28.

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COLIN POV

Ho un senso di vuoto immenso, come se dentro di me ci fosse un buco nero che mi stesse risucchiando.
Come se potessi smettere di essistere da un momento all'altro.
Perchè, infondo, che senso avrebbe la vita senza Kaylee? Che senso avrebbe la mia di vita senza di Kaylee.
Sono rimasto fermo nella mia auto, bagnato fradicio, sotto casa sua per tre cazzo di ore. Indeciso se entrare o meno, alla fine, sentendomi completamente distrutto, sono tornato a casa.
Mi sono tranquillizzato un po' quando ho visto il pick-up di Gabriel fermo fuori casa sua, almeno non è da sola.
Decido di tornare a casa, parcheggio nel garage e spengo l'auto, sospiro passandomi le mani sul volto stanco e appoggio le braccia sul volante e la testa su di esse.
Cosa dovevo fare? Andare da lei? Si, ma cosa le avrei detto poi?
Entro in casa sfilando la giacca e lascio le chiavi dell'auto sul mobile all'ingresso.
Fisso il soggiorno vuoto davanti a me, e per qualche strana ragione, sento gli occhi pizzicarmi e le lacrime rigarmi il viso.
Chiudo gli occhi e porto le mani tra i capelli tirando su con il naso. Perchè sento questo vuoto incredibile dentro? Perchè mi fa così male il cuore? Mi sento di morire, e credo che questa sensazione non passerà mai.
"Colin, tesoro come mai sei tornato prima?" Mia mamma esce dalla cucina con il grembiule da cucina e un sorriso dolce stampato sul viso, sorriso che sparisce subito dopo quando nota lo stato in cui ero ridotto "Colin, amore cos'è successo?" Domanda subito preoccupata e spaventata
Fisso mia madre con le lacrime agli occhi e mi precipito ad abbracciarla. La sento bloccarsi scioccata, poi però subito ricambia l'abbraccio stringendomi forte e accarezzandomi i capelli.
Non era mai successo, l'ultima volta che ho abbracciato mia madre è stato quando avevo 7 anni, prima che mio padre andasse via, perchè infondo ho sempre un po' incolpato lei per la partenza di mio padre. Ora però, avevo bisogno solo di questo, che lei mi stringesse e che tentasse di tenermi a galla, perchè sento che potrei morire da un momento all'altro.
"Colin, stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?" Domanda preoccupata stringendomi di più
"Io non ce la faccio mamma, non ce la faccio..." mormoro tra le lacrime
"Colin, ma cos'è successo?" Domanda scioccata
"È Kayee" singhiozzo forte
"Cos'ha? Sta male?" Domanda subito scostandomi appena per guardarmi negli occhi, mi accarezza il viso asciugando le lacrime che tuttavia continuano ad uscire
"Ha il cancro..." mormoro e la vedo sgranare gli occhi scioccata "Sta morendo mamma, lei sta morendo e io non posso fare nulla per impedirlo" crollo
Cado sul pavimento singhiozzando forte, sento il cuore e la testa esplodermi e mi sento morire,
"Colin" mamma si abbassa alla mia altezza e io l'abbraccio nuovamente terrorizzato
"Non voglio mamma, non voglio vivere senza di lei. Io non posso" scuoto ripetutamente la testa
"Shh, andrà tutto bene amore, andrà tutto bene" mi accarezza i capelli abbracciandomi dolcemente
"Io la amo mamma, la amo da impazzire e mi sento.... mi sento soffocare, non riesco a respirare..." ammetto con il fiato corto
"Hey, Colin respira piano" Tenta di tranquillizzarmi
Ma come posso calmarmi? Come posso stare calmo quando la ragazza che amo sta per morire?
Avete presente quel senso di tristezza che sembra divorarti senza lasciarti via di fuga? Mi sento così, non riesco a respirare, non riesco a pensare a niente se non alle parole di Kaylee.
Perchè cazzo le persone si ammalano? Perchè la mia Kaylee? Lei è perfetta, è bellissima, intelligente, determinata, perchè mai deve vivere con un simile peso? Perchè Dio vuole impedire proprio a lei di vivere? Lei che vorrebbe vivere più di chiunque altra persona al mondo.

La lista....

Ora capisco. Ora tutto ha più senso. La lista, quella dannata lista di desideri, le sue frasi del tipo 'le cose che voglio fare prima di morire'.
È come se finalmente avessi trovato il tassello che mancava al puzle.

Quella sera restai chiuso in camera a fissare il cielo grigio fuori dalla mia finestra, mi sembrava tutto così spento, come se il tempo si fosse fermato. Mia madre provò a farmi mangiare, ma non avevo fame così la evitai.
Mi avvicino al mio armadio per prendere una felpa, e mi blocco quando vedo la busta bianca di carta sulla mia scrivania.
Lascio perdere l'armadio e afferro quella busta sedendomi poi ai piedi del letto.
Mi passo una mano fra i capelli e la apro per poi leggerla con un sorriso amaro e appena accentuato.

Con amore, Johnny.Where stories live. Discover now