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"Non posso crederci" seguo con lo sguardo la figura di Rachel fare avanti e indietro
Me ne sto seduta sul cuscino a gambe incrociate e con accanto un Gabriel inginocchiato sul pavimento, che tiene la testa abbassata e uno sguardo colpevole. Mi viene da ridere nel vederlo così e porto una manciata di popcorn alle labbra per poi scuotere la testa
"Cosa diavolo hai che non va? Insomma, manco a scuola per un giorno e tu convinci Kaylee a essere la scopaamica di Colin Smith" grida incredula e arrabbiata
"Mi sembrava una buona idea" borbotta lui come un cucciolo maltrattato
"Una buona idea? Smith è uno svitato Gabriel, quel ragazzo potrebbe uccidere Kay prima del tempo" gesticola arrabbiata
"Sei la solita esagera-" Gabriel alza lo sguardo ma Rachel lo fulmina con lo sguardo costringendolo a fargli riabbassare la testa
"Tu non dici niente?" Mi guarda esasperata
"Cosa dovrei dire? Da una parte mi sembra che abbia ragione" ammetto
"Non puoi essere seria" sospira allibita
"Perché scusa? Potrei passare un mese a divertirmi, potrei semplicemente limitarmi a fare un po' di sesso con lui, non mi sembra il caso farne una questione di stato" esclamo
"Ma perché proprio Colin? Non avresti mai dovuto fare sesso con lui a quella festa, è tremendo, ha una pessima reputazione" piagnucola come una bambina sbattendo i piedi sul pavimento
"Per questo" annuisco "Tutte le ragazze che sono state con lui ne parlano come se fosse un Dio del sesso, voglio divertirmi da matti per una volta" alzo le spalle
"Potresti finire nei guai, la sua routine è farsi sospendere a scuola perché lo beccano sempre a fare sesso" mi canzona
"E se anche mi sospendessero? Che conseguenze avrà sul mio futuro?" commento con fare drammatico
"Te lo lascio fare se prometti di stare attenta, non sei affatto immune alle conseguenze e non voglio che tu finisca nei guai" mi punta un dito contro
"Sarà fatto signor capitano" alzo le spalle e porto due dita sulla testa come il cenno dei subordinati
"Vedi, se lei è felice facciamola provare" cerca di dire Gab
"Io ti uccido prima o poi, sappilo" ringhia lei per poi sedersi sul piccolo sgabello mentre, finalmente, Gabriel si alza tornando a sedersi al mio fianco

Mi lascio cadere all'indietro sui cuscini sul pavimento e osservo il soffitto dipinto di stelle della mia casa sull'albero in giardino, è sempre qui che io, Rachel e Gabriel veniamo per parlare.
"Ragazzi" proprio in quel momento mio padre ci raggiunse salendo le scale di legno lungo il tronco e portandoci delle bibite e degli snack "La prossima volta potreste non usarmi come cameriere" domanda retorico, tuttavia ridendo divertito
"Grazie zio Erik" sorride Rachel aiutandolo con la merenda poggiando tutto sul pavimento ricoperto da un enorme tappeto colorato
"Scoiattolina io vado a lavoro, torno tardi" mi informa e io annuisco "Non dimenticarti di prendere le medicine, va a letto presto e chiudi la porta a chiave, ti ho lasciato la cena nel frigo, mangia prima di andare a dormire" mi raccomanda premuroso come sempre
"Grazie" sorrido
"Ciao ragazzi" saluta gli altri due
"Ciao zio" mormora Gabriel con la bocca piena di patatine
"Brutto idiota, cerca di non ingozzarti in quel modo, sei a dieta ferrea per la prossima partita" gli fa una smorfia prima di andar via
Ecco il rapporto che mio padre ha con Rachel e Gabriel, sono come figli per lui.

Appena restiamo nuovamente solo noi tre, Rachel mi guarda seria e io so che ha qualcosa da dirmi.
"Sono pronta" annuisco facendogli capire che può dirmi qualsiasi cosa
"Mamma dice che zio ha detto che non vuole vendere la casa" sgancia la bomba seria
"Lo convincerò io" annuisco sospirando frustrata e passandomi una mano sul viso "Gli parlerò e lo convincerò a vendere"
"Ma perché è così importante per te?" domanda Gabriel curioso
"Ho sempre vissuto qui per tutta la mia vita" sorrido nostalgica osservando le foto di me e i miei genitori attaccate al muro e illuminate dalle lucine che avevo sistemato per tutta la casetta "qui è morta la mamma e qui morirò io, come credi starà lui tra un mese tra queste quattro mura? Voglio che stia bene, non mi darò pace altrimenti" ammetto con un nodo allo stomaco
"Magari vivere nei ricordi gli farà bene, gli servirà per sentirvi più vicine" Rachel poggia una mano sulla mia spalla
"Conosco mio padre, ne sarà distrutto e ho paura che possa fare qualcosa di avventato, ecco perché voglio che stia con te e zia per un po', poi dovrà ricostruirsi una vita ed essere forte" esclamo torturandomi le mani
"Smetti di parlare così, magari-" tenta Gabriel sorridendo per cercare di alleggerire la tensione
"Niente 'magari' Gab, lo sapete meglio di me" mormoro "Se posso superarlo io, dovete farlo anche voi" li guardo per poi accennare un sorriso dolce ad entrambi

Con amore, Johnny.Where stories live. Discover now