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Mattia deglutì un paio di volte: Guido entrò nello studio a passo marziale, incazzato e preso da tutti i suoi pensieri, tanti da non notare l'altro né tanto meno la sua espressione e si sedette sul divano.

Si ritrovò con la t-shirt, prova inconfutabile del suo tradimento, sotto la nuca. Mosse un po' la testa per cercare una posizione più comoda, ma non ci riuscì: afferrò la t-shirt togliendola da sotto la testa, la guardò per un paio di secondi e poi l'abbandonò accanto a sé.

Mattia si morse un labbro, il Destino aveva deciso per lui, quindi, era arrivato il momento di affrontare quella situazione:

-Daniele è stato qui- disse a bruciapelo e Guido aprì di scatto gli occhi che aveva chiuso. Saltò dal divano avvicinandosi a Mattia e stringendogli le mani intorno le braccia:

-Ti ha fatto qualcosa?- gli domandò l'uomo scuotendolo appena un po'. Mattia cercò di districarsi dalla presa dell'altro:

-Lasciami!- urlò quasi e Guido sgranò gli occhi stupito: -Mi ha detto tutto!-
-Cosa?- gli domandò il tatuatore serrando ancor di più la presa sulle sue braccia:

-Sai benissimo a cosa mi riferisco- ribatté Mattia:
-Quello che so è che, la mia precedente relazione, si è sfasciata proprio per questi motivi: ambiguità e segreti! E non voglio che la cosa si ripeta, quindi faresti bene a dirmi che diavolo sta succedendo!- Mattia riuscì a liberarsi dalla presa di Guido e scappò da lui riuscendo ad interporre tra di loro la scrivania.

-Mi hai tradito- sussurrò il ragazzo ed il volto di Guido si trasfigurò per la rabbia:

-Mi avete rotto i coglioni con questa storia! Io non sono una puttana che va a scopare in giro! Sono un dannato coglione che crede ancora nella fedeltà nei confronti di chi ama!-
-Non li avevi ancora lasciati quando sei stato con me!-
-Ma non li amavo più, dannazione!- urlò Guido e Mattia rabbrividì:
-Io e te non stiamo insieme, quindi...- balbettò, ma l'altro lo interruppe subito:
-Che diavolo vai blaterando? Io e te stiamo insieme, da poco, ma porca puttana, stiamo insieme!-
-Non l'abbiamo mai detto- protestò Mattia:

-Cos'è, siamo tornati bambini di dieci anni? Viviamo sotto lo stesso tetto, ci siamo detti "ti amo", facciamo l'amore e progetti per il futuro...-
-Quale futuro? Quello dove torni a fare sesso con i tuoi ex?-
Guido lo fulminò con lo sguardo e Mattia iniziò a tremare: e se il suo compagno fosse stato sincero? Se fosse stato Daniele a mentirgli? Abbassò gli occhi sul pavimento:

-Aveva la tua t-shirt...- mormorò e Guido andò su tutte le furie:
-Probabilmente l'ha recuperata dal nostro vecchio appartamento!-
-Alessio lo aveva svuotato!-
-Avrà dimenticato quella stupida maglietta!-
-Io te l'ho vista indossare oggi!-
-Ho i doppioni della stessa t-shirt! Ho quasi tutte le magliette uguali! Le compro apposta...-
-Per evitare di farti sgamare?-
-Perché con le cazzo di spalle che mi ritrovo è difficile trovare magliette che mi stiano bene di spalle e di fianchi! Quando ne trovo un modello ne compro diverse, di diversi colori e se non ci sono, anche tutte uguali anche di colore!-
-È una stupidaggine-
-Hai per caso frugato tra gli scatoloni in cui sta la mia roba?- Mattia sobbalzò scuotendo la testa.

Guido si allontanò dalla scrivania e si recò nell'angolo dello studio dove aveva momentaneamente sistemato gli scatoloni con la sua biancheria, ne prese uno già aperto e ne rovesciò il contenuto sul pavimento.

C'erano tre paia di jeans, due giacche di pelle ed una decina di t-shirt... tutte identiche sia nel modello, nel colore rosso, nella stampa che riportavano nella parte frontale: decine di microscopici teschi neri.

Il ragazzo deglutì: non se ne era accorto.

Restava di fatto che Daniele gli aveva riportato una delle magliette di Guido:
-Ma lui ne aveva una delle tue!- protestò il ragazzo debolmente. Guido imprecò battendosi le mani contro il viso:

SCRIVIMI SULLA PELLE Where stories live. Discover now