Capitolo 23

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Quando mi sto per mettere a letto, con il pigiama, il volto struccato e la stanchezza che non fa che aumentare, lo squillo del mio cellulare mi fa uscire un vero e rumoroso sbuffo. Sul display leggo il nome di Tobias, quindi mi affretto a rispondere iniziando a pensare ad un emergenza o robe del genere, da brava ragazza paranoica quale sono.
«Ias, è successo qualcosa?» rispondo senza neanche salutarlo.
Dalla cornetta sento la sua risata. «Wow amore, ciao anche a te.»
«È quasi mezzanotte.» mi difendo. «Volevo andare a dormire.»
«Uhm... quindi non puoi venire in spiaggia? Del tipo, ora?»
«Ma che razza di ragazzo mi sono trovata?» chiedo ad alta voce a me stessa.
Tobias ride di nuovo, ed io resterei ore ed ore a sentirlo ridere.
«Ti amo anche io, mettiti il costume.»
Non posso ribattere niente perché il signorino, più furbo di me, chiude un secondo dopo.
Per cui io sono costretta a mettermi velocemente il costume, dire addio all'amato letto e correre per la hall come una pazza maniaca per non farlo aspettare troppo.
Appena arrivo in spiaggia l'odore di salsedine mi giunge alle narici.
Scorgo Tobias seduto comodamente sulla riva del mare, con le onde che si infrangono sulle sue caviglie. È di spalle, per cui non mi può ancora vedere.
Il lato più curioso di me si chiede a cosa stia pensando, che cosa vedono i suoi occhi.
É come se volessi entrargli nella testa solo per capirlo più infondo, solo per sentirmi un attimo completamente abbandonata a lui. È strano come le cose possano cambiare così tanto in così poco tempo.
Credevo che questo tipo di amore si provasse solo nei libri e nei film, ma mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso. E sto facendo questi pensieri filosofici solo al vederlo in lontananza, non oso immaginare cosa succederà di fronte a lui.
In realtà, già lo so, ma ogni volta mi stupisco di come il mio cervello vada in tilt solo se Ias mi sfiora.
Decido di scattare una foto di lui seduto così, perché è davvero bellissimo. In piena notte, solo lui ed i suoi pensieri.
Amo il fatto che mostra questo suo lato solo a me. Me e nessun'altro.
Quando ho finito di fargli una foto mi avvio verso di lui cercando di fare il meno possibile rumore.
«Ciao.» sussurro appena sono dietro di lui. Mi inginocchio per dargli un bacio sulla testa, e le mie mani vanno a poggiarsi sulle sue spalle.
«Hey.»
Solleva la testa in modo da guardarmi per bene ed i suoi capelli mi solleticano la pancia scoperta.
Dato che Tobias aveva detto di venire con il costume ho messo solo dei pantaloncini ed una camicia sopra, ma lasciando quest'ultima aperta.
«Sei arrivata.» sussurra ancora.
«Avevi il dubbio?»
«Uhm.» mugola. «Pensavo mi avresti tradito con il letto. So quanto ami dormire.»
Una piccola risata mi scappa dalle labbra.
«Hai dimenticato una cosa.»
«Cosa?» mi chiede raddrizzandosi e mettendosi di fronte a me. Ci alziamo e le mie mani vanno intorno al suo collo.
«Ti amo di più del dormire.»
Anche se avessi voluto aggiungere qualcos'altro a questa frase non avrei potuto, dato che vengo fermata dalle labbra di Tobias sulle mie.
Le mie mani stringono i suoi capelli e li tiro leggermente, facendogli uscire un mugolio d'assenso. Le sue mani stringono la mia vita, cercando di portarmi ancora più vicino a lui.
Ci dobbiamo separare per mancanza di fiato ma restiamo con le fronti unite ed i nasi che si sfiorano. I miei occhi sono incastrati fra i suoi e saettano anche sul bracciale che non ho mai levato da due giorni. È incredibile come tenga ad un piccolo oggetto solo perché mi collega a lui.
«Sil.» boccheggia. «Che ne dici di un bagno?»
«Ma è notte.» ribatto. «Il mare è freddo e se ci sono le meduse o altro non si vedono neanche.»
«Ti proteggo io dalle meduse.» mi "rassicura". «Mi metterò esattamente davanti a te, così prenderanno per forza me.»
Aggrotto le sopracciglia che ,ad avviso di Maya, dovrei aggiustare perché troppo folte.
«È questo il problema.» spiego. «Preferisco farmi male io che farti fare male.»
Tobias sorride davvero tanto, accarezzandomi la guancia. «Ogni volta il tuo lato dolce mi sorprende, lo sai?»
«Ah si?» chiedo. «Andiamoci a fare il bagno, Eaton.»

                                     * * * *

Cammino per il corridoio dell'albergo con i capelli completamente bagnati e gocciolanti e l'asciugamano ben stretto sul corpo per ripararmi dal freddo. Nonostante faccia caldo sono completamente zuppa e nell'hotel c'è comunque l'aria condizionata.
«Freddo?» mi chiede Tobias.
Lui sta camminando normalmente mentre io invece sbatto persino i denti dal tremare.
«Questa è la conseguenza della tua stupida idea del bagno notturno.» ribatto.
«Come se non ti fossi divertita.» borbotta stringendomi a lui con un braccio.
È vero, mi sono divertita davvero un sacco. Abbiamo riso e scherzato tutto il tempo, ci siamo schizzati e Ias mi ha pure cercato di insegnare a fare la verticale, con -ovviamente- scarsi risultati. Io e la goffaggine siamo una cosa sola.
«Eccoci qui.» affermo il mio ragazzo appena arriviamo davanti alla porta della mia camera.
Annuisco, sciogliendo i capelli che avevo legato in una coda alta pochi minuti fa.
«Ci vediamo domani?» mi continua a chiedere. La stanchezza di prima ancora non è ritornata, e quasi mi dispiace tornare a dormire. Mi stavo divertendo davvero tanto.
«Certo.» sussurro. «Notte Ias.»
Mi da un piccolo bacio a stampo, e quando si sta per allontanare gli prendo il viso con le mani e riunisco le nostre labbra approfondendolo. Le sue mani ritornano sulla mia vita ed io non sono tanto sicura di voler allontanarmi da lui.
«Resti con me?» domando appena ci stacchiamo.
«E tutto questo coraggio da dove lo hai preso, piccola?»
«Per favore.» lo supplico. «Non voglio separarmi da te.»
Mi sto dimostrando ridicola, ne sono cosciente. Ma Ias... Ias ne vale la pena.
«Ti svelo un segreto.» mi sussurra sfiorandomi l'orecchio destro. Il freddo è completamente passato da quando ha iniziato a baciarmi.
«É quello che provo sempre anche io.»

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