2. Tre moschettieri

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I tre moschettieri.
"tutti per uno, uno per tutti"

Dopo che quei ragazzi sono andati via, o meglio, dopo che Sissy li ha buttati fuori, abbiamo deciso di farci una doccia e preparaci, giusto per sbollentare un po'.

Sissy era molto nervosa e non faceva che borbottare tra sé e sé. Io ero infastidita dal commento di quel ragazzo, com'è che si chiamava? Timothy?

Comunque hanno continuato a fare battute finchè non gli abbiamo praticamente chiuso la porta in faccia.

Alla fine, abbiamo deciso di andare in mensa dove ci aspettava un suo amico che aveva appena finito le lezioni e doveva pranzare.

«Io non ci posso credere, sono veramente dei cretini!» la sento borbottare mentre camminiamo per arrivare in mensa.

«Puoi dirlo forte»

Si blocca.

«SONO DEI CRETINI» urla attirando l'attenzione di tutti gli studenti presenti nel corridoio.

Mi lancio e provo a tapparle la bocca ma ormai ci stanno fissando tutti.

«Shh, non intendevo questoo» le dico a denti stretti.

«ah» ammutolisce.

Allontano le mani, sperando non urli più.

E' molto nervosa per questa situazione ma sembra ci sia qualcos'altro sotto, l'ho vista irrigidirsi e diventare quasi una statua non appena l'amico di quel Dylan è apparso, se non ricordo male si chiama Kyle. Non ho fatto domande perché potrei aver visto male ma anche perché ci siamo appena conosciute, non voglio sembrare una ficcanaso. Anche se sembrava parecchio a disagio pure lui.

Una volta superato l'ingresso della mensa, Sissy mi trascina praticamente al centro della stanza. Ci sediamo senza prendere nulla da mangiare, visto che abbiamo pranzato circa due ore fa.

Intorno a noi è pieno di studenti. Alcuni in fila al bancone per prendere il cibo, altri già seduti ai tavoli che chiacchierano con i loro amici e mangiano tranquilli.

Sembrano tutti molto sereni e la cosa mi fa spuntare un sorriso.

Ricordo i pranzi in orfanotrofio, per quanto chi si trovasse lì non era di certo per volere suo, eravamo tranquilli. Mangiavamo e scherzavamo tutti insieme, i bambini più piccoli correvano intorno al grande tavolo mentre altri qualche volta si lanciavano il cibo.

Mentre continuo a guardarmi intorno mi ricordo del perché siamo qui.

L'amico di Sissy.

«Sissy ma il tuo amic-»

«SISSY» urla un ragazzo correndo verso il nostro tavolo.
«JOSH» urla e alza la mano per salutarlo.

Eccolo qui.

Ha dei libri sotto il braccio e cerca di tenerli senza farli cadere, mentre in mano ha un vassoio della mensa pieno di cibo.

Si. Si vede proprio che sono amici.

«Menomale che sei venuta, stavo impazzendo» sbuffa, poggia tutto sul tavolo e sposta lo sguardo su Sissy. Ha degli occhi stupendi, di un blu chiarissimo. Il classico celeste che ti ricorda il cielo sereno di una mattina d'estate.

Sorrido inconsciamente.

È molto carino, ha dei lineamenti delicati nonostante la mascella squadrata e gli zigomi pronunciati.

«Il professor Bloom ha spiegato senza prendere fiato per due ore intere, ho la testa che mi scoppia» si siede.
«Oh è ha detto che ci saranno tantissimi nuovi studen-» si blocca appena mi vede.

Glimpse of HopeWhere stories live. Discover now