1. La città degli angeli

6.5K 153 117
                                    



Ho sempre vissuto da sola in un appartamentino di Miami talmente piccolo da far invidia alla regina, ma cosa posso dire a mia difesa, colpa del destino!
A volte mi chiedo se davvero esista, perché se così fosse non penso che sia mai stato dalla mia parte.

Tutti questi anni passati in solitudine mi hanno cambiata, non so se in positivo o in negativo, ma di sicuro mi hanno resa più fredda, ma mai calcolatrice.

Se c'è qualcosa che io odio di più al mondo quelli sono i calcolatori, si nascondono dietro facciate perfette, quando realmente hanno più scheletri nell'armadio che una vecchia sbigottita di novanta anni!

Sono cresciuta, forse troppo in fretta, privata di un'infanzia serena come quella che la maggior parte dei ragazzi vivono.
Vi starete chiedendo sicuramente il perchè di tutto ciò ed io vi risponderò subito: Mio padre e la verità, che a volte può lasciare l'amaro in bocca.

Bene, iniziamo dal principio.

Una bimba, una madre e un padre che vivevano nel piccolo quartiere di Overtown, a Miami.
Lei era solare, dolce come lo zucchero, con dei capelli del colore delle spighe e occhi verdi e scuri come le foglie in autunno. Saltellava ovunque a quel tempo.

Un po' iper-attiva, come tutti i bambini della sua età.
Il suo sorriso era capace di scaldare anche il cuore più freddo di tutti, e le sue guanciotte paffutelle a farla sembrare una tenerona. Il suo nome era Grace, Grace White.

In città era amata da tutti, aveva tanti amici e non poteva desiderare altro.
Sua madre, Catherine era la donna più bella che si fosse mai vista, un angelo: capelli ramati sul dorato e occhi scuri e penetranti, il sorriso era uguale a quello di Grace, avevano la stessa espressione.

Lei e Grace passavano la maggior parte del tempo insieme e anche con suo padre Thomas.
Quello che li univa era vero amore, agli occhi della piccola Grace quasi comparabile a quello delle favole.

Presto però, la piccola vide tutto il suo sogno crollare davanti ai suoi piccoli occhietti innocenti e fragili. Era il 2006, al compiere dei suoi 9 anni spense la sua solita Tropezienne con la mamma, com'era di tradizione.
Non avrebbe mai creduto che al risveglio dal compleanno non avrebbe mai rivisto la sua adorata mamma.

"Avanti Grace, la mamma tornerà, stai tranquilla, è dovuta andare via per lavoro"

Grace la aspettò pazientemente ogni anno, ogni compleanno ad aspettarla seduta sul tavolo verde della loro piccola cucina con due fette di torta Tropezienne.

Lei intanto cresceva, diventava sempre più bella, iniziava pian piano ad avere le sembianze di una donnina, ma all'inizio dell'adolescenza le sue speranze cominciarono a cedere.

Casualmente mentre cercava il nome della mamma sul suo telefonino di vecchia produzione trovò l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata: Un articolo, che diceva che sua mamma era volata via, in un posto dove purtroppo una volta che si va non c'è ritorno.

La povera ragazza non poteva crederci, non poteva accettare di non vedere mai più la sua adorata madre, aveva solo quattordici anni allora.

Inizialmente lei e il padre trascorrevano la maggior parte del tempo insieme, facevano tutto, erano diventati come dei migliori amici inseparabili, fino a che non successe qualcosa di terribile.

Grace non aveva mai pensato a suo padre come ad un uomo fragile, ma trovarlo a casa ubriaco e fuori di senno le servì per capire che le cose non si erano aggiustate, le cose non erano mai andate.

Inizialmente provó ad ignorare, sarà stressato, pensava.
I giorni in cui lo era però aumentarono sempre di più, come la sua aggressività nei confronti di Grace.

TOXIC LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora