(52) A lume di camino.

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Ciao lettori, questo capitolo sarà narrato dal punto di vista di Dafne. Buona lettura. 💜

<<C'era qualcosa nei tuoi
occhi che non scorderò mai.>>

*5 mesi dopo. Gennaio.*

Purtroppo, quest'anno non mi è stata data la classe di Charlotte, e a lei è capitato un mio amico d'infanzia, che sognava di fare il professore in questo liceo da parecchio tempo. Mentre io ho il posto fisso da anni, lui è un supplente, e probabilmente questo sarà il suo primo ed ultimo anno in questa scuola. Sono felice che il mio amico potrà avere la soddisfazione di avere insegnato nel liceo linguistico più importante di Catania, ma l'anno prossimo non se ne parla che io non sarò la professoressa della mia piccola. Voglio essere io a guidarla da vicino fino agli esami, anche se so che potrebbe cavarsela da sola, ma io voglio questo onore.

Quando abbiamo saputo che la mia richiesta è stata rifiutata a causa del numero di ore di lezione già alte che mi sono state date, a Charlotte è scomparso il sorriso luminoso che aveva e mi ha implorata di fare un'altra volta richiesta. Ho fatto il possibile per accontentarla, ma non è stato possibile; ricordo molto bene una frase che mi ha detto, mi è rimasta impressa.

"Ti prego, amore, non voglio nessuno al tuo posto. Non di nuovo."

Io l'ho stretta molto forte, e l'ho coccolata fino a quando non si è addormentata con la testa sul mio grembo.

È stato un brutto colpo anche per me, perché Charlotte ha riempito ogni singola giornata lavorativa da quando è arrivata a scuola, e volevo solo riaverla in classe.

Sono passati circa quattro mesi da quando è iniziata la scuola, e al momento ci stiamo godendo gli ultimi due giorni delle vacanze natalizie. La mia piccola ha passato il Capodanno con me, i bambini a la sua mamma. Quest'ultima è andata via da poco, lasciando Charlotte qui. Thomas e Giulietto stanno dormendo come due angioletti nella loro stanza, ed io e la mia principessina ci coccoliamo fissando il camino davanti a noi.
Lei si stacca dal mio petto e mi guarda. I suoi occhioni grandi, contornati da lunghe ciglia nere, mi scrutano affascinati: non ha mai smesso di essere incantata di me, e ciò mi fa impazzire.

<<Dafne...>>

<<Piccola, dimmi.>>

<<Cos'hai pensato la prima volta che mi hai vista? Se ci penso mi viene da ridere, ero così impacciata...>>

Un sorriso sorge spontaneamente dalle mie labbra, e mi lascio trasportare dai ricordi per risponderle nel modo più cristallino possibile.

<<Allora, ricordo la tua vocina dolce e timida che mi ha incitata a girarmi verso di te...>>

Faccio adagiare nuovamente Charlotte sul mio petto, perché è la posizione che più preferisco, e continuo a parlare, osservando il suo faccino delicato ed accarezzandole la pancia.

<<Quando ho abbassato lo sguardo su di te, ci ho messo un po' per rendermi conto di quanto fossi... Delicata. Sì, la prima parola che la mia mente ti ha attribuita è: "delicata". I tuoi occhioni mi hanno subito lanciato un segnale: ho visto come lo stupore ha preso il sopravvento fra tuoi pensieri, e come sei rimasta incantata. Che poi, sai, si dice che per capire se qualcuno ci piace sono sufficienti trenta secondi, ma quando ti ho vista... a me ne sono bastati cinque.>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30 ⏰

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