(7) Folgorata...

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<<Il facile annoia,
il difficile attrae, l'impossibile ossessiona.>>


Le settimane non stanno passando velocemente, di più! Ne sono già trascorse tre dal fatidico tema di italiano, alla fine ho preso 9+ e sono la persona più felice del pianeta, letteralmente. Confrontandomi con i miei compagni ho scoperto che sono stata io ad aver preso il voto più alto fra tutti, il che mi ha riempita di gioia e mi ha resa tanto fiera di me.

La mia mamma, come una sorta di premio per l'impegno che sto mettendo nello studio, mi ha comprato un libro che desideravo da tanto ed una nuova penna con sopra un fiorellino rosa, la quale ho prestato alla Signorelli sotto sua richiesta. Inutile dire che sia diventata un reperto sacro, oltre ad essere la mia penna preferita.

Il famoso tema era sulla famiglia: su cosa significa per noi e gli aspetti positivi e negativi di essa. Ho avuto l'opportunità di sfogarmi su mio padre, perché, alla fine, ho scelto di aprirmi -anche solo tramite parole scritte- con la Signorelli. Lei ha lasciato una frase accanto al voto, la quale mi ha lasciata sconvolta. La frase è:

"se ne hai bisogno, io ci sono per te. Puoi parlarmi di tutto, lo sai."

Io non gliene ho mai parlato nuovamente a voce, ma non perché non volessi, bensì perché fa ancora male pensare alla ferita aperta del mio passato. Secondariamente, perché con lei ho una sorta di blocco: se le parlo per più di cinque minuti di qualcosa al di fuori di ciò che mi insegna, mi fermo e divento tutta rossa. Ho provato in ogni modo a controllarmi, ma nulla: è l'effetto che mi fa questa donna. Nel complesso sta andando tutto bene fra noi, oggi è giovedì ed avrò un'ora con lei; l'orario è stato un po' cambiato. Infatti la vedo un'ora il lunedì, un'ora giovedì, e due ore il sabato.

Dopo una noiosissima ora di religione, chiedo di andare in bagno e, al mio ritorno in classe, trovo la Signorelli seduta alla cattedra. Rimango a fissarla come una stupida dallo stipite dalla porta
Per quale motivo? Punto primo: perché mi paralizza la sua bellezza; punto secondo: perché si è tagliata i capelli! Ma non ha solamente fatto un piccolo cambiamento, bensì si è tagliata i capelli sopra le spalle, ed è di una bellezza disarmante. Incredibilmente, ancora più di prima, mi lascia senza fiato.

In classe c'è ancora un basso ronzio, ciò significa che non ha ancora iniziato la lezione...

Mi ha forse aspettata per iniziare...?

Devo complimentarmi con lei per questo nuovo taglio, ma mi farebbe sentire a disagio farmi sentire dagli altri, quindi mi avvicino alla cattedra piano piano in preda all'ansia. Scelta poco intelligente, visto che il suo profumo mi stordisce per l'ennesima volta. Lei è consapevole dell'effetto che mi fa, e questo la rende ancora più attraente ai miei occhi.

L'unica cosa che riesco a sussurrarle è:

<<professoressa, ehm... Buongiorno, è... sta davvero bene con questo taglio.>>

Lei mi scannerizza dalla testa ai piedi, soffermandosi con lo sguardo sulla striscia di pelle lasciata scoperta dalla maglietta crop che indosso. Fa un cenno di approvazione con la testa e mi rivolge uno di quei suoi sorrisi che potrebbero stendermi in meno di due secondi. Sento che mi salgono i brividi lungo il corpo. I miei compagni si zittiscono in poco tempo -li odio quando fanno così nel momento sbagliato- e lei mi ringrazia senza modestia: accetta il complimento, ma senza ostentare superbia.

Io mi siedo con le gambe tremanti e quel suo profumo fortissimo mi annebbia la mente. Mentre spiega prendo un sacco di appunti e lei sembra essere molto interessata a ciò che scrivo. Infatti, ad un certo punto, si alza e si appoggia alla cattedra proprio di fronte a me: azione che mi fa automaticamente paralizzare sul posto. Si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e continua a spiegare, ma io smetto di scrivere e mi perdo in quei suoi occhi che scrutano la classe per poi fissarsi suoi miei quando il mio sguardo si fa più insistente. La vedo abbassare lo sguardo sul mio quaderno e, d'istinto, tolgo un braccio da sopra il foglio e lascio che guardi ciò che vuole, anche altro, se serve...

L'ora finisce troppo presto, lei assegna i compiti e mi chiede di scriverli alla lavagna come ad ogni lezione: ormai sono ufficialmente la sua assistente. Ci saluta, o meglio, mi saluta, e se ne va lasciando dietro di sé una scia di profumo. Ma io le scatto una foto di soppiatto prima che se ne vada: ho bisogno di catturare la sua bellezza con uno scatto...

Mando un messaggio ad Eda, che oggi non c'è, per ricordarle che oggi ci saranno gli incontri scuola-famiglia e che sto morendo dall'ansia. In realtà non è che io abbia proprio motivo di esserlo, non ho mai fatto nulla di male a scuola, ma l'opinione delle professoresse è quello di cui mi interessa di più in vita mia. Più specificatamente mi interessa la sua opinione: quella della Signorelli. Lei mi ha già fatto i complimenti sul mio modo di esporre, ma se dovesse anche dire qualcosa di negativo?
So che la mia mamma sarebbe fiera di me in ogni caso, ma io?
Io sarei fiera di me?
Direi di no: da me esigo il massimo.

Eda mi risponde dopo dieci minuti con:

"tua madre parlerà anche con la Signorelli?"

La adoro.
Le rispondo di sì e lei cerca di calmarmi in qualsiasi modo, alla fine mi lascio convincere che andrà tutto bene e continuo la mia giornata scolastica.
Parlo con Miriam delle verifiche che avremo prossimamente e le do un abbraccio, semplicemente perché ne ho bisogno. Lei è la più affettuosa fra le mie amiche insieme ad Eda e sono proprio quel tipo di amiche delle quali ho bisogno. Almeno possono colmare le mie carenze di affetto e rendermi felici.
Invito lei, Eda, Miranda, Paola ed Alice a casa mia la prossima settimana per fare un powerpoint di educazione fisica e per passare il pomeriggio insieme. Ormai siamo uscite già circa cinque volte e mi trovo molto bene con tutte, sono stata fortunata ad avere loro in classe. Loro mi incoraggiano a dare il massimo come rappresentante di classe e accettano la mia attrazione nei confronti della Signorelli; mi fanno ridere e stare bene... Non potrei desiderare di meglio, visti i miei coetanei al giorno d'oggi. Miranda mi ha anche confessato che le piace Josef, ed io faccio il tifo per loro; lui è molto gentile ed abbastanza intelligente, Miranda è bellissima ed ha un cuore buono, quindi li vedrei super bene insieme. Josef ed io siamo ottimi amici, ed è anche un ottimo rappresentante di classe. Ha smesso di cercare qualcosa in più rispetto all'amicizia con me da quando gli ho fatto capire che sarebbe stato inutile.
Ormai non guardo nessuno che non sia Dafne Signorelli.

La mattinata passa molto velocemente ed io torno a casa in treno ascoltando la musica a pensando alla mia lei.

Le riunioni avverranno dalle 16 alle 18 e mia madre parlerà con la Ferrante, nonché mia migliore amica ormai; con la Di Laudo, ovvero la prof di inglese che so già dirà tante cose belle; con la Calamagno, che mi insegna matematica, e con la Signorelli...

Io e mamma pranziamo e mi fa tante domande su ciò che dovrà dire lei alle professoresse, su come dovrà comportarsi e porsi.
La vedo molto in ansia: mi sa che sono stata io a trasmettergliela. Non tocco quasi cibo, ho lo stomaco sottosopra.

Nel primo pomeriggio non mi passa in mente nemmeno il solo pensiero di poter fare un riposino, mi sento troppo carica e troppo in ansia. Attendo pazientemente che il tempo passi, fino a quando si fanno le 15 e cinquanta...























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Ciao a te che stai leggendo la storia, come sta andando? Ti sta piacendo? Spero con tutto il mio cuore di sì. 💜 Fammi sapere, se ti va. Un abbraccio. 🫂

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