Capitolo 9

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Capitolo 9

Una telefonata e si era organizzata per la serata, aveva bisogno di distrarsi e insieme ad alcune amiche decise che avrebbero preso un aperitivo in centro e poi sarebbero andate a ballare in un bel locale dove erano solite passare qualche ora in spensieratezza. Il taxi le lasciò davanti all'entrata ed erano tutte un po' brille, quando arrivarono in discoteca, il buttafuori che ormai le conosceva si accorse che Alice sembrava la più euforica di tutte.

«Benvenute signorine», sorrise in modo sornione.

«Buona sera» risposero in coro.

La musica era altissima e un ragazzo che frequentava il posto nelle stesse sere in cui andavano loro, gli si avvicinò ballando sensualmente, Alice le posò un braccio intorno al collo e gli occhi di Edoardo comparvero a riscaldarle il cuore, lui la strinse e gli si accostò, le sue amiche la guardavano interessate, cosa avrebbe combinato Alice in quello stato? Ma era grande ed erano affari suoi. Dopo essersi scatenata e fatto evaporare un po' l'alcol che aveva in corpo tramite il sudore, si rese conto che forse era stata troppo esplicita, però non le importava e quando lui le chiese di uscire e andare in un posto più tranquillo lei accettò. Salutò le ragazze che allegramente discorrevano sui bei culi e sui sorrisi, tra una risata e una presa in giro su qualche avventore che gli si avvicinava, salutarono Alice che uscì nell'aria calda della notte. Alice sbandò e lui la trattenne con un braccio per non farla cadere, le aprì lo sportello e la fece sedere. La sua mano calda e liscia si insinuò fra le sue cosce sode e mentre la baciava fece scendere il sedile. Lei gli afferrò i capelli e lui ebbe il permesso di andare oltre ma, voleva portarla veramente in posto tranquillo, casa sua.

Appena chiuse la porta le tolse i vestiti e Alice si rilassò sotto le carezze e i baci di quel ragazzo del quale non conosceva nemmeno il nome, voleva godere e gli slacciò i pantaloni tirandoglieli giù, prese il suo membro duro e iniziò ad accarezzarlo ascoltando i suoi gemiti che la facevano eccitare ancora di più. Dal divano passarono sul tappeto, era più comodo e sembrava che il tipo avesse dimestichezza a muoversi tenendola fra le braccia. Si distese sopra di lei e la penetrò.

«Dimmi che ti piace.»

«Si, continua. Per favore ancora, spingi di più»

Il ragazzo si lasciò andare abbracciandola forte e lei le si aggroppò come un'ancora che cerca di risalire dall'oceano del piacere. Ansimavano insieme, i capezzoli duri furono un richiamo per le labbra di lui che li succhiò con avidità dopo averle sganciato il reggiseno. Passò una mano sotto il sedere di Alice e la spinse verso i suoi fianchi facendola aderire meglio al suo corpo, lei sentì un piacevole dolore e venne, il ragazzo esplose in mille sensazioni e dopo che uscì da lei tolse il preservativo e lo appoggiò sul tappeto. Alice avrebbe continuato e prendendo la sua mano si fece accarezzare per raggiungere di nuovo l'orgasmo, si era seduta su di lui dandole le spalle, il braccio muscoloso la strinse intorno alla vita e lei si mosse su e giù lasciando galleggiare il corpo di Edoardo che si era materializzato sopra di lei. Si accasciò sudata e stremata sul petto di quel ragazzo, che l'aveva per una serata desiderata e amata.

«Ti va di bere qualcosa?» gli chiese mentre Alice si rivestiva.

«Si, grazie.»

Il ragazzo si alzò, coprendosi con una mano la parte intima pulsante ancora di piacere.

«Cosa c'è?» gli chiese, si era accorto che Alice era diventata triste.

«È, che non mi era mai successo prima, di comportarmi così.»

«Se ti fa piacere puoi restare, così non ti sembrerà squallido. Perché credimi non lo è stato.»

Si sentì vagamente sollevata e non aveva voglia di stare da sola. La serata ebbe dei risvolti interessanti, il ragazzo si chiamava Alberto e aveva pochi anni più di lei, era laureato e faceva palestra quotidianamente.

Bad GirlWhere stories live. Discover now