Capitolo 18

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«Ias!» gli urlo contro. «Basta, per favore!»
La situazione è questa: siamo in albergo ed il moro ha iniziato a farmi il solletico senza darmi tregua. Saranno almeno venti minuti che mi fa ridere. Scuote la testa prima di continuare a muovere le dita sulla mia pancia e sui fianchi. Sono leggermente rossa, sia a causa delle risate, sia perché per farmi il solletico Tobias é a cavalcioni su di me. Una risata scappa dalle labbra anche a lui, prima di finire la mia tortura. «Grazie.» sussurro mentre cerco di riprendere fiato. Non risponde, avvicina il viso al mio e credo che questa sia una tortura ben peggiore del solletico.
Il suo respiro solletica la mia pelle, facendomi sorridere. Chiudo anche gli occhi, per godermi meglio il momento. Quando le nostre labbra si sfiorano, i respiri si sincronizzano, e la mia schiena si riempie di brividi; Ias si allontana di scatto, con un sorriso vittorioso sulle labbra.
Apro gli occhi di scatto, e impreco qualcosa di incomprensibile persino per me stessa.
«Dicevi?» mi chiede sempre con quel sorrisino. Amo anche questo suo lato. Mi è impossibile non amarlo in ogni sua sfaccettatura, in ogni suo difetto. Lo amo, e me ne accorgo solo ora. Perché amo ogni sua singola particella, perché non posso fare a meno di lui. Il suo sorriso però si spegne quando vede che non rispondo. Gli sorrido per farlo stare bene, se solo sapesse che sto pensando a lui il suo sorriso aumenterebbe soltanto. «Che c'è?» domanda, spostandosi di lato, forse per non schiacciarmi. Ora é di fianco a me, non più sopra.
«Cosa?»
«Sei pensierosa.» ammette mentre si avvicina un po'. Poggia il mento sulla mia clavicola e mi guarda negli occhi. «È una caratteristica umana.» lo prendo in giro mentre una mia mano va nei suoi capelli, accarezzandoli e giocando con essi. «Sil.» mi ammutolisce. «Sono serio, qualcosa non va?»
Scuoto la testa. «Sto bene Ias.»
«Se tu stai male... io sto male il doppio di te, lo sai vero questo?»
«Ti amo.» sussurro così piano che ha fatica mi sono sentita, ma lui l'ha fatto. Perché un grande sorriso nasce sul suo viso, e si alza leggermente per potermi guardare meglio. Ho sentito la necessità di dirglielo, e ce l'ho ancora. Potrei gridarlo ovunque, ora so che lo amo e niente farà cambiare i miei sentimenti per lui.
«Dillo di nuovo.» biascica contro il mio collo.
«Ti amo Ias.» ripeto, questa volta più decisa e con più amore, non come prima che avevo paura di dirlo. Strofina il naso contro il mio collo, mentre bacia la clavicola. Bacia sempre più sopra, fino alla mascella e poi ritorna giù. Dei pesanti sospiri di piacere escono dalle mie labbra mentre le mie mani raggiungono la sua schiena, accarezzandola. Alza di poco la testa, a pochi centimetri dalla mia. «Ti amo anche io.» confessa prima di far scontrare le nostre labbra. Mi morde leggermente quello inferiore, facendomi uscire un mugolio d'assenso. Le mie mani vanno tra i suoi capelli e sulle sue guance, accarezzando tutto il suo volto. Le nostre lingue si intrecciano e le sue mani vanno sulla mia vita, sulla mia pancia, sulla mia clavicola. Ma io lo voglio ancora più vicino. Per questo intreccio le gambe alla sua vita, in modo che i nostri petti si tocchino. Siamo costretti a staccarci dopo qualche secondo.
Non posso fare a meno di trattenere un sorriso, affondo la testa nel suo collo e lo bacio. Bacio ogni singolo centimetro di pelle fino a raggiungere la mascella. «Ias.» biascico con le labbra premute su di lui. «Non voglio staccarmi.» continuo mentre lo sento ridacchiare. «È quello che provo quasi sempre anche io.» sussurra.
Ed io so di amarlo. Perché quando sono con lui vorrei solo fermare il tempo. È come se non ci fosse niente che valga la pena più di lui, niente più bello da guardare, niente di più bello da ascoltare. So di amarlo perché vorrei sempre stare con lui, non separarmene mai. Voglio sentirlo vicino a me in continuazione, gli voglio dire quanto lo amo, lo voglio baciare. È come se andassi a fuoco quando sono con lui, la sensazione di sollievo ogni volta che lo guardo è indescrivibile. Voglio immortalare tutti i momenti con lui nella mia mente, così, quando un giorno mi mancherà saprò dove andarlo a cercare. Sentirò ancora le sue labbra sulle mie, il suo profumo mescolato al mio, le sue mani sulla mia vita, i suoi occhi che mi guardano, il suo sorriso che mi fa sciogliere.
So di amarlo, perché non mi fa sentire sbagliata, ma come la cosa più giusta che ci sia. E nessuno è riuscito a farmi mai provare questo, se non lui. Sono grata di averlo incontrato, di averlo nella mia vita ora. Perché non guardo nel passato e non cerco di prevenire il futuro, ma nel presente c'è lui ed è questo che conta. Contiamo solo io e lui ora.

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