1. L'inizio

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* settembre 2017 *

<< l'allenamento di oggi è stato devastante >> la voce limpida della ragazza  mi arriva chiara attraverso quel piccolo apparecchio elettronico, momentaneamente attaccato al mio orecchio << immagino

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<< l'allenamento di oggi è stato devastante >>
la voce limpida della ragazza mi arriva chiara attraverso quel piccolo apparecchio elettronico, momentaneamente attaccato al mio orecchio
<< immagino... devi essere fiera di te.
non capita tutti i giorni di essere la prima ballerina della scala >> risposi mentre incominciai a cercare le chiavi di casa all'interno della mia piccola, ma comoda, borsetta nera
<< hai ragione, magari un giorno anche tu ballerai in questo teatro >> la voce di bianca si fece leggermente cupa  
<< non succederà mai e poi ho chiuso con la danza>>  girai le chiavi all'interno della serratura
   <<quanto talento sprecato >>  la ragazza sospirò
<< insomma come va ad olbia ? >> si limitò a chiedere, cercando di cambiare discorso quando non sentì una risposta all'affermazione fatta precedentemente.
Bianca era convinta che sprecassi il mio talento,
Tanti sacrifici  fatti per poi mollare tutto all'ultimo.
Si lamentava.
Ma infondo a lei andava bene così.
Aveva preso il mio posto, il posto che mi spettava, che mi ero guadagnata con tanto impegno.
Mi ero ritirata all'ultimo secondo, qualche ora di partire.
<< non potevo lasciare mia madre da sola e poi devo lavorare>>  sospirai  <<comunque
qui va come sempre, niente di nuovo >>
dissi riuscendo, finalmente, ad entrare nel mio piccolo, ma accogliente, appartamento che, da 17 anni, condividevo con mia madre
<< mi stanno chiamando, ci sentiamo dopo ''
bianca mi chiuse il telfono in faccia senza darmi  il tempo di ricambiare il saluto.
Misi il telefono nella tasca dei Jeans che indossavo, 
l'enorme silenzio che reganva all'interno dell'abitazione mi provocò una brutta sensazione.
C'era qualcosa che non andava.
Ne ero sicura.
<< mamma sei in casa ? >> chiesi ad alta voce aspettando, per qualche secondo, una risposta che però non arrivo.
Non mi sentiva ? Era uscita di casa ? Pensai,
feci un breve giro dell'appartamento senza trovare traccia della persona che, solitamente, aspettava il mio ritorno comodamente seduta sul adorato  divano.
Arrivai difronte alla porta del bagno,
Strinsi la maniglia tra la mia mano.
Una strana sensazione si impossessò di me.
Non poteva succedere, non di nuovo
la mia mente incominciò ad vagare di mille pensieri.
Abbassai la maniglia, verso il pavimento, aprendo lentamente la porta che mi divideva dal bagno.
Il sangue mi si gelò nelle vene, quando il mio sguardo si posò sulla vasca da bagno.
Lei era lì.
L'acqua ricopriva perfettamente il suo corpo inerme.
Raggiunsi il bordo della vasca, sporco di una poltiglia  verde. Vomito.
Osservai il corpo, un laccio emostatico stringeva con forza il suo braccio destro  << mamma ? >> la chiamai incerta, mi inginocchiai lentamente.
Scossi il suo corpo in attesa di una sua risposta che però non arrivò
<< mamma mi senti ? >> una lacrima rigò il mio volto divenuto pallido
<< bambina mia >> un sussurrò attirò la mia attenzione.
Aprì leggermente gli occhi,  istintivamente gli spostai i capelli i lunghi capelli bagnati che gli ricadevano sul viso mentre le lacrime incominciarono ad uscire dai mei occhi senza controllo.
<< mi dispiace >> disse con voce flebile.
Chiuse gli occhi.
<< No. No. mamma !
non mi lasciare '' urlai  disperata,
Forse potevo salvarla pensai.
Mi diressi velocemente verso i cassetti del bagno cercando tra le varie medicine lì presenti.
Dove lo messa ? Dove lo messa ?
Feci cadere alcune pastiglie sul pavimento e finalmente vidi la piccola boccetta di naloxone, utile in caso di emergenza.
Emergenze come queste.
Emergenze a cui ero abituata da tutta la mia esistenza.
Afferrai velocemente la boccetta ma ben preso mi accorsi che essa era completamente vuota.
Sfilai il telefono dalla tasca.
Composi velocemente il numero dei soccorsi.
<< 118 qual'è  la sua emergenza ?''
una voce maschile mi rispose con estrema tranquillità
<< mia madre, l-lei è in overdose.
I-i-io penso sia morta.>>




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