Capitolo 18

3.8K 90 7
                                    


Capitolo 18

«Ma ti sembra normale, comportarti così?» Alice era oltremodo arrabbiata. Edoardo l'aveva seguita per le scale mentre il cuore gli si stava spezzando in piccoli e fragili pezzetti. Aveva intuito che c'era stato qualcosa fra i due ma non voleva assolutamente vivere nella paura che ciò riaccadesse.

«Scusami, è solo che quell'uomo mi fa saltare i nervi. È perfetto.»

«Non dire cazzate sei solo geloso e non ti rendi conto che così mi offendi. Lasciami stare.»

«Ti prego ...» cercò di prenderle la mano ma lei si spostò. Non sapeva più come rimediare. Certo doveva continuare a reprimere il forte senso di insicurezza che provava, quando Alberto era nei paraggi. Non si era accorta che erano arrivati nelle cantine e Edoardo la prese per le spalle e la fece girare, l'abbracciò sospirando e la baciò con ardore. Le mani si insinuarono sotto la gonna, le mutandine di pizzo scivolarono verso il pavimento e cominciò ad accarezzarla, facendole aprire le gambe, Alice voleva e non voleva ma lui era bravo, era diventato come una droga, della quale non poteva più fare a meno. La sollevò facendola aderire con le spalle al muro e si slacciò i pantaloni, il suo membro caldo, liscio, pulsante, si infilò in lei facendola gemere. Sul suo collo mille brividi si estesero anche lungo la schiena. Il caldo afoso li fece sudare e quando ebbero finito lui le raccolse lo slip porgendoglielo sorridente.

«Perché sorridi?»

«Mi è piaciuto, a te no?»

«Anche a me, ma questo non significa che è tutto a posto.»

«Come posso farmi perdonare?» ora la sua voce era melodiosa, profonda, seria.

Ad Alice venne da ridere ma si trattenne, doveva fargli capire che questo non doveva accadere più e così aggiunse: «Ci devo pensare.»

Il pensiero corse ai colleghi che di sopra avevano sentito la lite, come potevano comportarsi ora? Avrebbero detto la verità? Un po' si vergognava e pensava che anche Edoardo provasse la stessa cosa. Forse era meglio non iniziare, non accettare, non farsi coinvolgere. Salirono piano le scale, quando rientrarono fecero finta di niente ma sia Daniela che Lorenzo, che in quel momento si erano fermati per una pausa caffè, si sentirono in imbarazzo.

«Scusateci per prima» Alice si stava arrampicando sui vetri, producendo anche troppo rumore, le unghie stridevano facendo vibrare i denti dei presenti.

«Non ti preoccupare. Anche noi abbiamo avuto qualche lite con Villa.»

Avevano fatto finta di non aver capito niente ma in realtà, Alice sapeva che non era così. Serena la distolse dal suo pensare e le disse che Edoardo era uscito.

«Vieni con me.»

Alice la seguì in silenzio mentre gli altri tornarono nei propri uffici.

«Cosa c'è?» le chiese Alice.

Serena si sedette alla scrivania e le fece segno di accomodarsi di fronte a lei.

«Vi ho sentito, vorrei sapere se con lui fai sul serio.»

Alice rimase di stucco, perché Serena si preoccupava tanto per lui?

«Perché me lo chiedi?»

«Ho i miei buoni motivi, credimi.»

«Non volevo accettare questo lavoro, anzi l'avevo rifiutato.»

«Questo lo so, dimmi qualcosa che non so.»

Serena aveva assunto un tono duro che non le permise di deviare il discorso.

«Certo che ci tengo ma a volte mi fa pensare che farei meglio ad andarmene.»

Bad GirlWhere stories live. Discover now