(5) Gli occhi parlano.

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<<Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori, ma una vita con sogni impossibili è un giardino pieno di fiori finti. >>

Purtroppo, alla fine, il pavimento non mi ha inghiottita; piuttosto, sono sprofondata negli occhi della donna che ha appena varcato la soglia della porta.

Mi tornano alla mente le parole della mia prof di inglese e mi chiedo in che senso io abbia fatto colpo su di lei... In ogni caso un sorriso che sorge dall'imbarazzo e da una strana gioia di vederla mi illumina il volto.

I miei compagni si alzano per tornare ai propri posti: azione che spero basti per non far dire nulla alla Signorelli riguardo a ciò che ha sentito.
A proposito... quanto e cosa ha sentito?

La prof Giovanna va via senza salutarci e facendo solo un cenno con la testa alla magnifica prof Signorelli. Capisco l'età avanzata di questa Giovanna, ma l'educazione dove l'ha lasciata? Accanto al tubetto di colla che usa per attaccarsi la dentiera?

La Signorelli mi rivolge un sorriso molto dolce, diverso da quello che due ore fa ci ha rivolto la professoressa di scienze; punto primo: questo suo sorriso è rivolto dritto dritto a me, fino a scalfirmi il cuore. Punto secondo: è come se ci fosse qualcosa di non detto fra noi due...
Quando si siede sulla sedia dietro alla cattedra mi arriva fortissimo il suo odore e non posso fare a meno di assorbirlo a pieni polmoni.

Mentre inizia a fare la sua lezione di epica, mi soffermo ad analizzare il suo bellissimo viso per la seconda volta da quando la conosco. Ha due grandi occhi dal taglio dolce di un marrone molto caldo, che sembrano quelli di una cerbiatta. Mi ricordano il colore del miele e mi trasmettono il calore del camino d'inverno. Amo il suo makeup leggero, infatti sugli occhi ha solo un po' di matita celeste abbinata alla sua maglietta ed un filo di mascara. Sugli zigomi, i quali farebbero invidia anche ad un'attrice di Hollywood, ha uno strato di blush e sulle labbra carnose non ha nulla. I capelli sono sotto le spalle, modellati in morbide onde dello stesso colore dei suoi occhi.

Ancora non capisco cosa mi succeda...
Non mi sono mai, e dico mai, soffermata più di tanto a guardare se una ragazza fosse bella o meno, né mi importava. Ma con questa donna è diverso: non riesco a staccare gli occhi dal suo corpo.

Lei è consapevole dell'effetto che mi fa?
Probabilmente sì.
E la frase che potrebbe aver sentito prima non aiuta di certo.
Io torno al mondo reale quando sento il mio nome uscire dalla sua bocca:

<<Charlotte, potresti andare alla lavagna?>>

Ecco che arrossisco come una stupida, per cosa poi? Per una richiesta di andare alla lavagna?

Grande Charlotte! Devi proprio apparire come una ragazza disinvolta e sveglia!

Non perdo tempo ed annuisco subito, alzandomi per dirigermi verso la lavagna. Lei mi spiega che avrei dovuto semplicemente copiare una mappa riassuntiva sulla vita dell'autore dell'Iliade, ovvero Omero, e che poi sarei potuta tornate a posto.

Va bene Charlotte, puoi farcela, se poco fa sei sopravvissuta avendola di fronte a mezzo metro di distanza seduta di fronte a te, adesso perché non dovresti farcela?

Lei si alza e si avvicina sempre di più a me guardandomi negli occhi, io capisco di non potercela fare.

Mi porge il suo libro, sul quale è stampata la tabella e, nel passarmelo, le nostre mani si sfiorano. Le mia mani già tremanti iniziano a formicolare e sembra che il contatto duri più del previsto, ma sono io ad interromperlo. Ho le guancie che mi bruciano, per non parlare delle dita, le quali sentono già la mancanza del calore provocato dal suo tocco. Per non sembrare maleducata, la ringrazio velocemente per il libro ed inizio a scrivere.

Ci metto circa 10 minuti, poi suona la campanella ed i miei compagni escono per andare alle macchinette e per guardare i ragazzi e le ragazze più grandi, godendosi la ricreazione.

