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Osservo con un sorriso amaro le foto attaccate numerose sul muro della mia casa sull'albero, il mio posto del cuore. Sfioro con le dita del foto di me da piccola con i miei genitori e mi sorride il cuore, poi quelle con Rachel e Gabriel, quelle con tutti i miei amici fatte durante la vacanza sulla neve, poi tutte quelle di me e Colin, e ne erano tante. Sospiro e mi lascio cadere sul grande tappeto osservando le stelle dipinte sopra il soffitto. Mi sento tranquilla, sorriso di tanto in tanto e sospiro con il cuore leggero, era come dire un addio a tutto il mio mondo, le mie cose, la mia stanza, la mia casa sull'albero, ma non volevo piangere al contrario avevo voglia di vedere ogni cosa a lungo, anche se per l'ultima volta.
"Kaylee, forza dobbiamo andare" sento la voce di mio padre in giardino e volto il capo, mi alzo e faccio per raggiungerlo, ma prima afferro la frequenta di foto con Colin fatte nella cabina fotografica, sono le mie foto preferite queste. Le porto con me e la infilo nello zaino per poi raggiungere mio padre accanto alla nostra auto.
"Sei pronta scoiattolina?" domanda chiudendo il bagagliaio dopo aver posato la mia valigia
"Si, possiamo andare" annuisco e lui mi sorride appena per poi salire un auto per primo

Oggi mi avrebbero ricoverata all'Atlantic Hospital Central, avrei passato lì qualche giorno per tenere sotto controllo i miei parametri e i dolori al cuore che ormai erano da routine. È stato il dottor Parker ad avercelo consigliato, avevamo ricevuto una sua email dove ci spiegava della sperimentazione di questo farmaco che avrebbe dovuto aiutarmi ad avere più tempo, o almeno ci provavamo, mi aveva messa in guardia sulle probabilità di riuscita, e diciamo che non erano molto alte, ma Colin e mio padre avevano insistito così tanto che ho accettato per la loro tranquillità, e diciamo che dopo lo sgozzo dell'altra sera da parte di Colin, non me la sentivo di dirgli di no.

Arrivati in ospedale io e mio padre siamo stati accolti dal dottor Davis Michelson, sarebbe stato lui a seguirmi con la terapia, era un'amico del dottor Parker e mi sentivo in buone mani. La stanza che mi hanno affidato si trova al terzo piano, infondo ad un corridoio dopo la reception del piano, era solo per me e oltre ad essere grande aveva una vista sulla città da togliere il fiato.

"Stanza numero 101" legge mio padre sulla porta trascinando la mia valigia all'interno della stanza
"Mi piace, mi ricorda la carica dei 101" scrollo le spalle facendo ridere sia lui che il dottore "Come mai una stanza singola? Non mi pare l'avessi richiesta" mi acciglio
"Preferisci stare con la vecchia di turno rompiscatole e che russa nel sonno?" scherza mio padre
"No per carità, è solo che così spenderai molti più soldi" mormoro guardando quanto fosse effettivamente grande
"No, hai ragione Kaylee non siete stati voi a richiederla, ma il signor William Smith si è occupato di tutte le spese tramite bonifico e si è assicurato di ribadire che dovevamo darti la stanza migliore" mi informa
"Il padre di Colin?" strabuzzo gli occhi guardando mio padre confusa "tu lo sapevi?" domando sconcertata e molto sorpresa
"Si, il padre di Colin, William, si è messo in contatto con me e si è offerto insistentemente di pagare le tue spese mediche, ha detto che era il minimo che potesse fare" mi informa mio padre
"Bene, io vi lascio sistemare allora" ci saluta il dottore uscendo dalla stanza "Kaylee, oggi puoi riposare, un'infermiere ti preleverà del sangue nel pomeriggio per degli esami, domattina hai il primo trattamento, non mangiare nulla dopo la mezzanotte, qualcuno verrà stasera e ti spiegherà bene il programma settimanale" esclama per poi andare via
"Da qualche giorno siamo già passati a una settimana" alzo gli occhi al cielo
"Vedrai che torneremo presto a casa" ridacchia mio padre dandomi poi una mano a svuotare la valigia e sistemare le mie cose nel grande armadio difronte al letto

"Toc toc" sento dire e mi volto verso la porta "è qui la nostra ragazza preferita?" vedo spuntare la testa di Austin e sorrido di cuore quando vedo entrare lui, Julian e Ryan con le mani piene di palloncini, un peluche enorme di un tenerissimo orso marrone con un fiocco verde al collo.
"Ragazzi" rido divertita
"Abbiamo pensato che ci voleva un po' di colore nella stanza" indica i palloncini Julian
"L'orso gigante è stata una mia idea" si indica Ryan con fare beffardo
"Vi ringrazio ragazzi, ma non dovevate farmi un regalo" sorrido abbracciandoli all'unisono facendoli ridere
"La sorpresa più bella resto io però, vero?" sento la voce di Colin da sotto la porta e vedo il mio bellissimo fidanzato appoggiato ad essa con in mano una busta di carta della pasticceria di sua madre che annunciava una gran torta al cioccolato e un piccolo peluche di Harry  Potter affianco.
"Ma sentitelo" Austin corre da lui e con il braccio lo afferra per il collo scompigliandogli i capelli
"Dai levati" lo spintona lui ridendo
"Va bene ragazzi, ora voi tre venite con me a prendere un bel caffè al bar al primo piano" li indica mio padre facendomi l'occhiolino per poi uscire con i tre nominati
Guardo Colin che viene verso di me con un sorriso, si lecca le labbra per poi sorridere
"Ciao Chocolate"
"Ciao Johnny" ricambio il suo magnifico sorriso

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora