🌜Lettera di Chandra🌛

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Ciao!
Sì, sono ancora io, sono viva per fortuna. Non strappare la lettera, per favore.

È passato un po' dall'ultima volta che ti ho scritto. L'ultima volta mi hai detto che sono un fiocco di neve che danza in un cielo di estivo. E hai ragione. Non sono un raggio di sole che illumina la vita degli altri. Non lo sono mai stata. Appaio spesso distaccata e fredda, ma so che nel cielo estivo di qualcuno potrei sciogliermi.

Sappi che in questi giorni ho sentito la tua mancanza. Ti ho pensato molto. Avrei voluto scriverti, però, non so esattamente per quale ragione, mi sono sentita bloccata. Sono successe delle cose totalmente inaspettate. Non ci crederesti mai.
Io ti sono mancata?

Siamo di nuovo qui. Stessa ora, stesso posto. Spero che tu legga ancora le mie lettere. Non ti ho messo da parte, anzi. Sei diventato una parte fondamentale della mia vita ormai. I tuoi consigli, le tue parole, mi hanno dato la forza di andare avanti e scoprire che, forse, il mondo non è davvero così brutto come pensavo.

Ricordi la mia prima lettera? Quella che è capitata per sbaglio nelle tue mani? 

Ho sempre avuto il timore di essere guardata a lungo negli occhi. È come se per un attimo il tempo si fermasse e l'altra persona si catapultasse dentro di te. Lo trovavo terribile.
Adesso, però, ci sono due occhi che mi osservano in silenzio e io mi lascio leggere come se fossi il libro più bello del mondo.

Volevo anche che tu viaggiassi attraverso il mio dolore e l'hai fatto. Uno sconosciuto qualsiasi mi ha incatenato tra le sue righe e mi ha tenuta stretta quando volevo soltanto lasciarmi cadere nel vuoto. Non mi aspettavo nemmeno una risposta da parte tua.

Alla fine, forse avevi ragione tu. Ricordi? Mi avevi scritto "Voglio solo farti capire che tutte quelle cose idiote che hai scritto un giorno riuscirai a farle".
E adesso sono passate settimane, e io sono qui per dirti che ho guardato il tramonto insieme a qualcuno. E quel qualcuno è Sasha. Sì, proprio il ragazzo arrogante, antipatico, perennemente in guerra con il mondo.
Ho guardato le stelle insieme a lui. Abbiamo perfino dormito nello stesso letto.
Ho abbracciato qualcuno e mi sono lasciata andare. Non ho avuto paura. Mi sono aggrappata a lui come se fosse la mia unica ancora di salvezza. E lui mi ha tenuto a galla con delicatezza e senza giudicarmi. Ma sai, caro sconosciuto, non sono state queste cose ad avermi scosso davvero il cuore e la ragione.

Sasha ha fatto spazio nella sua vita a me e al mio dolore. Non lo ha lasciato fuori. Non gli ha chiuso la porta in faccia. Lui ha visto il dolore scivolarmi sulla pelle, le mie paura annegare nei miei occhi e la rabbia infiammarmi le vertebre. Ha visto i miei demoni e li ha accolti tutti. Uno ad uno.  Sono il mio nemico più grande e lui non cerca di combattermi, ma cerca di prendersi cura di queste ali insanguinate, di queste ginocchia sbucciate, di queste mani che non riescono più ad aggrapparsi alle nuvole.

In poco tempo  è diventato quel punto fisso che raggiungo quando sono esausta. Quel punto fisso che mi aspetta, anche quando mi allontano, anche quando lascio che le mie parole lo feriscano. Mi trascino da lui, sfinita e con le lacrime agli occhi, ma ogni volta lo trovo lì ad attendermi.

Sasha mi ha teso la mano quando non sapevo nemmeno che direzione prendere, dove andare, dove perdermi. E nonostante tutto, gli sono grata per ciò che sta facendo.

Sono una rosa con le spine d'acciaio. Non ho mai lasciato che gli altri mi sfiorassero con casualità. Lui è riuscito a toccare perfino i petali più fragili, quelli che non ho mai mostrato a nessuno. E soltanto dopo ho capito che lui è come me.

E adesso siamo due rose che si intrecciano su un terreno minato.

