(40) ❤️‍🔥

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<<Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla tra le righe.>>


La mattina la passo in un costante stato d'ansia al pensiero di ciò che mi aspetterà fra circa trenta minuti: la donna che è l'origine di tutte le emozioni più forti mai provate da me ed io staremo da sole con la nostra privacy dopo un bel po' di tempo, ciò perché a lei interessa davvero di me e di come mi senta, perché vuole davvero aiutarmi e perché ci tiene a me...

Prima di uscire di casa mi faccio un doccia con il profumo al cocco, perché so che le piace tanto, metto un lip gloss sulle labbra e mi armo di tanto coraggio.

Arrivata a scuola saluto la mamma e con camminata rapida salgo le scale per poi bloccarmi di fronte all'ingresso.

Entro? Non entro? Scappo?

Piano piano proseguo verso la mia classe per lasciare lo zaino mentre faccio dei respiri profondi. Inizia a mancarmi l'aria quando sento il suo buonissimo profumo, il mio cuore batte ancora più forte di prima ed inizio a girarmi intorno per cercarla, ma nulla.

Un picchiettare sulla mia spalla mi fa girare di scatto, ed è proprio lei che vedo.

<<Cercavi forse me?>>

<<Direi di sì, bu-buongiorno.>>

Con molto impaccio le rivolgo un sorriso timido timido e di riflesso ricambia il gesto lasciandomi una carezza calda sul braccio. Rabbrividisco sotto il suo tocco e la guardo con occhi pieni d'amore vedendo lei che si morde le labbra.

<<Mhh, che buon profumo di cocco, tesoro.>>

Un capogiro mi investe e credo di star per svenire.

La campana suona e lei mi prende per mano quando il corridoio è vuoto, mi trascina in aula insegnanti e mi fa sedere dietro una cattedra lì presente.

<<Intanto tesoro, come ti senti
oggi?>>

Mi chiede lei facendomi lo scanner per tutto il corpo con sguardo affamato.

<<Beh, sono un po' in ansia per... Per... Per la verifica di inglese...>>

In realtà sono in ansia perché sono con lei, di inglese non mi interessa nulla: ho la media del nove ed un'insegnante che dorme in piedi, ma non mi sembra il caso di dirglielo.
Lei mi incoraggia credendo che io sia davvero spaventata e rimango incantata perdendomi per l'ennesima volta nei suoi occhioni grandi.

<<Sei la più brava e lo sarai sempre, non avere paura. Faccio il tifo per te.>>

Con un impeto che non pensavo di avere, mi alzo e mi fiondo sulle sue labbra ponendo fine alla tensione sessuale tra noi presente.

<<Sai di fragola, mi piace.>>

Nuovo appunto mentale per me: mettere sempre il lip gloss alla fragola.

Mi accoglie prontamente tra le sue braccia e si stacca da me solo per chiudere la porta di questa stanza a chiave. Sentire la chiave che gira nella serratura di ferro mi eccita parecchio e credo che lei possa leggerlo nei miei occhi, infatti torna con le sue mani sul mio corpo e sento la mano calda di Dafne infilarsi nei miei pantaloni.
Mentre mi guarda negli occhi, mi infila due dita mettendole ad uncino ed applicando una pressione verso l'alto. Mi strappa un gemito dopo l'altro mentre inizia a muovere le dita in senso orario dentro e fuori.
Io le mordo le labbra ed infilo le mani sotto il suo maglione nero, trovando la sua pelle morbida e calda al tatto. Dei brividi compaiono sulla sua pelle quando le prendo i seni e sento un orgasmo in procinto di arrivare. Quando sto per raggiungere l'apice del piacere, lei si ferma, tira fuori dai miei pantaloni la mano e lecca dalle sue dita la mia essenza. La guardo con occhi arrabbiati poiché non mi ha portata oltre il limite e lei, con un ghigno che le mangerei, mi dice:

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Where stories live. Discover now