Sixteen;

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Tanner's Pov

Non potevo respirare. Non sapevo cosa pensare. L'uomo che pensavo fosse morto per tutto questo tempo era di fronte a me in questo momento.

Non si è mosso neanche lui. Si stavamo fissando l'un l'altra.

Finalmente lui parlò. "Non posso credere che tu sia qui. Tutto questo tempo" si interruppe.

In quel momento non m'importò più. Non mi importava di quanto fossi arrabbiata con mia madre, non mi importava del fatto che tutti a scuola mi prendevano in giro.

Tutto quello di cui mi importava era finalmente poter stare con mio padre.

Corro e salto tra le braccia di mio padre, lui mi stringe forte. "Mi sei mancato così tanto" sussurro, il più forte possibile.

Alcune lacrime mi solcano il viso ma le asciugo appena lui si allontana leggermente dall'abbraccio. "Sei diventata così alta. I tuoi occhi sono sempre gli stessi" dice con un sorriso.

Sorrido mentre lui mi asciuga una lascrima dalla guancia. Mi volto e vedo Shawn e Marley in piedi dietro di me. "Uh papà questa è Marley, la mia migliore amica e la ragazza con cui lavoro. E lui è Shawn, il mio ragazzo" spiego facendo un passo indietro appena Shawn cinge i miei fianchi con il suo braccio.

Mio padre guarda Shawn negli occhi. "La tratti bene?"

"Come una principessa, signore" risponde con un sorriso.

Mio padre ci guarda per un momento prima di sorridere. "Tanner questa è la tua matrigna, Abigail" spiega lui.

Guardo verso la donna bionda che aveva aperto la porta. Lei mi sta sorridendo, ed io sorrido di rimando.

"Bhe entriamo tutti e ci riuniamo?"

***

"Quindi appena sono tornato tua madre era scioccata e.. irritata? Mi ha detto di andarmene. Ed io non potevo fare nulla a riguardo.  Lì ho iniziato a scriverti lettere e ad inviarti i soldi"

"Che non ho mai ricevuto" dissi.

Mio padre annuisce e continua "Ed ora tu sei qui. Finalmente so che stai bene" Mi sorride. "Quindi dove sei stata?"

Shawn mi prende la mano ed intreccia le nostre mani insieme. "Sono stata da Shawn. Sua madre è stata molto gentile con me nel darmi in posto in cui stare"

Mio padre sorride a Shawn. "E' molto gentile da parte sua. Ma non state dormendo nello stesso letto vero?"

"No certo che no" Dice Shawn.

Mio padre si rilassa appena Shawn dice quelle cose. Bhe almeno gli piace.

"Tanner lo so che questo può sembrarti una domanda strana. Ed io posso darti tutto il tempo che vuoi per pensarci. Ma cosa ne pensi di venire a vivere qui con me e Abigail..?" chiede papà.

Lancio uno sguardo verso di Shawne lo vedo che si sta passando una mano tra i capelli. Sta probabilmente pensando la mia stessa cosa. 2 ore di distanza l'uno dall'altra? Come potrebbe funzionare?

"D-devo pensarci" dico tirando un piccolo sorriso.

"Okay bhe puoi chiamarmi appena avrai preso una decisione? Hai un telefono?" chiede.

"Um no mamma non mi ha mai permesso di averlo perchè sarebbe costato troppo" spiego.

"Te ne prenderemo uno" dice Abigail. 

"Non dovete-"

"Ma vogliamo"

Annuisco. Shawn, Marley ed io ci alziamo. Io abbraccio Abigail e papà e sussurro un 'ci penserò'. Loro danno a Shawn il loro numero finchè non mi avranno comprato un cellulare, quindi gli avrei potuto dare una risposta in alcuni giorni.

"Ciao papà e Abigail. Ci sentiamo" Dico sorridendo mentre entravo nell'auto di Marley. Shawn era già seduto nei sedili posteriori.

Appena entro in macchina Shawn mi bacia sulle labbra. "Non voglio che tu te ne vada" mormora.

Mi avvicino al suo viso e lo bacio ancora. "Non pensiamoci proprio adesso, okay?" chiedo.

Lui risponde con un cenno.

Shawn's Pov

"Non pensiamoci proprio adesso, okay?" Tanner mi chiede. Io annisco leggermente e la stringo a me.

Avevo appena fatto in modo che fosse mia. Ed ora sarebbe probabilmente andata via per vivere a dure ore di distanza? Qual'è il punto di avere una relazione se non possiamo vederci nemmeno una volta a settimana.

Lo so che ci sono FaceTime, Skype, i messaggi e roba del genere. Ma non è la stessa cosa.

Elimino quel pensiero dalla mente, chiudo i miei occhi e appoggio la testa su quella di Tanner. Lentamente mi addormento.

**2 oRe DoPO**

"Shawn.."

"Shawn"

"SHAWN PETER RAUL MENDES" Tanner urla nel mio orecchio.

"Cosa uh? Chi è morto?" mormoro stanco, strofinandomi gli occhi.

"Nessuno è morto idiota. Siamo a casa tua" spiega lei.

Aspetta sono già passate due ore?

Scuoto la testa ed esco dall'auto, prendendo la borsa di Tanner e la mia dal bagagliaio. Saluto Marley e se ne va.

Io e Tanner veniamo accolti da mia madre, io le do un bacio sulla guancia e l'abbraccio. "Mi sei mancata" dico ridendo un po'.

Io e Tanner saliamo le scale per posare le nostre borse. Lei si siede sul mio letto e si passa una mano tra i capelli ricci.

"Quindi due ore di distanza.." mormoro rimanendo di fronte a lei. Mi piegai sulle ginocchia così da guardarla negli occhi.

Tanner chiude i suoi occhi e sospira. "Sto seriamente pensando di andare a vivere con lui" dice.

"Non puoi essere seria" dico con una risata appena mi alzo.

"Sono seria" fa una pausa. "E' mio padre"

"Tanner potrebbe essere un tizio che vuole abusare di te! Non lo conosci nemmeno!" sostengo io.

"Ma è mio padre! Ha provato a contattarmi per anni affinchè fosse certo che stessi bene! Dubito seriamente che possa farmi del male!" dice Tanner alzandosi in piedi.

"Non lo sai quello!" borbotto. "C'è voluta un'eternità per farti solamente parlare con me. Ed ora incontri tuo padre e tutto ad un tratto poni tutta la fiducia del mondo in lui? Non lo conosci!"

"Tu puoi vivere con tuo padre perchè io non posso vivere con il mio?!"

"Tanner smettila! Mi sto preoccupando per te" spiego.

Tanner scuote la testa ed io abbasso lo sguardo verso di lei. Una lacrima scende lunga la sua guancia. "No. Tu ti stai preoccupando solo di te stesso. Tu non vuoi che io vada perchè ne saresti sconvolto. Come pensi che io mi senta, Shawn? Voglio lasciarti? Diamine no. Ma non posso restare qui per tutto il liceo. E mio padre è l'unica persona da cui io possa andare" Lei si asciuga gli occhi con rabbia. Faccio un paso verso di lei per asciugarli una lacrima. "Non toccarmi" mormora lei con rabbia prima di camminare fuori dalla mia stanza.

"Tanner torna indietro" dico seguendola lungo il corridoio. "Mi dispiace! Non voglio perderti okay?" lei si ferma. "Non mi piace il pensiero di vivere a due ore di distanza da te perchè significherebbe non poterci essere quando stai male. Non potrò più cantare per te se non riesci ad addormentarti. Non potrò più fare quelle cose sdolcinate che si fanno nelle relazioni e che voglio fare. Non voglio lasciarti andare.. perchè ti amo troppo" dico.

Tanner si gira e la stringo in un abbraccio. "Ti amo.." sussurro di nuovo. "Fino alle stelle e indietro"




Alone [Shawn Mendes]Where stories live. Discover now