(48) Scelgo te.

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Ciao lettori, scusatemi per l'assenza di questi giorni. Questo capitolo sarà narrato dal punto di vista di Dafne, inizierà in un punto temporale precedente a dove avete letto nell'ultimo capitolo e ci saranno diversi salti nel tempo. Buona lettura, vi voglio bene. 💜🫶🏻


<<Passiamo il resto del
nostro tempo a
pensare solo a una
persona, tutte quelle che
verranno non saranno
nient'altro che
repliche di una storia
che so a memoria.>>

È da giorni che mio marito è diverso nei miei confronti. Fino a due settimane fa diceva di amarmi sopra ogni cosa e mi prometteva che tutto sarebbe andato per il meglio tra di noi, che ciò che è successo sarebbe rimasto un semplice errore da non replicare, ed ora non viene nemmeno più a letto con me. Non che sia una grande mancanza quest'ultima, è da mesi che non ho un vero orgasmo... Più precisamente dall'ultima volta che ho fatto l'amore con Charlotte.

Mentre tiro fuori i vestiti dal cesto dei panni sporchi, noto una cosa ambigua: sulla camicia bianca di Alberto c'è una macchia violacea. È rossetto, ma sono sicura di non averne nemmeno uno di questo colore. I primi campanelli di allarme iniziano a suonare, ma preferisco conservare questa scoperta per me, almeno fino a quando non avrò qualcosa di concreto. Infilo la camicia e gli altri vestiti in lavatrice, avvio il lavaggio e vado dai miei bambini sperando di distrarmi.

Guardo "Masha e Orso" con loro fino all'ora di pranzo, quando Alberto torna a casa. Viene ad abbracciare Thomas e Giulio e mi stampa un bacio veloce sulle labbra, contatto che basta a farmi sentire uno strano profumo femminile su di lui. Conserverò anche questo.

*Inizio di giugno.*

Mentre Alberto è sotto la doccia, non resisto alla tentazione di controllargli il telefono. La gelosia nei suoi confronti è svanita già parecchio tempo fa, ma ciò che mi spinge a farlo è la mia curiosità e la voglia di trovare un motivo per chiudere la relazione e poter finalmente stare con la mia piccola Charlotte, senza che lui ci minacci o si metta in mezzo.

Lo accendo con le mani tremanti, e noto che la password non è la stessa: c'è qualcosa che mi nasconde. Abbasso allora la tendina delle notifiche, sperando di poter vedere qualcosa, e ciò che leggo mi sciocca.

Trovo un messaggio di in numero non memorizzato, che gli ha scritto:

"Mi manchi, Alberto."

Come?

Non è ancora una prova schiacciante, dunque decido di chiamare immediatamente questo numero con il mio cellulare, sperando di trovare le risposte che cerco.

Il telefono squilla per pochi secondi, e quando sento:

<<pronto? Chi parla?>>

Credo di riconoscere l'ultima voce che mi sarei aspettata di sentire.


*Ultimo giorno di scuola.*

Arrivo nel parcheggio piuttosto in anticipo, e lo trovo vuoto. Scorro le foto in galleria trovandone qualcuna con Charlotte, ed il mio cuore piange silenziosamente dentro di me. Non riesco più a sopportare la sua mancanza, la voglio e farò di tutto per risolvere la situazione.

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora