sorrise e sussurro un "prego".
Rimasero altri due minuti senza dire e fare nulla, solo a pensare e a riflettere.
Chissà a cosa sta pensando si chiedeva Veronica, come infondo ce lo chiediamo tutti,
chissà a cosa stava pensando.

Cuore in 40enaWhere stories live. Discover now