Eda mi chiede di farle compagnia per prendere un pacchetto di patatine, ma io le dico che l'avrei raggiunta poco dopo. Prendo il mio zaino, frugo al suo interno e trovo ciò che cercavo: una salviettina. Pulisco le mani dal gesso che ho usato per scrivere alla lavagna e quando vado a buttarla do le spalle al muro, lì realizzo che io e la Signorelli siamo completamente sole. La guardo per una frazione di secondo e noto che i suoi occhi sono su di me...
Apre bocca e mi ringrazia per il favore come se avessi scalato il monte Everest per lei al posto di copiare una semplice mappa. Io le sorrido calorosamente ed esco dalla classe con il cuore a mille. Eda ed Aurora mi raggiungono subito dopo e fanno battutine imbarazzanti su me e sulla Signorelli. Parte Miriam, dicendo:

<<mi sa che qui qualcuno è già la cocca della prof di italiano.>>

E poi Eda aggiunge:

<<Charlotte, come mai sei diventata così rossa quando la Signorelli si è avvicinata a te?>>

Ed ora che rispondo? La verità è che non lo so nemmeno io.

<<Ma che dite, ragazze? Ci tratta tutti allo stesso modo, e poi, beh... Non sono diventata rossa, è stata una tua impressione, Eda, tutto qui.>>

<<Certo, certo.>>

Dicono insieme le due cugine.

La ricreazione vola e quando rientriamo, la prof se n'è già andata. La cosa mi rattrista: mi dispiace non averla salutata, ma almeno la vedrò dopodomani. Non che mi importi più di tanto alla fine...

*Tre mesi dopo.*

I mesi volano alla velocità della luce e, nel frattempo, sono successe molte cose: sono stata eletta rappresentante di classe insieme a Josef, io e la prof di scienze, la Ferrante, abbiamo legato veramente tanto. Infatti, dopo ogni lezione, ci fermiamo spesso a parlare di qualsiasi cosa; ho anche scoperto che abbiamo lo stesso segno zodiacale: sagittario.
Ho poi conosciuto tutte le prof e devo dire che sono molto soddisfatta di loro e dei voti che sto prendendo.

Per quando riguarda le amicizie, essendo molto estroversa, non ho avuto problemi. Io, Eda e Miriam abbiamo stretto davvero tanto e siamo una sorta di trio, il quale funziona perché loro due sono cugine.
Poi ci sono Alice, Miranda e Paola, che escono spesso con noi dopo le lezioni.
Ho pure stretto con Josef, anche se mi sembra che lui cerchi ogni scusa possibile per parlarmi, toccarmi, vedermi fuori scuola, anche finendo nel ridicolo.
La prossima volta che esagera, qualcosa gliela dico: non vorrei che si facesse strane idee.

Sulla prof Signorelli ho molto da dire: lei ha ormai intasato i miei pensieri negli ultimi tre mesi, per tutto il dannato giorno. Parlo a tutti di lei; ho persino confessato alle due cugine cosa mi faccia provare guardarla ed averla vicina; quanto il suo profumo sia diventato la mia nuova droga e quanto mi manchi quando non la vedo. Ho spiegato loro che non ho mai avuto interessi nei confronti di una donna, figuriamoci nei confronti di una di 20 anni più grande di me.

Durante le sue ore io e lei non stacchiamo mai gli occhi l'una dall'altra; mi chiede sempre di prestarle il mio materiale scolastico o di prenderle un caffè alle macchinette; a volte parliamo anche dopo le lezioni. O meglio: lei parla, io mi limito ad annuire, perché non riesco a proferire molte parole quando le sono vicina.

Al momento non potrei stare meglio (tralasciando lo stress che mi provoca la scuola, chiaramente), ma è come se ci fosse costantemente qualcosa di sottinteso fra me e lei...
























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• ✒️✍️💜
Ciao, spero di non starvi annoiando... Sono davvero molto insicura sulla mia capacità di intrattenere con una storia scritta da me, infatti le vostre opinioni mi sarebbero molto di aiuto. Se vi va, scrivetemi cosa ne pensate. Grazie in anticipo. 🫂💜

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Where stories live. Discover now