Il piano

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Passò del tempo ed arrivò il momento della mia vita dove persi la testa a 19 anni, mi chiedevo in che condizioni fosse la mia sanità mentale, ma ormai non me ne fregava più niente, decisi così di mettere in atto un piano, darmi quindi finalmente da fare e rendere mia zia ciò che volevo, non importava come, dovevo riuscirci ad ogni costo. Mi misi così giorni e giorni a pensare al tutto, ciò che stavo per fare terrorizava anche me perché rischiavo molto, doveva essere tutto perfetto, un minimo errore e mi sarei rovinato la vita ma ero pronto a ciò, pianificavo il tutto consapevole del fatto di non essere in un film e che molto probabilmente alla fine di questa storia mi sarei ritrovato nella merda ma non importava.

Il mio piano si divideva in due fasi di cui nella prima avrei dovuto renderla mia, costringerla a fare cose sempre più spinte con me. Dovevo però andare per gradi, farle fare cose di poca rilevanza per poi passare alle estreme, questo perché ovviamente non potevo fare tutto in un colpo, non funzionerebbe con nessuna donna un approccio simile figurarsi con mia zia pensai.

Restava tutto comunque troppo utopistico, pensare a mia zia sottometersi a qualcuno era fin troppo difficile, una donna orgogliosa come lei che forse non ha mai avuto un orgasmo in vita sua sottometersi sessualmente a qualcuno era semplicemente inimmaginabile perciò dovevo ricattarla e procedere in questo modo, facendole fare una cosa per volta. Avevo bisogno di qualcosa per fare ciò, un ricatto che non le faccia venire in mente di fare stupidaggini come chiamare la polizia ed avevo già qualcosa in mente.

Mancava però ancora un'altra cosa per fare tutto ciò a cui avevo già provveduto, ovvero avere la casa vicina alla sua. Siccome avrei dovuto farle visita molto spesso per "allenarla" era necessario essere vicini anche se non avrei comunque potuto stare tutto il giorno da lei in quanto assieme a lei ci vivevano mio zio e mio cugino ma considerando che uno doveva lavorare e l'altro avendo 6 anni andava a scuola fino a tardi non era un problema e inoltre mia zia che ha sempre fatto la casalinga stava a casa per tutto il tempo, l'unico momento in cui non sarei potuto esserci era quando io stavo a scuola la mattinata e la sera al ritorno di mio zio dal suo lavoro.

La seconda fase del piano invece consisteva nel riuscire a renderla una puttana. Una volta finita la prima fase, averla fatta abituare a tutte le molestie quindi avrei dovuto renderla dipendente dal sesso e da me e sottometerla al massimo tanto da essere capace di accettare di fare sesso con chiunque. Tutto ciò però rimaneva un sogno quindi non ci pensai molto, piuttosto mi preparai mentalmente a quello che dovevo fare nella prima fase e iniziai a preparare il materiale da ricatto.

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