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Una volta rincasati, avevano trovato Daniele in piedi dietro la porta dell'ingresso, con gli occhi colmi di preoccupazione, intento a torturarsi il labbro inferiore con le dita di una mano.

L'uomo teneva le spalle curve e si accarezzava le braccia nel tentativo di trovare un po' di conforto in se stesso, dopo che gli era stato rifiutato dai suoi compagni.

Alessio, non appena varcò l'ingresso, venne catturato dallo sguardo disperato dell'altro e gli si lanciò contro, dimentico della propria rabbia, stringendogli le braccia intorno al collo. Subito Daniele ricambiò l'abbraccio, schiacciandoselo contro il corpo, nel tentativo di aderire il più possibile pelle contro pelle.

La presenza dei vestiti su i loro corpi lo spinse a cercare un contatto maggiore sulle sue labbra, che incatenò in un bacio disperato.

Subito Alessio lo ricambiò, schiudendo la bocca e accogliendo la lingua dell'altro, che iniziò a baciarlo con fare esigente.
Sentì Guido alle sue spalle avvicinarsi a loro, aderire alla parte posteriore del suo corpo, trovandosi così perfettamente incastrato tra i due.

Il tatuatore sapeva che stavano per commettere l'ennesimo errore, ma il desidero di lavare via quell'ultima ora di dispiacere, con la parte più intima e vera di loro, travolse ogni suo ragionevole dubbio, mettendolo a tacere.

Il desiderio si fece presto ruggente e, nel giro di pochi secondi, si trovarono tutti e tre completamente nudi, a vezzeggiarsi nel loro letto.
Daniele abbandonò la bocca del più piccolo, scendendo a lambire con la lingua la pelle sottile e sensibile del collo con veloci e sensuali lappate. Continuò il suo umido percorso di esplorazione, scendendo sul petto di Alessio, gli morse la clavicola e il pomo d'Adamo, per ritrovarsi presto sul petto ben disegnato del compagno, e iniziò a riservare attenzione ai piccoli capezzoli rosa, tormentandoli con denti e lingua, mentre la voce dell'altro si faceva acuta, lasciandosi andare ai primi gemiti.

Alle sue spalle, Guido iniziò a leccargli e mordicchiargli la base del collo, strofinando la punta del naso contro le ciocche sottili dei suoi capelli castani. Gli strinse la vita tra le braccia con fare possessivo, mentre gli mordeva una spalla con forza, e Alessio gemeva a piena voce, gettando la testa all'indietro.

Le mani di Guido scesero sull'addome del giovane, tracciando un lento percorso tra le sue cosce, iniziando ad accarezzarlo sensualmente. Gli massaggiò con cura e delicatezza il membro, mentre l'altra mano cercava di insinuarsi tra le cosce di Daniele, riservando anche a lui lo stesso trattamento. 

I due ragazzi diedero voce alle sensazioni travolgenti che quelle carezze stavano suscitando in loro, e Daniele strinse i capelli di Guido, attirando a sé, avvicinando il suo viso al proprio e infilandogli prepotentemente la lingua in bocca, mentre l'altro continuava a toccarli con movimenti che si facevano via via sempre più intensi.

Sentire i loro corpi reagire a quel modo alle sue stimolazioni lo riempì di orgoglio e, ancora una volta, lo fece illudere, restituendogli la sicurezza che qualcosa di tanto bello sarebbe mai potuto finire.

Avvicinò una mano alla bocca di Alessio e iniziò ad accarezzargli la lingua con due dita, che il ragazzo si prodigò di leccare, inumidendole per bene e, quel suo gesto lascivo, fece sogghignare l'uomo con soddisfazione.

Spinse Alessio verso il basso, interrompendo la dolce stimolazione che sino a quel momento aveva condiviso con l'altro, e lo fece inginocchiare tra di loro.

Gli accarezzò i contorni delle labbra con la punta del proprio membro, prima che il ragazzo lo accogliesse nella  bocca, avvolgendolo con tutto il suo calore.

La lingua bramosa iniziò a leccarlo, mentre con l'altra mano il giovane si assicurò di prestare altrettante attenzioni anche all'altro suo compagno. I due gemettero nelle rispettive bocche, sorpresi durante un bacio che era rimasto incompiuto a fior di labbra. Si specchiarono l'uno negli occhi dell'altro, trovandovi il riflesso delle proprie emozioni. Sussultarono e i gemiti di piacere si fecero più rochi quando si trovarono pelle contro pelle, entrambi dentro la bocca del loro terzo compagno. 

Scesero con gli occhi a fissare la propria attenzione sui movimenti di quelle labbra così seducenti e già divenute gonfie e lucide, tremando alla visione di quella dolce lingua che saettava tra di loro, avida di donargli piacere.

Daniele si fiondò sulla bocca di Guido e strinse i capelli di Alessio con una mano, sentendolo mugolare con la bocca piena, e si spinse con la lingua nella bocca del tatuatore, che subito ricambiò il suo bacio, divorando i suoi respiri, leccando e succhiando la sue labbra, come se invece che dentro la sua bocca, si trovasse lì, tra le sue gambe al posto dell'altro.

Quando furono prossimi all'orgasmo, fecero per allontanarsi, ma Alessio li trattenne, aumentando il lavoro di suzione, portandoli al punto di non ritorno nel giro di pochi secondi, sconvolgendoli.

I due uomini si lasciarono cadere sul letto, appagati. Si presero del tempo per coccolarsi un po', mentre i minuti trascorrevano lenti, i loro respiri si facevano di nuovo regolari e le loro mani non la smettevano di vagare sul corpo del più giovane, cercando di soddisfare anche il suo desiderio, rimasto incompiuto.

Quando i gemiti di Alessio iniziarono a farsi quasi disperati, costretto a quelle stimolazioni incompiute da più di mezz'ora, Guido si rese conto di essere, finalmente, tornato pronto per lui. Si sedette sul materasso, appoggiando la schiena contro la parete e attirò Alessio sulle sue gambe, iniziando subito a baciarlo, a massaggiargli la schiena, tracciando un percorso ben preciso, a fior di dita, che presto lo condusse su i suoi glutei, che strinse con forza, facendolo gemere nella sua bocca.

Le loro erezioni iniziarono a strusciarsi l'una contro l'altra in una danza sempre più sensuale e frenetica, mentre Daniele, spostato, si limitava a fissarli, accarezzandoli pigramente. Un altro gemito sfuggì alle labbra di Alessio che inarcò la schiena, esponendo di più il sedere alle attenzioni del compagno, che decise di iniziare seriamente a stimolarlo con due dita, spingendole in profondità dentro il suo corpo.

-Amore...- mormorò Daniele, stupito e Alessio si allontanò dalla bocca di Guido, ansimando pesantemente.
-Non ce la faccio più...- piagnucolò il giovane e il tatuatore sorrise, baciandogli la punta del naso, spingendolo all'improvviso sotto di sé, iniziando a farsi spazio nel suo corpo. Fin da subito le spinte dell'uomo si fecero esigenti: ringraziò mentalmente la sua buona stella, che gli aveva permesso di riprendersi tanto velocemente, e si prodigò affinché anche il loro terzo ottenesse il proprio appagamento, iniziando a muoversi con maggiore decisione, aumentando il ritmo.

I respiri si fecero sempre più corti, mescolandosi ad urla strozzate, che si frammentarono ad ogni affondo.

Quando le spinte giunsero il picco maggiore di intensità, Daniele intrufolò  due dita, andando ad accompagnare il sesso di Guido dentro il corpo del compagno, e Alessio urlò di puro piacere, reclinando il capo all'indietro contro il materasso, scosso da movimenti convulsi, mentre anche Daniele, tornato a eccitarsi di fronte l'unione dei due compagni, lo spingeva di lato, tra le braccia di Guido, facendosi spazio dentro di lui.

Alessio urlò ancora, e tornò a piagnucolare parole sconnesse, ma quella volta a causa del piacere prolungato che continuava a scuoterlo nel profondo, mentre i suoi compagni si facevano sempre più strada dentro di lui, in cerca del proprio appagamento.

La mente si annebbiò totalmente e il giovane si sentì come risucchiato da un vortice bianco. Ogni singolo poro della sua pelle sembrava esposto, aperto, esploso nel piacere. Il sudore scivolava sinuoso lungo la sua schiena, in sottili e sensuali rivoletti, andandosi a confondere nelle spinte poderose alle sue spalle, mentre le mani di Guido, salde sui suoi glutei, lo incoraggiavano a continuare a spingersi contro di lui con tutte le forze che gli erano rimaste... ed erano davvero poche.

Alessio temette che non sarebbe riuscito a concludere: si sentiva teso all'inverosimile, esausto. Percepiva quella prepotente tensione orgasmica come se fosse qualcosa che sarebbe potuta restare lì a stimolarlo in eterno, senza mai portarlo all'appagamento finale, torturandolo in maniera continua e deliziosa.

Ma, alla fine, dovette ricredersi: sentì Daniele tendersi dentro di lui e riversare nel suo corpo il calore deliziosamente liquido del suo piacere, e Guido gli morse il collo nel percepire quel lampo assoluto accecargli la ragione, mentre anche lui finiva per riversarsi nel corpo del suo compagno. Sentirli così soddisfatti, percepire il suo stesso corpo così completo... condusse il ragazzo al punto di non ritorno.

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