-19- Seconde nozze🔥

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Scusate per il capitolo un pò di passaggio, e scusate ancora di più per la mia deprecabile assenza che aveva bloccato per LUNGHISSIMI mesi la storia.
Cerco però di farmi perdonare ora!
Please, amate ancora questa storia, i suoi personaggi... e me
❤️
Lasciate un due ⭐️, dai... fatelo per me😎


Il pomeriggio stesso Samuele e Nicola si sono chiusi nella legnaia adiacente al capanno e non ne sono usciti per un paio d'ore.

"Ragazzi" busso alla porta rabbrividendo sotto al cappotto che mi cade largo "starete congelando lì dentro. Ho preparato del the" busso ancora e senza aspettare risposta torno di gran fretta nella baita.

Ho appena avuto il tempo di versare l'ultima goccia di liquido ambrato nella terza tazza di ceramica crepata che la porta si apre cigolando e i due uomini entrano accompagnati da un vento gelido che fa tremolare le fiamme. Fiocchi di neve si depositano sul parquet rovinato e gonfio d'umidità e iniziano a sciogliersi quando la porta viene chiusa.

Samuele sbatte gli scarponi sullo zerbino logoro e strofina le mani arrossate davanti al viso, racchiudendole a coppa per poi soffiarci dentro.

Armata di due tazze bollenti mi avvicino e gliele porgo "vi aiuteranno a scaldarvi", Nicola mi rivolge un rapido cenno distratto e si siede al tavolo mentre Samuele rimane in piedi, nello stesso punto da quando è entrato.

Avvicina la tazza al viso per inspirare il forte profumo e il vapore gli distorce i contorni del viso, quasi abbracciandolo. "Grazie, ne avevamo bisogno"

"Che cosa vi ha tenuti così impegnati? Siete stati chiusi la dentro per ore, sentivo qualche rumore di tanto in tanto ma nulla più"

"Per quanto mi dispiaccia immensamente, non ti terremo sulle spine più di tanto purtroppo" Samuele si fa finalmente avanti e posa la tazza ancora colma sul tavolo "allunga il braccio" dice infilandosi una mano nella tasca del giaccone.

Indecisa gli porgo entrambe le mani e Nicola inizia a canticchiare una stonata marcia nuziale ridacchiando sotto i baffi, un espressione indecifrabile dipinta sul volto.

"Come già ti avevo anticipato avevo pensato ad una soluzione definitiva per portarti via da qua, insieme a me e senza complicazioni" e sfodera dalla tasca un sottile e lucido bracciale argento rozzamente smussato.

Sentendomi una stupida abbasso il braccio destro e scopro il polso sinistro il cui aspetto in questi mesi ha iniziato a migliorare. Da quando il processo di cicatrizzazione è incominciato le pomate che Samuele mi ha fornito e mi ha consigliato di applicarvi hanno avuto il loro discreto successo.

"Non vorrei essere fraintesa, perché quello che sto per chiederti non è di certo diretto ad oppormi, ma come avete fatto con la registrazione del codice?" alla vista il bracciale mi sembra troppo sottile per contenerci anche una misera scritta che possa essere leggibile.

"Ah in questo Nicola è un vero asso" Samuele mette in gioco tutte le proprie forze per allargarlo e consentire alla mia mano di passare indenne senza graffiarsi.

Vorrei porre la domanda, che è rimasta senza risposta, anche a Nicola ma lui quasi anticipandomi alza la voce e intona le ultime note incitandoci a darci una mossa prima di finire la marcia.

"Non so cosa dire... dovrebbe essere una cerimonia formale?" domando quasi scherzosamente.

"Direi che abbiamo quasi fatto, ma Nicola si sta impegnando tanto, diamogli questa soddisfazione" ed entrambi ci voltiamo nella sua direzione fingendo di godere del canto di un usignolo.

"E' stato un onore per me" dice l'uomo posandosi una mano sul cuore e inchinandosi profondamente "ah no, non chiedetemelo, non firmo autografi senza una Montblanc"

"Finiscila di fare il cretino" Samuele lo schernisce scherzosamente "dobbiamo saldarlo per completare la procedura Mr.Ugola d'oro"

Al che Samuele estrae dall'altra tasca un attrezzo appuntito e un rocchetto di fili che sembrano essere di ferro.

"Dovremo trafficare ancora qualche minuto col tuo braccio e avremo finito, devi stare ferma" mi informa Nicola prima di far passare tra l'anello e la mia pelle un piccolo foglio d'alluminio ripiegato.

Pur imponendomi di restare immobile come mi è stato richiesto allungo il collo per guardare il procedimento che nella mia testa avevo immaginato essere molto più complicato e rognoso ma che invece dura poco meno di un minuto. La saldatura è rozza e il bracciale al tatto presenta una gobba pronunciata. Nel complesso è lontano anni luce da quello che l'ha preceduto, d'oro, liscio, spesso e lussuoso, la saldatura invisibile e un diamantino incastonato elegantemente nel metallo prezioso.

"Non sarà il top ma gli strumenti e i materiali a disposizione non erano di certo un granché" mi rimprovera Samuele vedendo la mia espressione.

Alzo gli occhi inorridita, non avrò davvero messo a confronto questi due oggetti vero? Oppure...si?

Non avrei pensato di essere una persona materialista e di certo non su qualcosa capace di causarmi così tanto dolore.

"E' perfetto, solo che non credevo che ne avrei riavuto uno o almeno non così presto" cercando di cancellare la possibile espressione dal mio viso abbasso la manica e lo copro per allontanare la tentazione di osservarlo più da vicino e risultare scocciata dal risultato.

"Bene ragazzi, ma ora che faremo? Non dovrai più nascondermi e potremo andare dove desideriamo, quindi perché non allontanarci da questa zona come era nei vostri piani fin dall'inizio?" gli domando finalmente sollevata.

"Credo saremo liberi di andarcene già tra qualche giorno, la neve è in procinto di calare d'intensità" Samuele si ributta il giaccone in spalla e sbattendo gli scarponi sullo zerbino esce senza dire una parola.

Mi volto in direzione di Nicola che è rimasto nello stesso identico posto e ricambia la mia occhiata anticipando la mia domanda "non ne ho idea. Ma da qualche tempo fa così anche con me. Credo che troppi pensieri gli affollino la mente. Non fartene un cruccio, vedrai che gli passerà" e anche Nicola mi lascia da sola nella baita. Sola con i miei pensieri, sola con le mie preoccupazioni.

Che ne è stato della "Donna di nessuno"?

La donna di nessuno🔥Where stories live. Discover now