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Infilo le mani in tasca, deviando da Talira e Riya non appena Mirah si fa largo tra alcuni gruppetti intenti a parlare. Si ferma, sistema appena la giacca e poi corre verso di me.

«Riya non ti ha sgridato per aver perso tempo prima?»

Le metto una mano sulla testa, spettinandola appena. «Solo un po'» ammetto sentendo lo sguardo di Riya, tirata in causa di sorpresa, fisso su di me. Potrebbe benissimo farmi un buco sul collo se continua così.

«Quindi prima stai effettivamente perdendo tempo» sibila lei fermandosi alle mie spalle. «Troverò il modo di fartela pagare, bischero che non sei altro» aggiunge prima di allontanarsi. Arriccio le labbra, osservandola allontanarsi, scompare ben presto nella folla, composta da Superstiti simili a lei.

«Diceva sul serio?» chiede Mirah, appoggiando il mento sulla mia pancia e spalancando gli occhi.

«Non penso» le dico grattandomi una guancia.

«Io spero di sì, dovresti imparare a comportarti bene».

Piccola impertinente.

Mi volto lentamente verso Talira, a pochi passi di distanza con le braccia incrociate; ha un sorriso mal celato sul volto - immaginavo che fosse colpa sua.

«Sappi che non ti chiederò più di tenerla d'occhio».

«È abbastanza grande da decidere con chi vuole passare il suo tempo, non è vero?» chiede piegandosi sulle ginocchia per arrivare all'altezza degli occhi di Mirah che annuisce con forza con la testa, scioglie l'abbraccio e si posiziona accanto a Riya, stringendole la mano.

«Non dovresti stare con lei».

«Non giocarti la carta della Città 8 che ti faccio saltare in aria».

Sospiro, incrociando le braccia. «Siete proprio stronze».

Talira alza le spalle. «Se non ti dispiace, le ho promesso che avremmo passato un po' di tempo insieme».

«E va bene, va bene» rispondo infilando le mani in tasca. «Mi basta che tu non la convinci che la 8 era meglio della 9» aggiungo rivolgendole un sorriso.

Un'ombra si allunga alla mia sinistra, catturando la mia attenzione e facendomi alzare lo sguardo. Riya è a pochi passi, stringe tra le mani la propria borraccia e si morde un labbro.

«Ehi».

«Ti stavo cercando» mormora, picchiettando con le mani sulla borraccia.

«Sono qui» le rispondo lanciando il mozzicone della sigaretta ormai finita verso il basso.

Sospira, poi si siede sul margine del marciapiede, facendo dondolare le gambe; le punte degli scarponi sfiorano la massicciata. «Che ne facciamo di quei due?»

«Pensi anche tu che siano Immortali?»

«No, per una volta ti do ragione».

Mi volto verso di lei, aggrottando la fronte. «Ma mi prendi per il culo?»

Stringe le mani sui blocchi di metallo, poi scuote la testa. «Sembravano sinceri... e insomma, o sono stati molto bravi a falsificare documenti e numeri sul braccio o sono davvero quel che dicono. Ma le opinioni sono parecchio divise. Sto sentendo un po' di pareri».

«Insomma, come primo incontro per poco noi due non ci siamo presi proiettili in petto. Ma non saprei... dovrei parlarci di più».

Riya annuisce, poi mi mette una mano sulla spalla. «Allora visto che non hai nulla da fare, puoi occuparti tu di loro» dice prima di rivolgermi un sorriso e stringere la presa.

SuperstitiWhere stories live. Discover now