3. Si, mi piace lo Starbucks

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Mi avvio camminando a passo svelto dietro Damon, che avendo le gambe più lunghe delle mie va tranquillamente più veloce. Ha una camminata decisa e il petto all'infuori. Mentre cammino, forse andando troppo veloce, vado a sbattere contro la sua schiena. Accidenti, è di marmo, che razza di addominali ha questo qui!

Si gira e mi dà una mano per rialzarmi con un piccolo sorriso che cerca di nascondere a tutti i costi. É un ragazzo molto bello, non posso negarlo.

Attraversiamo i bellissimi corridoi tappezzati e prendiamo l'ascensore per arrivare al piano terra. Passiamo per un corridoio a luci soffuse e il pavimento completamente in mosaico che raffigura delle figure mitologiche. Ci sono alcune boutique nell'Hotel, ovviamente costose, non le comuni boutique. Entriamo in una porta con scritto sopra "palestra" . I miei occhi si illuminano alla sua vista: attrezzi di tutti i tipi compongono la stanza, due casse di grande dimensione sono poggiate davanti al muro specchiato. Una grande tv si trova al di sopra per fare d' intrattenimento. Insomma un paradiso per gli sportivi.

Adesso sono le quattro del pomeriggio, cavoli, ho completamente dimenticato di avvisare Colie !

Mi starà aspettando, vabbè mi chiamerà lei, tanto sono qui. Alla vista di tutti questi attrezzi involontariamente inciampo su una pallina di gomma. Perdo l'equilibrio e vado a finire per terra. Damon arriva in mio soccorso preoccupato, cavoli se fa male il mio sedere ora, se solo non mi fossi distratta.

"Si è fatta male Sgnorina White?" Mi chiede a 3 centimetri dal mio viso

"Non si preoccupi è tutto apposto non mi faccio mica male per così poco, per chi mi ha presa!"

Con tutte le mie forze, nonostante la grande bugia che ho appena detto mi alzo e gli dico :

"Sono una tipa abbastanza sportiva, non c'è problema" Controlla che sul mio viso non ci sia niente di fatto male e i nostri occhi si incontrano. Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si schiarisce la voce. Il mio cuore inavvertitamente ha iniziato a battere più forte, anche se non riesco a capirne il motivo. "Hai un piccolo livido sul viso" Si gira e prendo una grossa quantità di aria. "Allora, qui dovrà pulire gli attrezzi, ordinare la palestra e pulire il pavimento. Gli attrezzi più piccoli puó metterli tranquillamente nei cassetti.

"Ho prenotato la sua camera, starai all' Ocean Hotel per una notte, queste sono le chiavi. Ho fatto tutto io, dal documento alle altre cose, basta che dirà il suo nome, ovviamente deve portarsi le valigie con lei"

Una volta che mi ha spiegato tutto si dilegua senza nemmeno degnarmi di un saluto.

Esco di fretta e furia dalla palestra lasciando per terra i miei guanti, i capelli volano un po' ovunque a causa del venticello e attraverso la sala fatta di mosaico. Rido di gusto e mi sento bene, svagata insomma. Vado a passo svelto il corridoio di luci soffuse e Inciampo su una piccola statuetta raffigurante una palma credo.

Esco dall'Hotel ed entro nel parcheggio, prendo i miei bagagli e cerco su google maps l'Hotel.

Mi faccio le strade di Los Angeles a piedi fino ad arrivare fuori a questo bellissimo hotel. É vicinissimo al Pierce Hotel e inoltre è anche molto bello. Vado dalla receptionist e le chiedo alcune informazioni. Salgo con l'ascensore al secondo piano ed entro nella camera 534.

Entro in camera, mi chiudo dentro e mi appoggio con la schiena alla porta. Con il battito accellerato tiro qualche vestito fuori dalla valigia di fretta e furia e vado nel bagno per prepararmi all'uscita con Colie.

Mi sono asciugata i capelli, messo un jeans semplicissimo e una maglietta. Intanto mi accorgo che sul cellulare ho ricevuto qualche notifica tra cui una chiamata, controllo e trovo due chiamate perse da Colie, poverina deve aver aspettato un sacco.

TOXIC LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora