13. this is the last time

315 18 146
                                    

‼️TW: dca, violenza‼️

"you talk of the pain like it's all alright
But I know that you feel like a piece of you's dead inside"
- Matilda by Harry Styles

Sissy's pov

Che comunque svegliarsi la mattina presto è sempre stato un trauma per me, pensare di dover lasciare il mio letto per affrontare un'altra giornata uguale a tutte le altre mi fa già venire il mal di testa.
Tutto questo ovviamente viene amplificato quando il mio cervello si concentra chi non dovrebbe.

Kyle Clemor.

Il suo nome continua a fare capolino tra i miei pensieri da ieri pomeriggio.
Mi ha totalmente ignorata dopo essere uscito dalla palestra, ma questo però non mi ha impedito di notare i segni che aveva sul viso.

Mi sono rigirata tra le coperte pensando e creando mille scenari di come si possa essere procurato quei lividi. Penso di essermi alzata almeno otto volte dal letto giusto per provare a non pensare, probabilmente Nadine mi ha sentita e avrà pensato che fossi uscita pazza.

E non avrebbe tutti i torti sinceramente.
Ogni volta che succede qualcosa a Kyle lo noto, prima che ci allontanassimo e smettessimo di parlare, ci dicevamo tutto. Non avevo quindi, bisogno di notare il suo atteggiamento per sapere se qualcosa lo turbava o lo tormentava. Da quando ci siamo allontanati però, ho imparato ad osservare il suo comportamento e ogni volta che lo notavo a fissare il vuoto o non parlare o ridere, sapevo che qualcosa girava dentro il suo cervello.
Speravo sempre che si alzasse e venisse da me a parlarne, che si confidasse come un tempo, che si liberasse da quei pensieri di cui abbiamo sempre condiviso il peso in modo che non ci schiacciassero.

Purtroppo però, non l'ha mai fatto.

Non gliene faccio una colpa, d'altro canto io non sono da meno, questo nostro allontanamento mi ha bloccata dal raccontargli molte cose, alcune delle quali non sarebbe fiero e di altre che invece gli avrebbero fatto spuntare un sorriso.

Il suo sorriso, quello che probabilmente mi tatuerei sulle palpebre in modo da averlo sempre con me.

Quello stesso sorriso che però non rivolge più a me. Quello che perde una volta che siamo entrambi nella stessa stanza.

Sono tante, troppe, le volte in cui avrei voluto alzarmi e urlargli contro domandandogli il perché abbia buttato tutto via. Di come il nostro rapporto sia andato in frantumi in un batter d'occhio lasciandoci solo delle schegge di vetro come ricordi, perché per quanto quei ricordi siano belli, fanno male.

So per certo che se solo l'avessi fatto davvero, non avrei ricevuto una risposta da lui. Avrebbe solo preso le sue cose e mi avrebbe ignorata, lasciandomi lì a rimuginare su tutti gli errori che potrei aver commesso.

E tra quegli errori, ripenserei a quella sera passata insieme, le nostre risate e i nostri respiri uniti, ai sentimenti che non avrei dovuto provare per qualcuno che non ricambiava e che non l'avrebbe mai fatto.

Momenti e ricordi, trasformati in errori perché lui ha aspettato a malapena un giorno per sostituirli con qualcun'altra. Qualcun'altra più all'altezza di me, che probabilmente non ha mai avuto paura di farsi vedere in pubblico in costume, di mettere una gonna o dei pantaloncini per paura di essere giudicata.
Qualcuno che si guarda allo specchio e non vede solo difetti e che non si sveglia la mattina sperando di trovarsi in un corpo che non deve coprire.

Glimpse of HopeOnde histórias criam vida. Descubra agora