Forse è così che ci si lascia andare?
Quando il resto del mondo dorme, ma qualcuno rimane sveglio con te, è il momento esatto in cui lasci cadere la prima maschera. E succede una volta, due, tre, finché le maschere non servono più.

Forse sono stupida a farlo. Forse dovrei rintanarmi di nuovo nel mio guscio. Forse sono soltanto una stupida ragazza che ha perfino paura di ammettere che si è presa una cotta enorme per un ragazzo che, in una situazione diversa, nemmeno avrebbe calcolato.

Però, la verità è che mi piace.
Sono ancora qui, viva. Capisci? Forse qualche settimana fa non avrei potuto raccontarlo. Una volta Sasha mi ha detto che la vita cambia in base alle scelte che facciamo. Forse grazie a te e alle scelte che ho fatto, sono riuscita a domare i miei pensieri.
Le tue parole mi hanno donato non solo giorni in più di vita, ma anche la possibilità di fare nuove esperienze.

Per la prima volta quando chiudo gli occhi non immagino più il mio funerale, ma immagino lui che mi aspetta ogni giorno con un fiore dai petali bianchi tra le mani.
Stupido, non pensi?

Quando il mio vuoto si unisce a quello di un'altra persona, è come se nascesse un nuovo universo.
Mi piace.
E sai cosa?
Con te non ho paura. Non ho paura di dirti che Sasha Baker, per me, non è più soltanto un metro e ottanta di antipatia.
E per la prima volta forse sono pronta a conoscerti.

Sei reale. Vorrei che tu vedessi con i tuoi occhi come sta cambiando la mia vita. Vorrei dirti che non sto lasciando morire la mia fenice.

Quando papà è morto, mi sono sentita come se il mondo si fosse fermato; come se le stelle fossero esplose e mi avessero lasciata al buio; come se l'universo si fosse messo in ginocchio all'improvviso davanti al mio dolore.

Eravamo in macchina, io e lui. Stavo per andare a lezione. Mi aveva stretta tra le sue braccia e mi aveva dato un bacio sulla fronte, come era solito fare.
Ma quello è stato il nostro ultimo abbraccio e l'ultimo bacio lo sento ancora impresso sulla pelle.
Ha avuto un infarto. Così, dal nulla. Mio padre è morto tra le mie braccia e tutta la scuola ha assistito alla sua morte. Non dimenticherò i loro sguardi. Non dimenticherò in che condizioni mi hanno fatto scendere dall'auto. Non dimenticherò il suo ultimo sguardo. È stato quello il momento in cui la mia vita è finita ed è iniziato il mio inferno.

Recarmi sul tetto della scuola per me è sempre stato liberatorio. È come se lui fosse lì, a guardarmi, ad aspettarmi. 
Salgo sul cornicione e guardo l'esatto punto in cui si trovava la sua macchina. E lo vedo. Lo vedo sempre, anche quando chiudo gli occhi. Lui è lì che mi stringe fino a soffocarmi. E io sono lì che piango e non so come fermarlo.
Il cuore di mio padre si è spento e da allora vivo col terrore che chiunque mi abbracci sparisca dalla mia vita.

Ho rubato la luce alla luna soltanto per illuminare il mio cuore, perché non voglio che diventi un posto buio per gli altri.

Sono ancora circondata dalle tenebre, ma è nelle tenebre che ho incontrato lui.
E la cosa bella sai qual è? Che nemmeno lo sa.

Non so se ci scriveremo ancora. Non so fino a quando starai qui a sentire i miei inutili sfoghi.
Non so nemmeno se deciderai di farti vedere.
Perciò, ho soltanto una richiesta.

Se tutto ciò non mi farà restare, se un giorno io non ci sarò più, per favore, spargi le ceneri della mia fenice, che non avrà più la forza di rinascere, e lascia che l'oceano se le porti via. Sotto una cascata di stelle io mi rialzerò e quando il cielo sarà più bello, io forse ti sorriderò.


Ehhhh, si avvicina il momento ragà ✍️ Chandra è pronta a conoscere lo sconosciuto, quindi adesso Sasha entra in modalità disperazione. Queste lettere... Chissà che fine faranno.

🦋🌙

Un bacio dall'altra parte della lunaWhere stories live. Discover now