(15) Mia stella.

1.4K 70 54
                                    

<<A volte amare significa
donare la nostra luce
più bella a chi, negli occhi, ha
già il sole di qualcun altro.>>


Io e la Signorelli ci salutiamo e, quando si gira per prendere le scale, io faccio un sospiro di sollievo a assorbo a pieni polmoni la scia di profumo che ha lasciato.

Il mio cuoricino riprende a battere ad una velocità normale quando mi siedo al mio posto.
A prima ora ho educazione fisica, ed io mi chiedo: chi cavolo può mettere educazione fisica a prima ora? Io sono bella sveglia dopo la chiacchierata con la mia bellissima amata, ma sarebbe comunque stato più piacevole averla dopo.

Passati venti minuti mi ritrovo nella palestra allo scoperto situata al centro della scuola, la quale è circondata per metà dalla struttura scolastica e per metà da un enorme giardino abbandonato. Io ed Ada giochiamo con Giada e Paola, mentre Miranda parla con Gabriele. Fra loro due penso sia definitivamente nato qualcosa e sono carinissimi.

Mentre iniziamo a fare i primi passaggi con la palla da pallavolo mi sento osservata, così mi guardo attorno per vedere se effettivamente ci sia qualcuno che mi fissa: nulla, sono tutti occupati a giocare. Così alzo lo sguardo sulle finestre dell'edificio e scorgo lei che mi guarda dalla finestra dell'aula insegnanti...

La Signorelli mi sta guardando...

Che devo fare? Un cenno con la mano? Un sorriso? Fare finta di nulla? Credo di vederla mordersi il labbro inferiore prima di rientrare la testa e chiudere la finestra. Io imito il suo gesto e torno a giocare con la testa piena di pensieri.

Davvero stava guardando me? Al posto di passare l'ora a fare ciò che preferisce, è rimasta a guardarmi... Mh...

La mattinata scorre fino ad arrivare alla quarta ora e finalmente ho italiano.
La Signorelli entra in classe e ci saluta calorosamente chiedendoci come stiamo, io mi sento un po' imbarazzata per averla scoperta mentre mi fissava e sento le guance bruciare, mentre lei è sicura di sé come sempre. Un'altra cosa che non l'abbandona mai è quel sorrisetto che rivolge sempre e solo a me, ma non è un normale sorriso, perché quest'ultimo coinvolge anche gli occhi regalando loro una sfumatura diversa. La prima ora spiega un nuovo argomento di epica ed è "costretta" ad avvicinarsi spesso a me e a prendere in prestito il mio libro, visto che il suo lo ha dimenticato a casa.
Amo il fattore che lo abbia dimenticato.
Certo, potrebbe prendere il libro di chiunque altro, ma ormai tutto ciò che è mio è anche suo, compreso il mio cuore ed i miei pensieri.

Pur essendo scombussolata da ciò che mi fa provare, assorbo le sue parole come se fossi una spugna e memorizzo dettagli sulla lezione che sul libro non ci sono, perché lei ama quando ci ricordiamo gli approfondimenti che ci fornisce.

Purtroppo le sue due ore, come sempre, passano fin troppo velocemente e la campana suona mentre la Signorelli scrive qualcosa su un foglio.

È dannatamente attraente.

Ada ed Aurora mi danno una pacca sulla spalla e mi fanno un sorriso d'incoraggiamento, poi fanno fretta alla classe di uscire e la stessa si svuota lasciando me e la prof da sole. Lei alza prima lo sguardo verso di me e poi guarda la porta.
Mi dice:

<<tesoro, oggi ho delle cose da sbrigare al computer, mi vuoi aspettare o devi dirmi qualcosa?>>

Okay, è la mia occasione.

<<Io, beh... So che domani sarà il suo compleanno e ci tenevo a darle una cosa, o meglio due.>>

Ieri le ho comprato un piccolo pensierino da darle insieme alla lettera: un segnalibro con scritto: "vous êtes mon étoile", cioè "lei è la mia stella". Perché mi sono ricordata della sua fissa per il francese e quando ho visto il segnalibro ho subito pensato a lei...

Un enorme sorriso le compare sul volto ed la mia ansia scompare in poco tempo.

<<Oh, ti ricordi del mio compleanno e mi pensi pure! Grazie davvero.>>

Con uno slancio di coraggio le adagio il segnalibro sul palmo della mano e la lettera sopra la tastiera del computer che ha davanti, dopodiché le auguro una buona giornata e corro fuori. Sento una forte angoscia che cresce in me ed ho troppa paura di come reagirà a ciò che le ho scritto...
Dall'altra parte, però, mi sento più leggera visto che ho tanto atteso questo momento.
Le mie amiche mi stavano aspettando fuori ed esigono che racconti loro se ce l'ho fatta. Mentre ci dirigiamo verso il centro per andare a mangiare al MC, racconto tutto e loro esultano.


*Lunedì mattina.*

Una macchina si ferma poco distante da me e dentro vedo la Signorelli. Il mio cuore impazzito rischia di scoppiare, tale è la sorpresa.
Ma non è sola: con lui c'è un uomo. Quest'ultimo la bacia sulle labbra prima che lei scenda dall'auto.

È suo marito...

Il cuore ha un ultimo battito prima di spezzarsi quando vedo un sorriso dipingersi sulle labbra della Signorelli, mentre chiude la portiera e non ho nemmeno il tempo di girarmi che la prof mi vede con le lacrime agli occhi. Il suo sorriso si spegne all'istante e la vedo che si avvicina a me, così mi alzo ed entro a scuola, senza nemmeno salutarla. Sono stanca di stare così male per lei, eppure adesso vorrei solo stringerla a me per stare meglio. Dannati sentimenti.

Corro in bagno ma, come ogni volta, incontro qualcuno sul mio cammino. Questa volta è la mia dolcissima professoressa di inglese, che mi chiede cosa sia successo.

Non mi sono mai aperta più di tanto con lei, né ne ho mai avuto bisogno. Per me c'è sempre stata la mia prof di scienze, nonché mia complice in tutto. Mi limito a dirle che la gelosia è la cosa che fa più male e lei rimane perplessa dalla mia affermazione. Mi risponde dicendo:

<<chiaramente non so cosa sia successo, ma se è per invidia nei confronti di qualcuno, sappi che sei solamente tu la persona che può essere invidiata. You're perfect, darling: you're smart, kind, beautiful, you're a perfect student and a perfect teenager, so what would you ask more than that?>>

Ommiodio, che carina...

<<Oh, nono, l'm not jealous of someone of my class or something like that, l'm just in love whit a person who is just... solamente irraggiungibile prof, e fa dannatamente male.>>

Lei mi abbraccia e mi lascia con la frase "devi solo crederci fino in fondo e succederà", successivamente se ne va poiché è suonata la campanella.

Mentre cammino verso la mia classe con le lacrime ormai asciutte, un ragazzo mi agguanta per un braccio e mi trascina verso i bagni; non lo conosco, ma ho solo tanta paura perché non riesco a svincolarmi dalla sua presa. L'ansia prende il sopravvento e lui riesce quasi a farmi entrare nel bagno dei maschi posto di fronte a quello delle professoresse. Riesco solo ad omettere un urlo soffocato dalla sua mano e lui si getta sul mio corpo.
Un secondo prima che sfiori il mio collo con le sue labbra che puzzano di erba non avverto più il suo corpo accostato al mio, così apro gli occhi che avevo completamente serrato e...




















---------------------------------------------------------
• ✒️✍️💜
Ciaoo, scusate per l'attesa! Spero che la storia vi stia piacendo; sappiate che da adesso in poi la storia si distaccherà maggiormente dalla realtà e sarà perlopiù frutto della mia fantasia. Realtà e fantasia continueranno a spalleggarsi durante il corso della narrazione, altrimenti non sarebbe più la mia storia e non avrebbe senso raccontarla. Bacini. 💜

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Where stories live. Discover now