Capitolo 13

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" manuel non sai che piacere averti a cena "  Anna guardò manuel seduto davanti a me, erano trascorsi due giorni da quando eravamo arrivati ad Olbia " anche per me è un piacere essere qua "  rispose il ragazzo con un grade sorriso " sai Bice, manuel passava le sue giornate qua con tuo padre a fare musica e guardali ora dove sono arrivati " disse Anna con l'emozione nella voce, manuel mi guardò imbarazzato accennandolo un sorriso che ricambia subito dopo, una volta finito di mangiare aiutai Anna a sparecchiare la tavola mentre gli uomini di casa stavo stravaccati sul divano " ho visto come vi guardavate a cena  " Anna parlò sottovoce passandomi un piatto da poggiare sul lavandino " chi ? " chiesi non capendo a cosa si riferisse " andiamo! Tu e manuelito " esclamò ridendo
" siete cotti l'uno dell'altro se solo non fosse per la differenza d'età " continuò il suo discorso sottovoce  " non c'è assolutamente niente tra noi due "  dissi imbarazzata " certo! è troppo grande per te ma se fossi stata più grande sareste stati perfetti " ignorai i discorsi di Anna che non facevano altro che confondermi le idee, sentì la suoneria del telefono, che presi subito dopo // ti diverti con i nonni ? //  lessi uno dei  messaggi che mi erano arrivati // dimmi cosa cazzo vuoi ? // scrissi perdendo quel poco di pazienza che mi era rimasta in corpo // devi scontare il tuo debito //  la risposta non tardò ad arrivare facendomi gelare il sangue nelle vene.
Accesi la televisione abbassando il volume al minimo in modo da non svegliare le persone che dormivano in casa, era notte ma i troppi pensieri non mi fecero chiudere occhio, avevo paura e non mi sentivo al sicuro, sapevo che lasciando Olbia improvvisamente ci sarebbero state delle conseguenze " sei ancora sveglia ? " Maurizio fece il suo ingresso nel salotto " si, non riesco a dormire " ammisi con un po' di tristezza nella voce " bice, so di doverti delle spiegazioni " mi guardò negli occhi " se non vuoi non devi " dissi cercando di comprenderlo " quando jessica rimase incinta decisi di prendermi le mie responsabilità, gli dissi che ti avrei crescita, che l'avremmo fatto insieme " ammise con tono triste " ma dopo la tua nascita mi resi conto di quanti sacrifici avrei dovuto affrontare, non ero pronto per diventare padre, non ero responsabile neanche di me stesso " disse tutto d'un fiato " secondo te lei era pronta, aveva sedici anni cazzo eppure a scelto di tenermi " parlai con tono duro e altro " la verità è che sei un vigliacco " dissi pensando a tutti i sacrifici che mia madre aveva fatto nel corso degli anni " hai ragione bice, non sarò mai pronto per fare il padre ma ci sto provando" ammise abbassando lo sguardo "   Un bambino che vuole fare il padre " dissi con cattiveria facendo una piccola risata isterica  " spero potrai perdonarmi un giorno " disse sottovoce per poi abbandonare la stanza.
// manuel ? Ottima scelta chissà cosa penserebbe di te se sapesse quello che facevi per vivere // 

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Vi do la buonanotte con questo capitolo

Tutto passa // hell raton Onde as histórias ganham vida. Descobre agora