-6- Primo secondo bacio🔥

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🐳Buongiorno

Eccomi con il nuovo capitolo tutto per voi❤️

Spero la storia continui a piacervi, non esitate a farmi sapere qualsiasi cosa vogliate😘 che lo sapete, per me è solo un piacere leggervi🤓

Mi raccomando, lasciatevi andare e datemi tante⭐️

💋


Pov Samuele

Non ho nessuna intenzione di riconsegnare la ragazza, che al momento sta dormendo beatamente giù nella mia taverna, al suo legittimo proprietario.

Mi sto solo mettendo nei guai, infatti anche se poche, ci sono alcune persone a conoscenza del fatto che la mia casa non ospita più solo me e mia madre ma non posso rimettere Demetra nelle mani di quello stronzo, non adesso...

"Samuele..." mia madre fa il suo ingresso nella stanza con una pila di biancheria pulita tra le braccia e va a posarla sul comò.

"Lascia stare, le metto via io" non riesco a non tormentarmi la catenina d'oro che porto al collo.

Mia madre fregandosene delle mie parole apre il primo cassetto e inizia a disporre con cura le magliette ben piegate e stirate, dividendole per colore.

"Mamma, ho bisogno di stare da solo" mi avvicino alla porta e la riapro per farle capire che la sua presenza non è gradita in questo momento.

Mi spiace molto per questa situazione e non l'ho di certo voluta io ma la legge è ben chiara su questo punto, quando una donna resta vedova e ha dei figli, solo in questo caso, ella può restare a casa di uno di questi ultimi, se più d'uno, e comportarsi come una governante, aiutando a mantenere la casa in ordine e occupandosi dei nipotini. Se invece non dovesse essere accolta dalla prole ella verrà di nuovo messa sul mercato per diventare proprietà di colui che se ne approprierà.

Quando mio padre è venuto a mancare non ci ho dovuto pensare nemmeno per mezzo secondo e le ho assicurato che avrebbe potuto restare e ho sgravato mia sorella da quest'onere.

La mia sorellina di quattro anni più giovane è riuscita a convincere i nostri genitori a darla in moglie al suo compagno di classe per il quale ha sempre avuto una gran cotta segreta e loro l'hanno accontentata.

Sono un po' amareggiato a ripensarci... insieme a Demetra avevamo fatto la stessa proposta, avevo chiesto ai miei genitori di assegnarmela e loro, congiuntamente ai genitori di lei erano stati irremovibili. Non avrei potuto averla per me né tantomeno sposarla.

E così eccoci, lei fuggiasca ora nascosta in taverna e io abile solo a scoparmi quelle talmente tanto disperate della loro unione da scappare di casa nel cuore della notte per un po' di sano sesso. Ma resto prevalentemente solo.

Tra poco dovrò scendere per la cena ma non ce la faccio più a restarmene chiuso in camera a rimuginare, senza accorgermene sono già davanti alla porta che cela le scale e dopo aver preso un profondo respiro spingo la maniglia e scendo.

Demetra non mi ha sentito, è appena uscita dal bagno, si volta a chiudere la porta e spegnere la luce prima di rabbrividire e stringersi le braccia attorno al corpo per scaldarsi un poco.

"Ti ho portato un cambio pulito" le dico iniziando a scendere le scale con passo più pesante del normale.

Sorrido sotto i baffi quando la vedo sobbalzare sorpresa dal mio arrivo.

"Grazie, sei stato gentile" risponde tirando un lembo della maglietta.

Intravedo la pelle d'oca che le ricopre le braccia e le gambe e mi avvicino al termostato. Sembra essere tutto normale, ho impostato 24 gradi ma mi rendo conto che in questa stanza non ce ne saranno più di 16.

"Tieni, starai congelando" mi sfilo la felpa e gliela porgo.

In un attimo sento l'umido e il freddo calarmi sulle spalle appena scoperte.

Il suo sguardo si posa su di me e ci si sofferma.

"Che vuoi?" apostrofo acidamente.

"Hai cambiato idea? Sul ridarmi a Derek intendo" si avvicina cauta e infila le braccia nelle maniche della felpa.

"Ci sto ancora pensando!" non voglio dovermi aprire con lei, che sia una ficcanaso lo so da sempre.

"Ho pensato anch'io a qualcosa e vorrei andarmene se per te va bene" si sta massacrando le mani annodando le dita e aprendo e chiudendo i pugni.

"Andartene? E dove?" sghignazzo voltandomi verso le scale. L'idea che avevo di portarla su con me sta rapidamente svanendo.

"Ovunque non sia qui" sembra decisa come non mai mentre pronuncia queste parole.

"La signorinella non trova adeguata la sistemazione? Stavi meglio nel posto dal quale sei scappata?"

"Affatto, ma l'unica cosa che voglio è toglierti dai guai nei quali ti ho messo e poi non sono stupida, tu non mi vuoi qui. Sono stata veramente ingenua a credere ancora nel nostro rapporto!"

Per la prima volta da quando è qui la guardo in maniera differente, la vedo ergersi nella sua convinzione, la forza interiore che sta tirando fuori è come se la infiammasse, le guance sono arrossate e i ciuffi di capelli che sfuggono alla crocchia che si è fatta in cima alla testa le danno un'aria ancora più ribelle.

Mi avvicino a grandi falcate e le afferro il viso tra le mani, lei non arretra impaurita né tenta di liberarsi ma alza il volto verso di me facendo in modo che i nostri sguardi si intreccino.

"Cazzo Demetra" non so cos'altro dirle ma in un attimo premo le mie labbra sulle sue assaporandola.

Lei geme piano e senza opporre troppa resistenza si lascia andare abbandonandosi tra le mie braccia.

Ben presto ci troviamo sul divano, ho paura di schiacciarla sotto al mio peso ma lei inizialmente non sembra notarlo, anzi mi attira a sé allacciando le braccia dietro al mio collo per intensificare il bacio.

La donna di nessuno🔥Where stories live. Discover now