Sempre di più

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Alla fine lei aveva raggiunto l'orgasmo per la seconda volta ingoiando il mio seme senza farselo dire, anche se controvoglia l'aveva fatto e ne ero soddisfatto. Come la prima volta a causa dei sensi di colpa si alzò velocemente e andò in bagno senza dire niente.

Tutto andava perfettamente, iniziavo a divertirmi sempre di più. Non avendo nulla da fare feci pure una lista delle regole che doveva seguire per mantere un ordine che poi mandai a lei. La lista non conteneva nulla di strano, erano cose che lei già sapeva come il dress code, il trucco, le buone maniere, il bacio e le regole sull'uso del vibratore.

Da quel momento in poi passarono dei giorni, cercava di resistere ma finiva sempre col chiamarmi per permetterle di venire. Successe ben quattro volte e ogni volta con un intervallo minore di attesa. I baci diventavano più osceni, migliorava nei pompini e iniziava ad ingoiare senza farsi problemi.

Successivamente decisi anche di cambiare in quanto iniziavo ad annoiarmi e le insegnai come farmi una spagnola. Come sempre cercò di rifiutare ma sapendo che ciò non le avrebbe permesso di venire accettò. Così alla fine di tutto oltre ai pompini feci fare questo due volte riempendola ogni volta di complimenti, spesso osceni che faceva finta di non gradire, o almeno si convinceva di questa cosa.

Iniziava ad abituarsi anche se lentamente e ciò mi rendeva felice ma dovevo continuare a fare progressi così decisi di cambiare le cose mettendo in atto un piano. Pensai che tra i possibili metodi per venire che le avevo fornito poteva scegliere anche di farsi toccare da me che era il metodo più interessante. Pensai che lei già si sentiva in colpa per la soddisfazione che provava nel gratificare me e non osavo immaginare il senso di colpa nel provare piacere dal tocco di un altro uomo.

Dovevo però fare in modo di farla godere molto quindi la prossima volta che mi chiamò le risposi che ero impegnato con la scuola e che doveva resistere. Feci la stessa cosa anche il giorno dopo e quello successivo, cosa che la fece incazzare ma cercò di nasconderlo in quanto si sentiva una puttana nel arrabbiarsi per una cosa simile quindi non disse niente.

Era molto eccitata, tant'è che continuava ad avvicinare le mani là sotto tentata dal togliere il vibratore e masturbarsi ma solo all'idea si sentiva una vera puttana, non era la sua natura pensava. Il giorno dopo non mi chiamò ma fui io ad andare da lei ed aprì la porta tutta bagnata sulle cosce sotto la minigonna.
Entrai, chiusi la porta dietro di me e la baciai infilando la lingua come facevo sempre e lei fece lo stesso senza dire niente.

Mentre la baciavo toccandole il culo le chiesi:《Sembri parecchio eccitata, ti sono mancato?》

《Smettila di prendermi in giro》rispose.

《Non ti sto prendendo in giro, anche io mi eccito molto quando ti penso.》

Lei senza dire nulla si staccò e andò in camera come per dire di finirla in fretta, io la seguii e le dissi: 《Ferma lì》.

《Che c'è ora?》chiese lei

《Oggi niente pompino o spagnola, ci penserò io direttamente a te.》

《Non se ne parla, non puoi toccarmi!》

《Non fare la stupida, fosse per te mi succhieresti il cazzo ogni giorno, bevi più il mio seme che l'acqua ormai, farti toccare da me non farà di te meno fedele nei confronti di tuo marito》le dissi con un tono di superiorità.

《Come ti permetti?!》disse infuriota cercando di trattenersi per non dire altro 《io lo faccio solo perché sono costretta》.

《Ok, come già sai la scelta è sempre tua, se ci tieni così tanto a tenere quel vibratore senza poter venire fa pure.》

Mi girai per andare ma venni fermato da lei, non poteva resistere quindi non le restava che accettare, iniziava a pensare che magari era sul serio una puttana come io le dicevo ma era fiduciosa, era convinta che non avrebbe provato piacere dal tocco di un altro, che le bastava solo venire senza provare un particolare piacere.







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