Capitolo 11

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'' bice '' sentì  qualcuno toccarmi la spalla di conseguenza apri lentamente gli occhi per capire chi fosse  '' manuel ''  dissi appena misi a fuoco il suo viso '' chica perché stavi dormendo qui ?'' mi chiese alzando un sopracciglio  '' ho litigato con maurizio '' dissi mettendomi a sedere sul divanetto dello studio '' cos'è successo ?''   chiese preoccupato sedendosi vicino a me  '' greta ''  dissi semplicemnte senza scende nei minimi  dettagli  '' la sua ragazza ?'' chiese curioso ''  si, non la sopporto ''  dissi incrociando le braccia al petto '' cosa ti ha fatto ?''  mi guardò in attesa di una risposta  '' mi odia, ne sono certa '' ammisi  '' è poi non capisco come maurizio possa essere fidanzato con una così  '' continuai a parlare scuotendo la testa  '' si amano ''  rispose lui  
'' andiamo hanno quattordici anni di differenza '' dissi scioccata '' un pò come noi chica '' disse lui facendo una leggera risata  
'' noi non stiamo inseme ''  dissi per poi gurdarlo negli occhi, ricambiò  il mio sgurdo avvicinando il suo viso al mio è con una mano sposto una ciocca  di capelli che mi copriva parte del volto,  guardai le sue labbra per poi avvicinarmi di più a lui ma fu quando le distanze si stavono per annulare che la porta si apri di scatto  '' che sta succedendo qui ?''  maurizio entro nella stanza e manuel si alzò velocemente ''niente me ne stavo andaqndo ''  dissi imitando   il gesto precedente di manuel 
'' bice dobbiamo parlare ''  disse maurizio freddamente  '' possiamo farlo stasera ?''  gli chiesi alzando entrambe le sopracciglia  '' si '' rispose sottovce alla domanda.

'' qundi cosa mi dici di manuel ?'' chiese per l'ennesima volta bianca al telefono 
'' se ti interessa tanto perché non lo chiedi a lui ?'' risposi sentendo il nervosismo crescere in me
'' non mi ha voluto dare il suo numero '' disse con voce leggermnte disperata '' insomma perché mai non avrebbe dovuto darmelo ? ''  sbuffò
  '' non saprei, adesso devo chiudere è tornato maurizio ''  dissi a bianca salutandola, spensi la chiamata riponendo il telefono nella tasca dei jeans
'' allora di cosa volevi parlarmi ?''  chiesi a quest'ultimo  '' mia madre ''  disse per poi corregersi subito dopo  '' tua nonna, ha scoperto che ti ho in casa e adesso vuole conoscerti ''  ammise leggermente nervoso  '' ho una nonna ?'' chiesi sorpresa   ''  ed anche un nonno '' disse guardandomi negli occhi  '' gli ho detto che ti avrei portata a conoscerli e così o prenotato un volo per domani '' disse  '' per domani ?'' chiesi sorpresa '' si andiamo ad Olbia due settimane''   annuì  alla sua affermazione senza controbattere, rivedere olbia non mi avrebbe fatto di certo male anche se iniziavo ad abituarmi alla grande Milano '' viene anche manuel con noi '' disse per poi chiudere il discorso.
'' pronta per il volo ? '' mi chiese manuel una volta che fummo al aeroporto   '' si ''  dissi convita
'' guarda, abbiamo i posti vicino  '' mise davnti ai miei occhi il suo biglietto facendomi notare la piccola coincidenza,  il viaggio fu più breve del previsto, nessuno apri bocca per tutta la durata del volo, in meno di due ore fummo ad olbia, nella mia terra, nella mia adorata città che successivamente scoprì  fosse anche quella di manuel '' è quindi abitavi  davvero qui ? ''  chiesi a quest'ultimo  una volta che con il taxi passammo davanti alla sua vecchia abitazione
'' si, ci ho passato tutta la mia infanzia ''  fece un sorriso pieno di malinconia.

mi morsicai leggermente il labbro inferiore mentre la mia mano stringeva con forza il manico della valigia, avevamo lasciato manuel a casa dei suoi genitori ma adesso toccava a noi tornare a casa, guardai Maurizio evidentemente  più nervoso di me, mi resi conto in quel momento di quanto la mia vita fosse cambiata in così poco tempo, mi resi conto di quante persone avevo conosciuto  e di quante ne stavo per conoscere, i pezzi mancanti della mia esistenza si stavano ricostruendo lentamnte è ciò che prima non aveva un senso adesso sta incominciando a prenderlo  '' tu devi essere bice ?''  la voce di una donna mi fece staccare gli occhi da maurizo per portare l'attenzione su di lei  '' si, sono io '' dissi facendomi coraggio  '' sono anna, la mamma di maurizio ''  disse la donna spalancando leggermnte la porta di casa sua  '' entrate '' ci disse facendoci spazio,  Maurizio mise una mano dietro la mia schiena accompagnandomi dentro l'abitazione
  '' sapevo che primo o poi sarebbe arrivato questo momento ''  anna prese la parola  '' ho lui é raimondo mio marito '' l'uomo venne verso di me stirngendomi una mano in modo affettuoso
'' abbiamo tanto di cui parlare '' disse,  vidi  anna squadrarmi dalla testa ai piedi facendomi un leggero sorriso  '' magri domani mamma, siamo stanchi per il viaggio vero ?''  maurizo mi guardò in cerca di una conferma, supplicandomi con lo squadrdo di dargli ragione '' si '' dissi subito dopo, capii che per qualche motivo, a me sconosciuto, voleva evitare il discorso - forse non era ancora pronto - pensai.

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Tutto passa // hell raton Where stories live. Discover now