Mi vogliono 🗣️

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- Non c'era qualcun altro con cui stare? - chiese Tom, mentre pulivo il bancone con un panno.

Il bar era pieno, quindi non potevo prestare loro molta attenzione.

- Eravamo solo io e mia madre - risposi porgendo una birra a un altro cliente - I miei padrini hanno già fatto molto quando si prendevano cura di me, era mia responsabilità - Alzo le spalle.

- Deve essere stato difficile - dice Bill - Eri giovane e dovevi prenderti cura di un bambino ... - Li guardo e vedo che sono sinceri.

- Non è stato facile - inizio a ridere - Anzi quasi non riuscivo ad adottarlo, dato che ero quasi laureata e non avevo un lavoro fisso, ma tutto è andato per il verso giusto.

- Te ne penti? - chiede Tom e Bill mi guarda.

- Di averlo adottato? - chiedo e loro annuiscono - Niente affatto, è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita - Vedo che sembrano strani.

- Dobbiamo andare - Bill si alza, lasciando una banconota da 100 sul bancone - La tua mancia.

- Ciao Bia - dice Tom e se ne va.

Non ho capito niente, ma non posso nemmeno fare molto. Quando gli uomini scoprono che sono madre si allontanano, come se volessi che fossero loro il padre di mio figlio. Diventa patetico.
Continuo il mio lavoro finché non decido di prendermi una pausa. Vado nel retro del bar e mi accendo una sigaretta.

- Fumi di nascosto? - Guardo di lato e vedo Bill, che sorride di traverso.

- Cosa ci fai qui? - Lo riporto di nuovo, guardandolo.

- Non volevo che avessi una brutta impressione di noi, per essere usciti in quel modo - Tom appare e si unisce a noi, accendendosi una sigaretta.

- Calmati - rispondo - Non cerco un padre per mio figlio, se è questo che pensi .

- Lo so - risponde Bill e io lo interrompo.

- Lavoro, non ho bisogno di nessuno, men che meno di mio figlio . Pensavo fossimo amici, tutto qui , si guardano.

- Possiamo essere di più - dice Tom e io lo guardo senza capire - Solo se vuoi.

-Cioè? - chiedo, cercando di scoprire se ho sentito quello che penso di aver
sentito.

Tom si avvicina a me e Bill fa lo stesso. Sono entrambi così vicini che sento nel loro alito l'odore della menta mista a quello delle sigarette.

- Ti vogliamo entrambi - dice Bill e mi mette una mano sulla vita.

- Puoi avere tutto doppio, senza dover scegliere - mi sussurra Tom all'orecchio, facendomi venire la pelle d'oca.

-Sei pazzo- Non riesco a respirare

- Dì solo di sì e sarai nostro - dice Tom - Ti prometto che non te ne pentirai -mi passa le dita sulle labbra.
Cosa intendi con essere tuo? Stanno viaggiando. Esco dal loro mezzo e riesco a ritrovare l'aria che mi mancava.
- Che cos'è questo?

- Ti vogliamo, Bianca - dice Bill.

- Sì, entrambi .

- Ancora meglio - sorride Tom con quel sorriso di traverso - Non hai bisogno di scegliere con chi stare, perché avrai entrambi per te.

- E tu sarai solo nostro - aggiunge Bill.

- Stai male - dico ed entro nel bar con la testa che corre. Non ci vuole molto perché tornino e si siedano accanto al bancone.

- Bianca - dice Tom e io abbasso lo sguardo, frugando in qualcosa di immaginario nei cassetti del bancone - Guardami - faccio un respiro profondo e alzo lo sguardo verso il suo - Ti vogliamo e sappiamo che anche tu ci vuoi.

- Svuoterò il bar per adattarlo al tuo ego - lo prendo in giro - Sei molto arrogante, Kaulitz.

- Sto mentendo? - chiede e sento un paio di mani che mi avvolgono la vita e spostano i miei capelli di lato - Allora perché reagisci in quel modo quando Bill fa una cosa del genere - Bill inizia a baciarmi il collo e la sensazione è stata bella. Molto bene. Così bene, non mi muovo. Passano lunghi secondi, finché Bill non esce da dietro di me e io rimango lì senza reagire. Respiro di nuovo quando un cliente ordina una birra.

- prenditela da solo, non vedi che è occupata ?- dice cupamente Tom e l'uomo sgrana gli occhi e si allontana.

- Sei pazzo? - chiedo scioccato - Non puoi fare una cosa del genere ai miei clienti.

- La tua attenzione è nostra adesso - è serio - Vieni fuori con noi oggi e possiamo mostrarti quanto può essere bello.

- Non lo farò, perché - guardo l'orologio - devo andare a prendere mio figlio -
Mi tolgo il grembiule, vado verso la cucina e prendo la borsa.

- Prendiamo te - dice Bill quando esco dalla cucina.

- Sono in macchina - dico scendendo e Tom mi prende sottobraccio.

- Lascialo qui e ti portiamo noi - Guardo le sue dita sul braccio e tiro.

- Lasciami il braccio - lo lascia guardandomi - Vado con la mia macchina, Kaulitz. Buona notte.
Mi vengono dietro.

- Dovrebbe essere in un museo - dice Tom, riferendosi alla mia macchina e io lo guardo.

- Vai al diavolo - dico, aprendo la portiera e gettando la borsa sul sedile posteriore.

- Vieni fuori con noi - Bill si avvicina, scostandomi una ciocca di capelli. Tom si avvicina e mi fissa.

- È pazzesco - inizio a ridere e anche loro. Li spingo via delicatamente e salgo in macchina. Appendono alla finestra.

- Non ci arrenderemo - dice Bill - Ti vogliamo - aggiunge Tom.

- E hanno deciso di parlare così, senza un pizzico di delicatezza? - chiedo e allaccio la cintura - Devo andare.

- Ti chiamiamo - dice Tom ed io metto in moto, scendendo e lasciandoli piantati.

Paradiso Criminale|TOM E BILL KAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora