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Rilascio un sospiro e mi beo del lieve venticello freddo che c'era quel giorno al Piedmont Park, osservo il mio riflesso nell'acqua dal ponte dov'ero appoggiata, di tanto in tanto le persone dall'altro lato lanciavano del cibo per le papere che arrivavano sguazzando veloci in acqua. Lancio uno sguardo a Colin che proprio in quel momento stava salutando suo padre con un abbraccio. Il signor Smith, William, era venuto ad Atlanta solo per due giorni e nel pomeriggio sarebbero tornati a casa loro a Los Angeles.
Colin era turbato, non si aspettava questa visita improvvisa da parte di suo padre, e sopratutto non si aspettava di dover conoscere l'intera famiglia.
"Kaylee" mi volto e vedo il mio ragazzo con accanto il signor Smith
"Ciao Kaylee, è stato un piacere conoscerti" mi stringe la mano lui con are socievole
"Il piacere è stato mio" sorrido per poi vederlo andare via
Guardo il mio fidanzato e lui mi sorride annuendo con un cenno del capo, mi prende per mano e si appoggia nuovamente al marmo del piccolo ponte in mezzo al parco guardando l'acqua sotto di noi.
"A quanto pare ha parlato con mia madre al telefono e lei le ha spiegato di me e te, così è venuto a vedere come me la passassi" ammette
"è bello sapere che puoi contare anche su di lui, no?" domando con un sorriso più sereno, almeno Colin avrà anche suo padre dopo
"Vorrei tanto odiarlo" ammette lanciando un sassolino in acqua facendolo rimbalzare "ma non capisco il perchè, proprio non ci riesco" sbuffa frustato
"È comprensibile, ma dopotutto è un padre presente" gli accarezzo la schiena baciandogli la spalla coperta dalla giacca di jeans "andrai a Los Angeles dopo il diploma?" domando cauta
"No" scuote la testa "ci ho già pensato e non posso lasciare sola mia madre" esclama sicuro ma leggo dell'altro nei suoi occhi, colgo una scintilla diversa per un'istante
"Ma tu vorresti andarci, giusto?" lui mi guarda con fare impassibile per poi appoggiare la fronte sulla mia spalla e le mani in tasca
"Sarebbe sbagliato voler passare del tempo con lui dopo tanti anni?" domanda cercando un'aiuto da parte mia, non sapeva che strada prendere
"No Johnny, non sarebbe affatto sbagliato" scuoto la testa accarezzandogli i capelli "Se vuoi passare del tempo con tuo padre dovresti farlo, potrebbe essere la tua occasione dopo il liceo" affermo

Colin alza il capo e mi guarda con un sorriso amaro e gli occhi lucidi.
"Io non c'è la posso fare Chocolate" scuote la testa ridacchiando amaramente e con fare retorico "non posso farcela senza di te" ammette leccandosi le labbra "Quando andrai via mi sentirò così solo, senza uno scopo, senza sapere cosa fare o dove andare. Non posso farcela senza di te"
Non dico nulla, anche perché non saprei come rispondergli, semplicemente lo stringo in un abbraccio nostalgico cercando di non piangere questa volta, di essere forte per lui.

Non voglio negarlo, le cose non andavano proprio bene ultimamente, stavo spesso male, ormai passavo più tempo con il respiratore che senza, avevo visto mio padre piangere molte volte, i giorni passavano e io stavo sempre peggio.
Le ragazze venivano spesso a casa mia, a volte anche solo per truccarsi, il che era divertente anche se Colin non la pensava allo stesso modo, lui preferiva stare da solo con me. Gabriel mi aveva insegnato come cambiare la ruota al suo pick-up, cosa che non mi servirà mai a nulla, ma è stato molto divertente e alla fine eravamo ricoperti di nero e grasso. Rachel era sempre nel mio soggiorno, a volte parlava con zio, altre volte studiava o solo leggeva un libro, aveva capito che le mie condizioni stavano peggiorando notevolmente, e si rifiutava di lasciarmi da sola.
"Io esco" corro giù per le scale con lo zaino in spalla con all'interno la bombola dell'ossigeno, mi fermo sui miei passi quando vedo i miei due migliori amici sul divano che guardavano un film mentre mangiavano degli snack "Non credete sia arrivata l'ora di tornarvene a casa vostra? I vostri genitori potrebbero dimenticarsi di avere dei figli" esclamo retorica
"Invece di fare la spiritosa sistemati il tubo sul viso" ridacchia Rachel "Dove vai di bello?" domanda poi guardandomi "Ma che bel vestito" sorride incantata e subito Gabriel si volta curioso
"Colin mi porta a cena fuori" sorrido mostrando loro il mio bel vestito bianco
"Ma è il vestito..." indica Gabriel con la bocca piena e aria sorpresa
"Si, è lui" annuisco "ci vediamo dopo" gli sorrido per poi uscire di casa

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora