11. Che rabbia!

1.7K 42 13
                                    

Qualche volta penso, penso talmente tanto da non sapere più a cosa pensare. Cerco di trovare qualche bel ricordo sulla mia infanzia, ma la mia mente è completamente bloccata, non capisco perché non riesco a ricordare. Mi lecco le labbra nella speranza di ricordare il sapore delle sue labbra sulle mie invano. Ormai sono passati un paio di giorni dal bacio, ho completamente ignorato la cosa e ho lavorato ininterrottamente per non pensarci. La sensazione  delle sue labbra sulle mie mi lascia un retrogusto amaro, qualcosa mi dice che avrei dovuto respingerlo. Negli ultimi giorni non l'ho proprio visto, strano, di solito è sempre qui in hotel. Meglio per me. Oggi cercherò di tenermi più lontano possibile da lui concentrandomi sul catering della festa. Sono sveglia già da un po', più o meno dalle 4 del mattino, ora sono le cinque e non riesco a riaddormentarmi quindi mi vesto con la mia divisa blu, mi faccio uno chignon e mi guardo allo specchio. 

È davvero questo quello che voglio? Da una parte stare qui mi sta facendo stare bene, con tutte le belle persone che sto conoscendo mi sento finalmente felice. Ma mi merito tutto questo? Esco dalla mia camera con le cuffiette alle orecchie, un block notes e delle matite colorate e vado lungo la riva della spiaggia dell'hotel, faccio partire la playlist e inizio a cantare sulle note di Adele "Tired". Cantare è uno di quei talenti che tengo nascosto, è come se la mia anima potesse finalmente parlare quando lo faccio, riesco ad esprimermi al massimo ed è sempre stato il mio modo di sfogarmi. Mi siedo sulla sabbia mentre una leggera brezza mi accarezza il viso. Il mio sguardo si sposta sul panorama, chiudo gli occhi tolgo le cuffiette e mi godo il leggero scrosciare delle onde contro gli scogli. Amo il mare, mi riconosco in esso, magnanimo e grande. Alzo un po' il tono della voce cercando di non disturbare chiunque possa trovarsi nei paraggi:

"I'm tired of trying

Your teasing ain't enough

Fed up of biding your time

When I don't get nothing back"

Mi alzo per avvicinarmi al mare e sentirne la temperatura. "É brava a cantare" Ed eccolo, proprio lui che tra tutte le persone avrei voluto evitare. Si siede sulla sabbia affianco a me, a quel punto mi alzo per andarmene, so di non poter scappare da questa situazione per sempre ma probabilmente questo bacio non avrà significato niente nemmeno per lui quindi perché darci peso. "Ieri sera è stato uno sbaglio. Non accadrà più" Sapevo che questa sarebbe stata la risposta ma la senszione che mi attanaglia il petto mi suggerisce che forse avrei preferito una risposta diversa. "Certo, ovviamente è stato uno sbaglio, non si preoccupi, lasciamoci tutto alle spalle, è stato un errore che non si ripeterà" Si alza da terra e si infila le mani nelle tasche, deglutisco rumorosamente e lo sento allontanarsi sempre di più.

É passata qualche ora e ho organizzato tutto, mi trovo in cucina e mi sono affiancata Colie per un aiuto. Perché mai mi avrà messo come dirigente del catering? Uno scherzo del destino ovviamente. È composto da quasi tutti ragazzi giovani, non ho avuto tanto tempo per conoscerli a lavoro. Sono 10 in tutto coloro che devono servire le portate comprese me e Colie. "Per iniziare portate degli stuzzichini, anche qualche cocktail, non esagerate non devono ubriacarsi però" "Portiamo anche lo champagne?" Sta volta è un ragazzo alto moro con gli occhi scuri a parlare, sembra carino, leggo sull'etichetta della divisa il nome Kevin Moore."Non ancora Kevin" Intimidito abbassa lo sguardo, sono così spaventosa? "Forza tutti a lavoro! Deve essere impeccabile la festa!" Accennano tutti a un si e la festa parte.

Ormai è passata qualche ora, sono le due meno venti di sera, la musica è forte. Sento qualcuno degli invitati chiamarmi. "Cosa desidera?" A causa delle luci non avevo notato che fosse Madison."Portaci da bere su" Mi dice facendo un gesto della mano e con un tono derisorio. Pr3endo un bel respiro e decido di ignorare le sue provocazioni dato che non è il posto dove poter reagire. "A e vorrei anche un po' patatine, anche dei gamberi, vabbè si hai capito no?" Solamente il suono della voce o per meglio dire rumore è fastidioso. Mi chiedo Damon come faccia a sopportarla, un essere così superficiale.

"Certo glieli porto subito" Ovviamente non aveva ancora finito, avrei dovuto prevederlo. "Aspetta, anche un po' di sushi, non dimenticare la salsa di soia." Mi tengo composta e con il sorriso più falso che riesco a fare le dico: "Ok, arrivo subito" Improvvisamente sento uno sguardo bruciarmi la schiena, mi giro leggermente e lo trovo fissarmi, dopo qualche secondo distoglie lo sguardo per posarlo su Madison. La festeggiata gli sta appiccicata, sotto ai miei occhi danno inizio ad un bacio più che disgustoso. Me ne vado, non ho voglia di assistere alla scena sinceramente. Vado a prendere ciò che mi ha chiesto la bionda ossigenata.

"Sei molto bella sta sera" Dice Kevin sorridendo. "Non esageriamo, comunque anche tu non sei male" Si gira e sorride arrossendo imbarazzato, è buffo. "Qualche volta magari possiamo uscire insieme che ne dici?" È carino e anche gentile, quindi perché no. "Quando?" Ci pensa su e mi risponde. "il venerdì che viene?" Intanto una persona entra nella cucina senza permesso e già mi preparo con la mia cucchiarella di legno per andare a cacciarlo. "Fuori! Non si può entrare qui!" Ma ovviamente il fato sarà sempre dalla mia parte perché è arrivato Pierce, ma poco me ne importa. "Allora sei libera questo venerdì?" Insiste Kevin. Vedo Damon guardarlo con disprezzo "Signor Pierce ha bisogno di qualcosa?" Mi ignora completamente e si rivolge a kevin. "Non lo sa che questo genere di cose sono vietate sul posto di lavoro, Moore? E in più signorina White avrei piacere di parlarle in privato" Da che pulpito arriva la predica.

"Per me Kevin può restare, al momento sarei molto occupata con il catering quindi credo che sia meglio parlarne dopo"
Scandisco bene le parole, sappiamo entrambi cosa succede se siamo da soli: Niente di buono. Mi tira da un braccio e mi trascina al piano di sopra in uno sgabuzzino.

"Cos'è che non capisce della parola dopo?" Mi fissa negli occhi intensamente. "Si stia zitta" Che insolente. "Venerdì signorina White uscirà con me" La convinzione con cui lo dice mi fa scappare una risata. "Pftt ma si sente? Il mondo non gira intorno a lei, se non voglio uscire con lei non ci esco. Si sente così potente da potersi comportare da arrogante con qualsiasi persona?" Ignorandomi completamente dice: "Ok può, bene allora venerdì verrò a bussarla alle 7:00"

"Ma-"

"Devo farle vedere una cosa" La vicinanza mi permette di sentire il suo profumo afrodisiaco, colonia. Distratta da questo particolare mi accorgo che di lui ormai non c'è più traccia. Pazienza, esco da quello sgabuzzino e vado a prendere il cibo e le bevande che mi aveva chiesto Madison. "Ecco a te" Dopo due secondi tutto quello che stavo portando viene rovesciato da lei addosso a me, possibile che io non riesca nemmeno a evitare uno sgambetto? "Ecco ciò che ti meritavi" Inspira ed espira Grace, tu sei più forte di lei, non cedere alla rabbia. "Che cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua? Non parli più così tanto?" "No, sto semplicemente facendo il mio lavoro e seconda cosa non ho tempo da perdere per una litigata con te" In uno scatto d'ira mi tira per i capelli, io cerco di difendermi, le prendo i polsi e li strattono dopodiché lei mi prende lo chignon e lo tira fortissimo. Inizia una specie di rissa tra me e lei solo che quando sto per colpirla dritta in faccia vengo tirata all'indietro da lui.

"Che sta facendo, gli ospiti si stanno lamentando si dia una sistemata!" Con quale coraggio mi viene a dire una cosa del genere dopo che è stata lei ad iniziare? "Si rende conto che la sua bellissima ragazza mi ha fatto uno sgambetto rovesciandomi tutto addosso e ridicolizzandomi davanti a tutta questa gente. Cosa si aspettava, che mi sarei stata zitta? É da tutta la sera che mi tratta così, mi è d'intralcio nel mio lavoro ed è totalmente scorretta!"

"É in condizioni pietose, le do un cambio, aspetti qui" Quella vipera, lo sapevo che non mi sarei dovuta fidare, adesso sembro uscita da una battaglia all'ultimo sangue: Capelli slegati a leoncino, vestiti puzzolenti di alcool e cibo, in più lividi dappertutto. "Tutto ok?" Chiede Kevin con uno sguardo preoccupato. "Si non preoccuparti, ho appena partecipato ad una rissa con Madison. Niente di rilevante." Mi guarda sconvolto. "Vado a pulire il casino" Potrò mai avere un minuto di pace? Vedo arrivare Damon con il cambio. "Ho preso questo vestito dall'armadio di Madison, non è del tutto adatto ma tanto tra poco se lo toglierà" Mi guarda con uno sguardo divertito alzando poi il sopracciglio. "Mi scusi, ma lei davvero crede che io sia capace di indossare quel vestito?"  "É solo per poco, non vorrà mica restare con quello?" Quello straccettino copre tutto tranne quello che dovrebbe essere coperto. "ehm, siamo sicuri che ci sia solo questo?"


CHE NE PENSATE?
LASCIATE UN STELLINA PER IL CONTINUO❤️❤️

TOXIC LOVEWhere stories live. Discover now