Professoressa, è vero ciò che sentiamo?

(27) Un battito per due.

Come da mio dovere, vi avverto che ci sarà del linguaggio esplicito in questo capitolo, quindi saltatelo, se vi dà fastidio. Buona lettura. 🤭💜

<<Scusa se non ti guardo più,
ma mi sono persa nei
suoi occhi di miele.>>

Dopo il nostro abbraccio che si trasforma in un effusione di carezze e fuoco, mi rendo conto di essere completamente fradicia per lei.
Incredibile come possa stravolgere il mio mondo e le mie emozioni con quegli occhioni rubati al sole e la sua bellissima voce.

Siamo ancora in pubblico quando lei mi prende per mano e mi porta con sé; controlla che suo figlio stia bene nel suo lettino improvvisato e sussurra qualcosa alla vicina di sdraio, probabilmente di tenerlo d'occhio per lei.
Mi lancia poi uno sguardo che conosco molto bene e riesco a sentire il battito del suo cuore nella mano che stringe la mia, o forse è il mio di battito?
Non lo so, ma l'unica certezza è che è una pulsazione impazzita.

Apre la porta del lussuoso bagno in marmo che offre questo lido e mi sospinge al suo interno, mi fa aderire alla porta che chiude alle mie spalle e si accerta che io stia bene.
Non ragiono più da quando mi ha lanciato quello sguardo e le uniche parole che girano per la mia testa sono: "la amo", "sono sua" ed il "tum tum" del mio cuore.

Mi slaccia il nodo della parte superiore del costume e me lo toglie, divorando con lo sguardo il mio seno.
Me li accarezza lentamente ed i miei capezzoli si sollevano mostrandole spudoratamente che effetto mi faccia, lei sorride ed io le mordo con irruenza le labbra come gesto istintivo.
Il gusto del suo sangue si mischia a quello della sua bocca, il mio seno strofina sulla stoffa umida del suo reggiseno ed io mi sento sul punto di venire già adesso...
Le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi mentre sono io a togliere il reggiseno a lei ed inizio a palparle entrambi i seni mischiando i miei gemiti ai suoi.

Ci stacchiamo e credo di leggere nei suoi occhi la risposta che non mi ha dato prima quando le ho chiesto cosa volesse dire con: "anche io".

Lei mi... ama?

Dai suoi occhi trapela ciò, ma potrà mai essere?
Vorrei aprire bocca per chiederglielo, ma lei mi zittisce definitivamente quando poggia quelle sue labbra carnose sul mio seno, passando velocemente alla pancia e poi sempre più giù.
Mi fa girare facendomi finire con le spalle rivolte verso la toilette, mi prende una coscia e se la mette sulla spalla, la quale si trova adesso all'altezza della mia vagina.
Si avvicina alla mia piega già abbondantemente umida per lei ed un altro sorriso le si dipinge in volto.
Non posso credere di essere davvero qui con lei, mi sembra un sogno.
A rendermi credente di ciò ci pensa lei quando poggia la punta della lingua sul mio clitoride ed inizia ad andare sempre più in fondo.
Sento il rovente calore della sua lingua arrivarmi fino al cuore e devo appoggiarmi alle sue spalle per non svenire dal piacere già adesso.
Fa la sua magia con la lingua assaporandomi come se fossi un gelato e sembra non averne ancora abbastanza.
Dai leggeri movimenti circolari, passa a movimenti più profondi e veloci, che alterna a lente penetrazioni.

I miei gemiti sono sempre più forti e sento di star per venire; lei continua a regalarmi piacere con la sua lingua e quando aggiunge un dito, le vengo in bocca esplodendo urlando il suo nome.
Accompagna il mio orgasmo senza smettere di stuzzicare il mio clitoride ed io sono costretta a sedermi sul WC perché le mie gambe cedono a causa della spossante sensazione che sento dalla testa ai piedi.
La porcellana fredda mi aiuta a tornare in me e mi rendo conto solo adesso di cosa stia facendo al suo corpo, ed è dannatamente attraente.
Si sta maturbando con la mano destra presa dall'eccitazione.
La mia mente già annebbiata è estasiata dalla scena che ho d'avanti: sapere che io la eccito così tanto da obbligarla a darsi piacere da sola mentre ne dà a me, mi rende soddisfatta ed ulteriormente galvanizzata.
Le sollevo il mento, le do un bacio passionale e lei urla dal piacere quando poggio un dito sul suo clitoride pulsante, bagnato e rovente.

Insieme ci riprendiamo dall'orgasmo e continuiamo a baciarci per tutto il tempo che abbiamo a disposizione.
Ciò che provo al momento è indescrivibile, ma so solo che non vorrei essere da nessuna parte che non sia qui.

Dopo esserci fatte una doccia rapida che ha allungato le nostre coccole poco innocenti, torniamo dove ci sono le sdraio e Thomas si sveglia proprio in questo istante. Ci sorride mentre si stropiccia gli occhietti e dice a sua madre che ha fame, così lei afferra la borsa per prendere i soldi ed è qui che mi rendo conto di una cosa: non porta più la fede.
Ma il braccialetto da me modificato... quello sì che c'è.
Rimango a fissare l'anulare vuoto della sua mano fino a quando non mi degna delle sue attenzioni e l'espressione gioiosa che ha in volto si spegne.
Cosa diamine è successo?

Mangiamo tutti e tre patatine fritte e pollo in grande quantità e no, non mi sento in colpa stranamente...
Con lei mi sento abbastanza forte da poter fare qualsiasi cosa.

Mia madre mi manda un messaggio chiedendomi a che ora sarei tornata ed io mi rendo conto che sono qui da oltre tre ore... il tempo è letteralmente volato. Le dico che nel giro di un'ora sarei tornata con l'autobus, poi decido di godermi ancora un po' la compagnia della mia amata e del suo bimbo.

Quando dico a Dafne che devo prendere l'autobus, lei mi dice che non se ne parla e che mi vuole portare a casa. Mi imbarazza ammettere che una parte di me ci sperava, ma ora che lo ha detto sono così felice...
Lava Thomas mentre io mi rivesto, lei fa altrettanto e poi prendiamo le nostre cose.
Raggiungiamo la sua macchina, la quale era effettivamente posizionata dall'altra parte del parcheggio, e mettiamo la musica a tutto volume.

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Scusatemi per l'assenza prolungata, ma eccomi qui con un nuovo capitolo bomba. Spero che la storia vi stia piacendo (lasciate una stellina in caso). 🫂💜