4.

844 45 3
                                    

Quella mattina varcai la soglia della cucina trovando già mio padre intento a prepararsi del caffè
"Buongiorno" saluto con un sorriso e lasciandogli un bacio sulla guancia barbuta
"Buongiorno tesoro" 
"Devi farti la barba papà, stai prendendo le sembianze di un barbone" lo prendo in giro indicandolo divertita mentre riempivo la mia tazza con del latte
"La farò nel pomeriggio" annuisce distrattamente

Decido di approfittare di quel momento tranquillo per sganciare la bomba.
"So che hai detto a zia che non vuoi vendere la casa" sospiro appoggiandomi al ripiano e guardandolo con braccia incrociate
Lo vedo sospirare per poi grattarsi la testa avvilito
"Cosa vuoi che ti dica Kaylee, non ho intenzione di vendere questa casa" mette in chiaro finalmente
"E quanto credi riuscirai a resistere qui dentro? Tra i ricordi della mamma e i miei, ti conosco papà, non reggerai più di una giornata" esclamo seria
"Non ho alcuna voglia di affrontare questo discorso con te" scuote la testa e fa per andarsene ma lo blocco con fare deciso
Non gli avrei permesso di andare via. Era una questione che andava risolta, adesso.
"Beh invece è proprio quello che faremo adesso" specifico "Da quando il dottore ha detto che morirò presto tu non hai più detto nulla sull'accaduto" dico stringendo i pugni

Lo vedo vacillare appena. Chiude gli occhi per un istante per poi mostrare un sorriso amaro mentre i suoi occhi si fanno lucidi
"Cosa vuoi che ti dica?" Mi guarda duramente
"Voglio che ti tenga fede alla promessa che mi hai fatto quando abbiamo scoperto della mia malattia" esclamo dolcemente avvicinandomi a lui "Quando io non ci sarò più devi andare avanti papà, costruisciti una nuova vita, ti scongiuro" lo supplico "Non fare stupidaggini, non demoralizzarti e non perdere te stesso. Va avanti, frequenta qualcuno, prendi un cane, fa un viaggio, qualsiasi cosa ma non fermare la tua vita" gli sorriso prendendogli la mano
"Io..." si passa una mano sul viso per poi sedersi a capotavola e fissando il pavimento sotto i suoi piedi
Sorrido appena e con nostalgia per poi piegarmi sulle ginocchia davanti a lui e cercare il suo sguardo
"Tu sei tutta la mia vita Kaylee, senza di te io..." tenta ma inizia a piangere silenziosamente senza più riuscire a parlare
"Lo so papà, lo so" annuisco poggiando una mano sulla sua "Ma me lo hai promesso, all'inizio sarà dura, ma devi rifarti una vita, lontano da questa casa" mormoro comprensiva
"Qui è morta tua madre, qui morirai tu...." tira su con il naso "Come posso fare senza di te" chiude gli occhi tornando a piangere
"Ci riuscirai, me lo hai promesso" accenno un debole sorriso d'incoraggiamento "io starò bene, sai che è così"

So di dover restare sempre forte, lo faccio per mio padre, lui avrebbe sofferto più di tutti quanti, aveva già perso la sua amata moglie, ora perdeva anche la sua unica figlia, era per questo che non mi permettevo mai di crollare davanti a lui.
Dovevo essere forte per Rachel, lei è sempre stata una ragazza riservata, odia far entrare le persone nella sua vita perché odia le cose complicate, gli unici che ha lasciato entrare siamo stati io e Gabriel, quindi perdermi sarà devastante per lei.
Sono anche consapevole che ormai per Gabriel sono diventata una sorella minore, ecco perché neanche a lui ho mai mostrato il mio lato debole, non voglio che soffra più di quanto già stesse facendo.

Da quando il dottore mi ha detto che non ce l'avrei fatta, ho finto con tutti loro mostrandomi tranquilla e felice, ripeto di continuo che ho vissuto una bella vita e che sono contenta di lasciare questo mondo senza rimpianti, so che in questo modo li avrei resi un po' più tranquilli.
Ma la verità è ben lontana da questa. Insomma, ho solo 17 anni e non avevo ancora visto nulla della vita, avrei voluto affrontare il mio primo viaggio da sola, prendere la patente, diplomarmi, iniziare un lavoro part-time per potermi creare una mia indipendenza, andare al collage, comprare una macchina e conoscere un bel ragazzo per poi vivere la mia bella storia d'amore. Volevo provare di tutto, i cibi più strani, le emozioni più complicate, i dolori più atroci e la felicità più completa di questo mondo. Volevo sposarmi, avere dei figli. Avrei tanto voluto baciarmi con il mio primo amore sotto la pioggia, volevo sprecare tre ore della mia vita per prepararmi al mio primo appuntamento, riempire le valigie per una gita scolastica con i miei amici, sgattaiolare di nascosto fuori casa mentre ero in punizione, ubriacarmi e guardare l'alba.
Voglio innamorarmi, voglio soffrire per poi far pace, voglio tanto sapere cosa si prova a piangere per un ragazzo.
Non conosco niente della vita, ma ad oggi sono piena di rimpianti, rimpiango di non aver fatto prima tutte queste cose, andando contro il tempo che mi gioca contro.

Con amore, Johnny.Where stories live. Discover now