Capitolo 7

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Capitolo 7

Alice si era fermata davanti al reparto delle insalate confezionate e mentre aspettava di decidere quale fosse stata la migliore da abbinare al suo secondo, un pensiero sfuggente la fece sentire stranamente sola. Il viso di Edoardo si fissò nel suo sguardo, che gli mancasse? Ma no, non era possibile, troppo bello, troppo ricco, troppo gentile forse era troppo per lei. Da quando era finita con Giulio la sua autostima era andata a finire nel secchio della spazzatura. In fondo, al cuor non si comanda ma la mente può farti fare le scelte giuste. Aprì lo sportello e prese i cuori di lattuga, si diresse in macelleria e tre fette di filetto vennero pesate e imbustate per finire anch'esse nel carrello. A casa aveva il resto per fare un filetto al pepe verde con cognac e panna, sperava solo che i due fidanzati avessero ricevuto il messaggio. Glieli aveva mandati in privato e nessuno dei due sapeva che ci sarebbe stato l'altro. Il sacchetto non pesava molto, il sole stava scendendo creando nel cielo quelle belle righe colorate che le piacevano tanto. Si fermò ad osservarle, inspirando fino in fondo la sua malinconia e entrò nell'atrio del palazzo per chiamare l'ascensore. Una voce profonda e ansiosa la chiamò: «Alice aspetta», Claudio era più bello che mai e in mano reggeva una bottiglia di vino rosso.

«Meno male che l'hai portato, mio sono dimenticata di comprarlo.»

«Sapevo che te ne saresti scordata, non sei molto da vino. Cosa cuciniamo di buono?»

Claudio nascondeva bene il tormento di un cuore in tempesta ma lei lo conosceva e smorzò un sorriso fissando i suoi occhi in quelli di lui.

«Una cosa che sono sicura ti piacerà» disse uscendo dall'ascensore e prendendo le chiavi per aprire la porta. Posò il sacchetto sul tavolo della cucina e disse a Claudio di mettere il vino in frigo, intanto lei aveva raggiunto la camera da letto per cambiarsi. Un abitino leggero con i fiori e i capelli tirati su, tenuti insieme da lacune mollettine mettevano in risalto i suoi occhi grandi e luminosi.

«Accendiamo la radio? Mi piace cucinare con la musica» gli chiese Claudio mentre richiudeva il frigorifero.

«Si, puoi collegare il telefono alle casse, o se preferisci accendi pure la radio.»

Quando ritornò Claudio la fissava, inerme davanti a tanta bellezza e i suoi occhi divennero lucidi per l'emozione.

Era presto e Alice non sapeva come dire al suo ospite che sarebbe arrivato anche Paolo, prese un pacchetto di patatine e le versò in una scodella accompagnandole con del succo di melograno, pensò che forse poteva cominciare tirando fuori la carne, Claudio avrebbe visto le tre bistecche e avrebbe capito. Il citofono la riportò nella stanza e rispose.

«Chi è?»

«Ho una consegna per lei!»

Alice aprì e comunicò il piano, attese davanti alla porta il fattorino, quando lo vide rimase senza parole, in mano aveva un mazzo di rose di innumerevoli colori, legate con un nastro color oro immerse in un vaso di vetro intarsiato, erano talmente lunghe che coprivano il viso del ragazzo che gliele consegnò e lei rientrando cercò un biglietto, qualcosa riconducibile al mittente, lo vide e posando il vaso sul tavolo sotto gli occhi curiosi di Claudio lo lesse: "Vederti ballare oggi mi ha reso la giornata più sopportabile, grazie. Edoardo."

«Che cosa hai combinato, ballavi in ufficio?»

«Si, non mi ero accorta che lui era lì a guardarmi» disse, facendo una faccia buffa e abbozzando un sorriso.

Il burro sfrigolava nella padella e Claudio aprì il pacchetto con la carne, vide le tre fettine una accanto all'altra e le chiese se ci fosse stato qualcun altro alla cena.

Bad GirlWhere stories live. Discover now