1. Raggi di sole

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"Il sole è nuovo ogni giorno"
Eraclito sosteneva che il simbolo del sole fosse perfetto perché "il sole è nuovo ogni giorno."
Quindi, non c'è tempesta che possa vincere: il sole, prima o poi, spunta sempre a ricordarci che anche i periodi più bui passano.

Ho sempre pensato che l'amore fosse destinato a tutti.
Certo, può fare giri immensi ma prima o poi ti trova, e quando lo fa, non va più via. Si può lottare e piangere, ci si può arrabbiare e opporre in ogni modo possibile, ma rimarrà sempre con te. Creando delle radici così profonde che saranno impossibili da sradicare.

Mamma e papà mi hanno sempre detto: «Nadine ama, sogna e ridi sempre. Anche se il mondo non ricambierà allo stesso modo, tu ama e non smettere mai.»
E avevano ragione.

Il mondo, le persone, non ti ameranno mai come vuoi tu. Alcune volte fingeranno, negheranno e rideranno di te, fino a farti dubitare di tutto ciò in cui credi, di tutti i tuoi desideri e sogni.

Ma altre volte invece, ti daranno tutto ciò che hanno, faranno di tutto per dimostrarti quel sentimento che, per quanto bello, ti lacera dentro e ti fa quasi perdere la ragione.

Ed è proprio per loro che non si deve mai smettere di sperare e di lottare per l'amore.

E ora mamma, papà, come posso spiegarvi che, in tutto ciò che avete sempre ripetuto alla vostra bambina, lei non ci crede più? Come ve lo spiego che il mondo le ha strappato l'ultima speranza che aveva e l'ha lanciata via, troppo lontana per poterla raggiungere?

Voi eravate la mia ultima speranza. L'unico raggio di sole in mezzo a una tempesta.

Sono qui in ginocchio davanti a loro per la nona volta questa settimana, la mia mente non smette mai di ripetere le loro parole ogni volta che vengo qui.

È passato tanto tempo, ma non abbastanza da farmi abituare alla loro assenza.

Madaline Roux 14 gennaio 1974- 18 novembre 2010
George Morris 24 marzo 1972 - 18 novembre 2010

«Nadine» Angelina mi richiama ma non mi giro, non sono pronta ad andare via, non ancora.

Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla destra.
«Nadine, andiamo o faremo tardi» dice Angelina in un sussurro.

Chiudo gli occhi e sospiro. Non mi abituerò mai, ogni volta che devo andar via è come se me li portassero via di nuovo.

«Va bene andiamo» dico alzandomi.
Mi pulisco le ginocchia avvolte dai jeans, ormai sporche di terriccio.

Ha piovuto in questi giorni, ci sono ancora dei nuvoloni in cielo ma il meteo di oggi non prospetta pioggia. Gli alberi intorno a noi sembrano comprendere ciò che circondano, non so da quanto tempo abbiano costruito questo cimitero, ma da quando vengo a trovare i miei genitori non ho mai visto questi alberi in fiore. Anche l'erba del prato sembra ormai prossima a sparire, quasi tutto il terreno è arido, ricoperto di terriccio e foglie cadute.

«Abbiamo appuntamento alle undici con la preside dell'accademia, se non partiamo subito arriveremo in ritardo» dice Angelina in tono dolce, guardandomi negli occhi, mentre camminiamo verso la macchina. Ha il volto stanco e triste, non dev'essere facile neanche per lei.
Infondo mi ha vista crescere e, di certo, non si aspettava lo facessi così velocemente.

Ci siamo svegliate all'alba stamattina per sistemare tutto, nonostante sapessi benissimo che il compito di preparare i documenti necessari per il trasferimento spettasse a lei, ho voluto dare lo stesso una mano, anche nel mio piccolo, preparando la colazione per alleggerire un po' l'atmosfera che c'era in orfanotrofio.

Glimpse of HopeWhere stories live. Discover now