Capitolo 21

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Capitolo 21

Il parco era pieno di gente, Edoardo e Filippa fecero fatica a trovare un posto sull'erba dove poter stendere la coperta e ci si buttarono sopra come se stessero facendo un tuffo in piscina. La bambina aveva visto delle sue amiche e chiese ad Edoardo se poteva andare a giocare con loro.

«Si. Però non ti allontanare.»

Con la schiena poggiata sull'erba separata dal plaid, Edoardo guardava il lento movimento delle piccole nuvole bianche, il suo pensiero corse a qualche estate prima, quando con Ginevra si erano concessi una vacanza su una delle coste più belle d'Italia. Il profumo del mare gli arrivò al cervello e si rese conto che non aveva ancora organizzato niente. Tra il lavoro e tutte le novità non se n'era proprio ricordato. I pochi amici che aveva erano quasi tutti sposati con prole, chi poteva chiamare per sapere se si poteva aggregare, prese anche in considerazione la compagnia di Alice ma, visto quello che aveva postato, non credeva che avrebbe accettato. Si rilassò e una voce lontano lo fece alzare, Filippa lo stava chiamando, la raggiunse preoccupato.

«Cosa è successo?»

«Giochi con noi?» gli chiese la bambina sfoderando un sorriso al quale lui non sapeva dire di no. La palla scivolò di mano in mano e il tempo passò velocemente, quando fu il momento di salutare le sue amiche, Filippa si rattristò, voltando il viso verso Edoardo e prendendogli la mano.

«Andiamo a farci una bella doccia, ti va?» gli chiese lui sorridendole.

«Si.»

«Sai che le mie amiche appena finisce la scuola vanno al mare?» le disse la bambina.

«Faremo qualcosa anche noi, vedrai.»

Aveva pensato in quella frazione di secondi che portare Filippa al mare, sarebbe stato rigenerante.

Alice era tornata a casa con il numero di telefono del ragazzo che aveva conosciuto, il cagnolino era stato affettuoso, si comportò con lei come se la conoscesse da sempre. Accese il condizionatore e si tuffò sul divano quando sentì il campanello.

«Chi è?»

Riconobbe la voce sensuale di Claudio che le chiedeva di aprirgli.

«Cosa è successo, tutto bene?» gli chiese Alice guardando il suo viso pallido.

«Si, è solo questo caldo. Volevo sapere come stai» ed entrò nel fresco del soggiorno.

«Sto bene, sei tu che mi sembri alquanto sofferente.»

Claudio si era dedicato a mettere a posto il giardino che aveva sul balcone e non si era accorto che con il passare del tempo e la calura che aumentava, aveva inzuppato la maglietta di sudore.

«Vieni ti faccio una limonata.»

Il divano di Alice era comodissimo, sormontato da molti cuscini colorati, che Claudio prese e mise dietro la testa.

In un attimo la limonata fu pronta, fresca e dolce, era ormai tardo pomeriggio e il giorno dopo Alice avrebbe rivisto Edoardo. Il tramonto sormontò i pensieri concedendole un attimo di insperata serenità. Si sedette accanto a Claudio e in silenzio bevvero dal bicchiere ghiacciato la limonata. Una musica partì nel condominio ma stavolta era talmente romantica e bella, che Alice chiuse gli occhi, Claudio la osservò intento a scorgere i suoi sentimenti.

«È molto bella questa canzone, in che lingua è?»

«Non saprei però mi sto rilassando.»

Ascoltarono in silenzio trasportati da una dolce melodia, Alice si trovava su una spiaggia al tramonto mentre Claudio era su un motoscafo attraccato ad un porto sicuro. Quando si risvegliarono dalle loro fantasie Claudio le chiese se voleva cenare con loro, Alice gli disse che era stanca, che avrebbe fatto un bagno e sarebbe andata a letto. Claudio la salutò baciandola sulla guancia e raggiunse Paolo che lo stava aspettando per fare la doccia insieme.

Bad GirlWhere stories live. Discover now