Capitolo 1

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QUESTO LIBRO CONTIENE VIOLENZA, LINGUAGGIO MATURO, E CONTENUTI SESSUALI. SE NON TOLLERATE QUESTO GENERE DI COSE, VI CONSIGLIAMO DI NON CONTINUARE A LEGGERE.

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Hey 👋🏼

Grazie mille per aver scelto di leggere Psychotic, speriamo vi piaccia!

Per chi non ci conoscesse ancora, siamo due cugine ( dal nome si dovrebbe capire ) amanti delle lingue e delle varie culture presenti nel mondo.

Siamo pienamente consapevoli della presenza di varie imprecisioni dovute principalmente alla nostra inesperienza nel campo; questa storia, infatti, è state tradotta circa due anni fa, da allora di strada ne abbiamo fatta, entrambe siamo al primo anno di università e abbiamo scelto di dedicarci al campo della traduzione e dell'interpretariato; ovviamente, quando abbiamo un po' di tempo libero, cerchiamo sempre di modificare qualcosina, that's all!

Prima che iniziate a leggere questo libro, vi informiamo già che Natalie (autrice) ha preso spunto da AHS (Asylum) ma vi consigliamo davvero di leggerlo, perché ne vale la pena.

Buona lettura!

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Non era stato uno dei miei giorni migliori. Fuori stava piovigginando e il tempo squallido rendeva l'istituto ancora più raccapricciante di quanto non lo fosse già. Mi faceva male la schiena dopo essermi chinata a rifare numerosi letti, le cui lenzuola erano sporche e maleodoranti. Anche i miei piedi erano doloranti per aver camminato e distribuito pasti scadenti in ogni stanza. L'unico rumore nei corridoi era dovuto ai miei piedi che ovattavano sul pavimento in cemento freddo. Tutti gli altri pazienti stavano probabilmente mangiando il pranzo o svolgendo attività speciali in altre stanze.

Non appena lasciai il cibo nell'ultima stanza, la mia collega, Kelsey, mi si avvicinò. Aveva qualche anno in più di me e conosceva questo posto come il palmo della sua mano. Invece per me, questo era solo il mio terzo mese qui al Wickendale, istituto mentale per i pazzi criminali. Lavoravo perlopiù come aiutante infermiera, ma grazie alla rigida sorveglianza del luogo, non c'erano molte violazioni, quindi lavoravo dovunque ce ne fosse bisogno. Ero tipo l'assistente personale di coloro che erano impegnati e avevano bisogno di aiuto in qualcosa.

"Hey cosa stai facendo qui?" Chiese Kelsey.

"Umm. . . il mio lavoro?"

"Tutti sono fuori, dovresti andarci anche tu!"

"Perché? Cosa sta succedendo?" Domandai.

"Non hai sentito? Il nuovo ragazzo sta per arrivare." Disse euforicamente.

"Quindi?"

Non era una gran cosa. Avevamo pazienti che arrivavano qui tutto il tempo. Che differenza c'era oggi?

"Beh, hai sentito di quel ragazzo che ha spellato tre donne?" Il suo tono era troppo eccitato per l'argomento.

"Sì, c-chi - oh, no. Non dirmelo. . ."

"Sì, sta venendo qui. E ce lo perderemo se non ti dai una mossa."

Kelsey afferrò la mia mano e mi trascinò verso l'entrata principale.

Ero sorpresa e un po' nervosa. Non sapevo il perché. Voglio dire, che tipo di persona ti aspetteresti di trovare in un istituto per malati mentali? Comunque sia, non potei far a meno di mangiarmi le unghie; un'abitudine nervosa che avevo sin da bambina.

Uscimmo fuori nella pioggia e aspettammo per un minuto. Mi guardai intorno e capii che Kelsey aveva ragione; quasi tutto lo staff era qui fuori in preda all'euforia. C'erano ovviamente agenti di polizia, per mantenere le cose sotto controllo, ma a parte loro, tutti erano accalcati per vedere l'infame criminale. C'erano anche persone lungo la strada che protestavano contro l'uomo che sarebbe vissuto in questa prigione/manicomio o in qualsiasi modo avreste voluto chiamarlo. La maggior parte della gente lo voleva morto.

Psychotic [h.s.] (Italian translation) *EDITING*Where stories live. Discover now