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"Giuro, sto per vomitare" si lamenta in una smorfia mentre mi osserva mangiare i miei popcorn ricoperti di cioccolato
"Te lo ripeto: il cioccolato sta bene su tutto, mai visto Willy Wonka?" Domando retorica
"Hai proprio un ossessione per Johnny Depp" ride passandomi dei fazzoletti per pulirmi le labbra
"Puoi biasimarmi?" Lo guardo sccigliata e lui ride "coraggio" strofino le mani tra di loro per poi afferrare un popcorn e portarlo davanti alla sua bocca
"Non ci penso neanche" scuote la testa contrariato da subito
"Ma se non l'hai mai assaggiato" sbuffo insistendo
"Popcorn e nutella? Andiamo Kaylee, non ho bisogno di assaggiare per sapere che vomiterò dopo" dice in tono melodrammatico
"Colin" ringhio non demordendo
"Se muoio mi avrai sulla coscienza" mi punta un dito contro e io annuisco ridendo
Finalmente assaggia lo snack, mastica un po' prima di liberarsi in una smorfia amara
"Non si può definire cibo" commenta disgustato
"Non capisci niente" sbuffo offesa
Mi bloccai improvvisamente sentendo come un rumore al piano di sopra.
"Sicuro che siamo da soli?" Domando e lui annuisce ovvio
"Non fare la fifona ora" ride
"Ho sentito un rumore" ammetto stranita
"È Spank che gratta vicino la porta" annuisce e io mi acciglio non capendo "il cane" aggiunge per farsi capire
"Hai un cane di nome Spank?" Sgrano gli occhi
"È mia madre che ha scelto il nome" si difende subito
"Perché diavolo lo tieni rinchiuso di sopra, fallo scendere io amo i cani" trillo esaltata
"No mio Dio, combina solo guai" si lamenta
"Dai fa presto" rido spintonandolo giù dal divano
Sbuffa sonoramente per poi salire su per le scale con ancora in mano la sua birra e una manciata di noccioline nella mano destra

È normale che ogni gesto tanto innocuo e semplice, fatto da Colin, sembra la cosa più sexy di questo mondo?

Dopo pochi secondi giù per le scale vedo correre un piccolo siberian husky bianco e nero. Corre accanto al divano e mi guarda con quei suoi occhioni azzurri bellissimi, fa per saltare e raggiungermi ma essendo ancora un cucciolo è troppo alto per lui e cade a terra scodinzolando allegro.
"O mio Dio" trillo afferrandolo per la pancia stando attenta a non fargli del male "ciao cucciolo" scimmiotto
Il piccolo inizia a leccarmi il viso e ad agitarsi in cerca di coccole che non gli nego di certo.
"Ti riempirà la felpa di peli" mi avvisa contrariato Colin tornando al mio fianco 
"Non mi avevi detto di avere un cane" dico senza smettere di giocare con il cucciolo
"Non è mio infatti, è di Steve" scrolla le spalle
"È un amore" sorrido accarezzandogli la pancia facendolo scondinzolare
"Quel coso perde troppi peli per i miei gusti" fa una smorfia
"E gli negeresti le coccole per due peli?" Lo guardo con biasimo
"Mi dispiace, io non sopporto gli animali. Sono bellissimi, certo, ma mi annoio a morte a coccolarli, portarli a spasso, fargli fare i bisogno, dargli da mangiare. È un peso enorme, se lo volevo facevo prima a fare un figlio" commenta ovvio
"Mio Dio, non starlo a sentire piccolo, sei un amore" copro offesa le orecchie del cane che caccia la lingua leccandomi le mani. Poco dopo mi alzo e subito Spank mi segue scodinzolando felice
"Dove vai?" Domanda confuso
"Voglio vedere la tua camera" ammetto semplicemente per poi salire al piano di sopra seguita prima dal cucciolo, poi da uno stanco Colin
"Odio queste scale" si lamenta alzando gli occhi al cielo
"Mio Dio, non fai altro che lamentarti" sbuffo ridendo, lui scuote la testa esasperato facendomi scoppiare a ridere.
Casa di Colin è molto bella, dopo l'ingresso, al piano di sotto, c'è un enorme salotto e una porta che porta alla cucina e un'altra che Colin ha definito come un deposito. Su per le scale mi imbatto in un corridoio con varie porte, tre sulla sinistra e due sulla destra.
"Quello è il bagno, accanto c'è la camera da letto, dall'altro lato c'è la mia stanza, quella degli ospiti e un secondo bagno" spiega Colin indicandomi poi con un cenno la sua camera
Apro la porta e resto sorpresa. Mi aspettavo una stanza degna di un bad boy, tipo quelle dei film, invece è molto vivace. Le pareti sono di un verde chiaro, al muro c'era qualche poster, delle mensole con sopra vari oggetti come fumetti e statue, la parete di destra era ricoperta di skateboard di colore e fantasia diversa. Il letto al centro della stanza è abbastanza grande ed è ricoperto da delle lenzuola grigie.
"Commenta pure" ghigna divertito appoggiandosi allo stipite della porta con braccia incrociate
"Mi piace" ammetto "Sa di anni 90" ammetto
"è il mio anno preferito" annuisce scrollando le spalle
"Ecco spiegate le camice e i berretti che indossi" trattengo una risatina
"Che diavolo significa" si acciglia
"È la moda. Hai mai visto quei gran fighi che andavano in skateboard di quei tempi? Hai il loro stile" dico distrattamente
"Dove tieni i libri?" Domando guardandolo e lui si acciglia
"Quali libri?"
"Quelli di cucina" rispondo retorica "quelli di scuola, idiota" rido
"Nel primo cassetto a destra della scrivania, ma perché?" Domanda non capendo
"Beh siamo qui, senza fare nulla, tanto vale studiare. Abbiamo un patto, ricordi? Io ti aiuto a passare gli esami e tu ti fingi il mio ragazzo" prendo posto alla scrivania e gli faccio segno di raggiungermi
"Aspetta, sei seria?" Sgrana gli occhi
"Certo, muoviti" picchietto la mano sulla sedia al mio fianco e lui mi raggiunge sbuffando
"Domani hai il compito di fisica o sbaglio?" Domando e lui mi guarda curioso "me lo ha detto Lily, doveva aiutare Austin a studiare" dico poi
"Non so nulla di fisica, copierò da qualcuno" si stiracchia annoiato
Gli sferro un pugno leggero sulla pancia facendolo ricomporre e lui mi guarda sbigottito, devo ricorrere a tutte le mie forze per non scoppiare a ridergli in faccia.
"Iniziamo" dico e lui piagnucola come un bambino
Alla fine studiammo per davvero, se voleva passare l'anno doveva mettersi sotto e recuperare tutte le materie, e io non so per quanto ancora avrei avuto le forze fisiche e mentali per poterlo aiutare.

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora